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TdG Sa Murta Sterria de Pizzus

La località dove a quota 520 metri sul livello del mare si trova Sa Murta ‘e Pizzus è bella e suggestiva, essendo immersa nel verde e nel silenzio di una zona poco violata dall’uomo. Sono presenti numerose rocce granitiche di colore grigio-rosa scolpite dal passare del tempo, ed è possibile vedere dalla collina il Golfo degli Angeli. Nei pressi di questo complesso funerario si trovano alcune pietre che segnano il perimetro circolare di alcune capanne nuragiche,

Tomba di Giganti Mura Ruos o Coloros

La tomba si trova in cattivo stato di conservazione, occultata dalla vegetazione e solo di “recente” un incendio ha in parte reso visibile la struttura.
La componente maggiormente visibile è l’esedra, in particolare lo spartito inferiore della stele bilitica, mentre il corridoio è individuato da alcune pietre affioranti dal terreno e da un lastrone di copertura.

Sedilo TdG Battos III da Marco Cocco 2 (1)

Sepoltura collettiva di epoca nuragica. Il monumento, di grandi dimensioni, è appena leggibile in pianta in quanto quasi totalmente interrata. Della struttura di tipo ortostatico sono visibili parti del paramento esterno e dell’esedra, oltre a frammenti della grande stele centinata riversi sul monumento.

Comune: SEDILO
Prov: Nuoro
Autore: Marco Cocco
Codice Geo: NUR11754
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Sedilo TdG Battos I da Marco Cocco (4)

Sepoltura collettiva di epoca nuragica. Il monumento è realizzato in opera isodoma con elementi in basalto ben squadrati e rifiniti che si trovano sia in giacitura originaria sia inseriti nei muretti a secco di recinzione circostanti. Della tomba è visibile il corridoio con il lastrone terminale di testata, l’esedra con la lastra centrale nella quale è ricavato il portello d’ingresso e la stele a dentelli.

Comune: SEDILO
Prov: Nuoro
Autore: Marco Cocco
Codice Geo: NUR11752
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Domus de janas di Marchianna

Il sito si trova sul fianco di una collina, a poco più di 1 km di distanza dal lago artificiale di Monte Pranu, ed è composto da alcune domus de janas, tombe ipogeiche scavate nella roccia. Al loro interno sono stati rinvenute testimonianze delle culture archeologiche della Sardegna prenuragica, tra cui frammenti fittili collegabili alla cultura del vaso campaniforme.