Resti di due pozzi sacri dell’epoca Nuragica, posti a circa 150 m di distanza l’uno dall’altro. Il primo pozzo si presenta quasi interamente interrato. Il secondo si presenta in ottimo stato di conservazione, con l’ingresso formato da una scalinata semi sepolta. La sua forma cilindrica ha un diametro di circa 2 m e una profondità di circa 3 m è costruito con blocchi di pietrame disposti in filari orizzontali. La presenza di due pozzi sacri fa pensare ad un centro sacro di notevole importanza.
#immagini: 1127
Nuraghe monotorre, conserva la tholos intatta. L’architrave sovrastante l’entrata misura circa m. 3,30×0,90×1,85, per un peso stimato di circa Kg. 16.000.
Situato all’interno di un suggestivo bosco di olivastri monumentali, il nuraghe è di impianto complesso, quadrilobato, con corridoio, rampa d’accesso posto nella parte superiore e botola dalla quale si accede ad un sotterraneo. L’unica torre laterale accessibile è quella posta a nord ed è visibile dalla parte alta della torre centrale.
Il sito si compone essenzialmente di due parti: la prima, costituita dal tempio a pozzo, un pozzo sacro risalente all’età nuragica, con strutture ad esso annesse: capanna delle riunioni, recinto e altre capanne più piccole. La seconda parte del complesso a circa duecento metri a sud-ovest è costituita da un nuraghe monotorre, da alcune capanne in pietra di forma allungata di incerta datazione ed un villaggio nuragico, ancora da scavare, di cui sono visibili solo alcuni elementi affioranti
Nella fenditura è presente una scalinata in pietra basaltica, squadrata e larga un metro, composta da tre rampe, due visibili, la terza coperta da detriti, intervallate da due pianerottoli. Tutti gli scalini sono costituiti da due blocchi di basalto squadrati ‘a misura’ e messi in opera inserendo tra essi un blocco a cuneo. In alcuni sono stati ricavati incavi circolari, interpretabili come coppelle con funzione lustrale, su altri spiccano rilievi mammillari.
Nella fenditura è presente una scalinata in pietra basaltica, squadrata e larga un metro, composta da tre rampe, due visibili, la terza coperta da detriti, intervallate da due pianerottoli. Tutti gli scalini sono costituiti da due blocchi di basalto squadrati ‘a misura’ e messi in opera inserendo tra essi un blocco a cuneo. In alcuni sono stati ricavati incavi circolari, interpretabili come coppelle con funzione lustrale, su altri spiccano rilievi mammillari.
Nella fenditura è presente una scalinata in pietra basaltica, squadrata e larga un metro, composta da tre rampe, due visibili, la terza coperta da detriti, intervallate da due pianerottoli. Tutti gli scalini sono costituiti da due blocchi di basalto squadrati ‘a misura’ e messi in opera inserendo tra essi un blocco a cuneo. In alcuni sono stati ricavati incavi circolari, interpretabili come coppelle con funzione lustrale, su altri spiccano rilievi mammillari.
Nella fenditura è presente una scalinata in pietra basaltica, squadrata e larga un metro, composta da tre rampe, due visibili, la terza coperta da detriti, intervallate da due pianerottoli. Tutti gli scalini sono costituiti da due blocchi di basalto squadrati ‘a misura’ e messi in opera inserendo tra essi un blocco a cuneo. In alcuni sono stati ricavati incavi circolari, interpretabili come coppelle con funzione lustrale, su altri spiccano rilievi mammillari.
Nella fenditura è presente una scalinata in pietra basaltica, squadrata e larga un metro, composta da tre rampe, due visibili, la terza coperta da detriti, intervallate da due pianerottoli. Tutti gli scalini sono costituiti da due blocchi di basalto squadrati ‘a misura’ e messi in opera inserendo tra essi un blocco a cuneo. In alcuni sono stati ricavati incavi circolari, interpretabili come coppelle con funzione lustrale, su altri spiccano rilievi mammillari.
Nella fenditura è presente una scalinata in pietra basaltica, squadrata e larga un metro, composta da tre rampe, due visibili, la terza coperta da detriti, intervallate da due pianerottoli. Tutti gli scalini sono costituiti da due blocchi di basalto squadrati ‘a misura’ e messi in opera inserendo tra essi un blocco a cuneo. In alcuni sono stati ricavati incavi circolari, interpretabili come coppelle con funzione lustrale, su altri spiccano rilievi mammillari.
Nuraghe monotorre, conserva la tholos intatta. L’architrave sovrastante l’entrata misura circa m. 3,30×0,90×1,85, per un peso stimato di circa Kg. 16.000.
Le Domus de Janas, scavate sul fianco della collina basaltica, sono cinque, tutte attribuibili alla Cultura di Ozieri e scavate tra il 3100 e il 2900 a.C. Il Villaggio prenuragico, sempre risalente alla Cultura di Ozieri, è posto ai piedi dell”altura.