Allocazione incerta, da definire. Petroglifo unico Sovrasta la parte alta del centro abitato di Baunei ricalca l’appellativo delle domus de janas. Si tratta di una raffigurazione costituita da un totale di 18 canalette poco profonde che si diramano da una conca principale profonda alcuni centimetri, per congiungersi a varie coppelle terminali disposte senza apparente criterio.
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In prossimità dei resti del nuraghe Sorres e di cinque domus de janas, sorge l’ex cattedrale di San Pietro di Sorres. Una chiesa romanica, monumento nazionale dal 1894, che si trova su un colle di origine vulcanica in territorio del comune di Borutta, piccolo centro del Meilogu, in provincia di Sassari in Sardegna.
Edificata tra il XII e il XIII secolo, fu cattedrale della non più esistente diocesi di Sorres fino al 1503. Dal 1950 la chiesa e l’attiguo monastero ospitano una comunità di monaci benedettini.
E’ situato sulla sommità del monte omonimo. Difficilmente raggiungibile risalendo le pendici dal sottostante paese di Bottidda, vi si può accedere più facilmente dalla vicina strada per Foresta Burgos. Dai suoi ruderi si può ammirare il panorama sulla valle sottostante, nota come “Su Campu”.
Si tratta di un nuraghe complesso che fu demolito per realizzare l’insediamento romano che comprende queste vasche.
Prov: Olbia-Tempio
Autore: GiselAnto per Wikimapia
Codice Geo: NUR3372
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Si trova nascosto nella foresta nel territorio comunale di Bono (SS). Non compare nelle carte IGM. Il nome potrebbe essere errato in quanto tratto dalle aree contigue individuate nella mappa IGM.
Torre costiera difensiva edificata nel 1639 secondo Francesco Vico.
Il Nissardi nel 1901 (carta nel volume di G. Pinza) indicava una tomba di giganti poco a Sud-Ovest del nuarghe Paule Tolta: nuraghe che è effettivamente all’interno del perimetro del’aeroporto
Il Nissardi nel 1901 (carta nel volume di G. Pinza) indicava una tomba di giganti poco a Sud-Ovest del nuarghe Paule Tolta: nuraghe che è effettivamente all’interno del perimetro del’aeroporto
L’ipogeo è scavato in un costone calcareo. “L’insieme appare organizzato con cura ed equilibrio di proporzioni, sortendo un risultato di armonia compositiva di grande effetto” (Giuseppa Tanda)
Le fonti a nostra disposizione,riferiscono che il protonuraghe è stato studiato dall’archeologo Ercole Contu, prima della realizzazione della diga del Cuga,intorno agli anni 50/60,purtroppo gli stessi testi ci riferiscono che il corpo del nuraghe sia stato smontato per essere studiato appunto perchè aveva delle forme particolari. Successivamente mediante il benestare del Ministero è stato utilizzato come fondazione per la diga del Cuga. L”altezza della torre era di 6 metri