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Tomba dei Giganti S’Inguttosu Mannu da Franco Serreli

La tomba dei giganti di Inguttosu Mannu si rivela ai visitatori nelle sue forme originarie. Poggiante direttamente sull’affioramento roccioso, è costituita da un corridoio absidato impostato su una esedra dotata di stretto bancone. Al centro dell’esedra un piccolo ingresso architravato, munito di stipiti e soglia, immette nella camera funeraria, un corridoio costituito da filari di blocchi di grosse dimensioni grossolanamente sbozzati e rinzeppati con piccole pietre. La copertura è a volta ogivale. Tracce del muro di contenimento testimoniano che doveva in origine essere coperta da un tumulo di pietre e terra.

Gli scavi hanno rinvenuto i resti di numerosi scheletri umani, deposti gli uni sugli altri a testimonianza dell’uso come tomba collettiva, le cui dimensioni sono anche all’origine del nome. La tradizione vuole infatti che queste sepolture dovessero essere appartenute ad esseri giganteschi.
Comune Donori

Tomba dei Giganti Li Lolghi

La tomba venne costruita in più fasi, analogamente ad altri simili edifici del territorio gallurese. La prima fase costruttiva è databile alla prima età del bronzo, durante il periodo in cui in Sardegna era diffusa la cultura di Bonnanaro (1800 a.C. circa). All’epoca la tomba doveva apparire come un dolmen a cista, ricoperto da un tumulo.

In epoca nuragica il sito venne riadattato in tomba dei giganti con l’ampliamento della camera funeraria e la realizzazione dell’esedra, composta da 14 lastre in pietra infisse verticalmente nel terreno tra cui spicca la stele centrale, dotata di ingresso e alta quasi 4 metri.

Tomba dei Giganti Li Lolghi

La tomba venne costruita in più fasi, analogamente ad altri simili edifici del territorio gallurese. La prima fase costruttiva è databile alla prima età del bronzo, durante il periodo in cui in Sardegna era diffusa la cultura di Bonnanaro (1800 a.C. circa). All’epoca la tomba doveva apparire come un dolmen a cista, ricoperto da un tumulo.

In epoca nuragica il sito venne riadattato in tomba dei giganti con l’ampliamento della camera funeraria e la realizzazione dell’esedra, composta da 14 lastre in pietra infisse verticalmente nel terreno tra cui spicca la stele centrale, dotata di ingresso e alta quasi 4 metri.

Tomba dei Giganti Li Lolghi

La tomba venne costruita in più fasi, analogamente ad altri simili edifici del territorio gallurese. La prima fase costruttiva è databile alla prima età del bronzo, durante il periodo in cui in Sardegna era diffusa la cultura di Bonnanaro (1800 a.C. circa). All’epoca la tomba doveva apparire come un dolmen a cista, ricoperto da un tumulo.

In epoca nuragica il sito venne riadattato in tomba dei giganti con l’ampliamento della camera funeraria e la realizzazione dell’esedra, composta da 14 lastre in pietra infisse verticalmente nel terreno tra cui spicca la stele centrale, dotata di ingresso e alta quasi 4 metri.

Tomba dei Giganti Coddu Ecchiu

La tomba, in granito locale, venne edificata in tre fasi:

la prima durante il calcolitico (cultura di Monte Claro) quando si costruì l’originario dolmen a corridoio di circa 10 m di lunghezza
la seconda fase durante il bronzo antico, con la riutilizzazione da parte delle genti della cultura di Bonnanaro
la terza fase, di ristrutturazione e a cui si deve l’innalzamento delle stele e l’aggiunta dell’esedra, durante il bronzo medio, in piena epoca nuragica

Tomba dei Giganti Coddu Ecchiu

La tomba, in granito locale, venne edificata in tre fasi:

la prima durante il calcolitico (cultura di Monte Claro) quando si costruì l’originario dolmen a corridoio di circa 10 m di lunghezza
la seconda fase durante il bronzo antico, con la riutilizzazione da parte delle genti della cultura di Bonnanaro
la terza fase, di ristrutturazione e a cui si deve l’innalzamento delle stele e l’aggiunta dell’esedra, durante il bronzo medio, in piena epoca nuragica

Tomba dei Giganti Coddu Ecchiu

La tomba, in granito locale, venne edificata in tre fasi:

la prima durante il calcolitico (cultura di Monte Claro) quando si costruì l’originario dolmen a corridoio di circa 10 m di lunghezza
la seconda fase durante il bronzo antico, con la riutilizzazione da parte delle genti della cultura di Bonnanaro
la terza fase, di ristrutturazione e a cui si deve l’innalzamento delle stele e l’aggiunta dell’esedra, durante il bronzo medio, in piena epoca nuragica

Tomba dei Giganti Coddu Ecchiu

La tomba, in granito locale, venne edificata in tre fasi:

la prima durante il calcolitico (cultura di Monte Claro) quando si costruì l’originario dolmen a corridoio di circa 10 m di lunghezza
la seconda fase durante il bronzo antico, con la riutilizzazione da parte delle genti della cultura di Bonnanaro
la terza fase, di ristrutturazione e a cui si deve l’innalzamento delle stele e l’aggiunta dell’esedra, durante il bronzo medio, in piena epoca nuragica

Tomba dei Giganti Coddu Ecchiu

La tomba, in granito locale, venne edificata in tre fasi:

la prima durante il calcolitico (cultura di Monte Claro) quando si costruì l’originario dolmen a corridoio di circa 10 m di lunghezza
la seconda fase durante il bronzo antico, con la riutilizzazione da parte delle genti della cultura di Bonnanaro
la terza fase, di ristrutturazione e a cui si deve l’innalzamento delle stele e l’aggiunta dell’esedra, durante il bronzo medio, in piena epoca nuragica

Tomba dei Giganti Coddu Ecchiu

La tomba, in granito locale, venne edificata in tre fasi:

la prima durante il calcolitico (cultura di Monte Claro) quando si costruì l’originario dolmen a corridoio di circa 10 m di lunghezza
la seconda fase durante il bronzo antico, con la riutilizzazione da parte delle genti della cultura di Bonnanaro
la terza fase, di ristrutturazione e a cui si deve l’innalzamento delle stele e l’aggiunta dell’esedra, durante il bronzo medio, in piena epoca nuragica

Tomba dei Giganti Coddu Ecchiu

La tomba, in granito locale, venne edificata in tre fasi:

la prima durante il calcolitico (cultura di Monte Claro) quando si costruì l’originario dolmen a corridoio di circa 10 m di lunghezza
la seconda fase durante il bronzo antico, con la riutilizzazione da parte delle genti della cultura di Bonnanaro
la terza fase, di ristrutturazione e a cui si deve l’innalzamento delle stele e l’aggiunta dell’esedra, durante il bronzo medio, in piena epoca nuragica