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Nuraghe Ono

Il nuraghe Ono è un tipico esempio di nuraghe a corridoio, parzialmente crollato, anche intorno ad esso era presente un villaggio di cui ora rimane pochissimo per via di alcuni lavori di spietramento che hanno interessato la zona. Il nuraghe inoltre vanta una leggenda. Si narra infatti che il pastore Mauro Bussolo trovò una pentola piena di pezzi d’oro proprio al suo interno. Egli, infatti teneva il suo gregge in una tanca, controllata dai suoi due figli.
Un giorno, il figlio minore uscì dalla capanna, suonando il flauto di canna e all’improvviso gli si presentò un signore, che gli disse di scavare sotto al nuraghe Ono, presente all’interno della tanca. Il piccolo, dopo la scomparsa del signore, corse a raccontare quanto successo al fratello maggiore ed entrambe lo raccontarono al babbo appena tornato dal paese. Il padre consigliò al figlio piccolo di non temere quel signore, così Mauro Bussolo si nascose dietro ad un cespuglio di lentischio. Il signore apparve un’altra volta! e condusse il piccino al nuraghe e gli mostrò il tesoro, entrambe erano invisibili agli occhi del babbo nascosto. Quando sparì nuovamente il misterioso signore, il bimbo corse dal babbo per condurlo al luogo mostrato. Mauro scavò trovando una pentola piena di pezzi d’oro che portò a casa, cautamente durante la notte. Da quel momento diventò ricco. (Comune di Dualchi)

Torchio nuragico da Monte Zara

ritrovato nel 1993 durante la campagna di scavi condotta ai piedi del Monte Zara (il costone calcareo che sovrasta Monastir) dall’archeologo Giovanni Ugas; una campagna che si rivelò straordinariamente fruttuosa se si considera che in una delle capanne del villaggio nuragico oggetto dell’indagine emersero una macina da grano, una specie di forno per il pane ed il torchio per il vino, oltre a pezzi di ceramica con cospicue tracce di olio, testimonianze di un’attività agroalimentare molto sviluppata per un insediamento della Ia Età del ferro, ossia di nove secoli prima di Cristo. Quel torchio, in particolare, è diventato un oggetto rappresentativo del passato di Monastir, tanto che il suo simbolo stilizzato è stato inserito nello stemma comunale. (Marzio Luras)

Lottatori

5) LOTTATORI DI UTA

Nome: lottatori di Uta
Professione: atleti
Lunghezza: 15 cm
Aspetto: rappresentazione di lottatori sardi nell’arte marziale chiamata “s’Istrumpa”
Vestiario: doppia tunica smanicata, copricapo a calotta semplice, bandoliera e pugnale, capelli corti
Luogo di ritrovamento: UTA (CA), località Monte Arcosu
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: il lottatore che soccombe è immobilizzato a pancia in giù con gambe e braccia bloccate

fotografia di G. Exana

Comune: UTA
Prov: Cagliari
Autore: G. Exana
Fromboliere

8) UOMO DI UTA CON CORDA

Nome: noto come Fromboliere
Professione: sconosciuta
Altezza: 15 cm
Aspetto: fiero e attento, con corda ritorta e tesa tra le mani. Si nota una certa somiglianza con alcuni bronzetti capotribù, anche per la presenza del copricapo e del pugnale
Vestiario: doppia tunica smanicata, cintura con frange decorative, berretto a calotta, pugnale nuragico con elsa gammata inserito nella bandoliera, capelli corti
Luogo di ritrovamento: UTA (CA), località Monte Arcosu
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: il bronzetto é stato ritrovato con i piedi spezzati
Curiositá: secondo alcuni studiosi la corda potrebbe essere stata utilizzata come fionda oppure come semplice corda resistente da utilizzare per vari usi (domestici, etc.).
Secondo un’altra ipotesi segnalataci potrebbe invece trattarsi di una delle preziose corde composte da tante cordicelle attorcigliate provenienti da Tartesso.
Nella Bibbia si parla infatti delle navi di Thartshish (Tartesso…. per alcuni Tharros…) che solcavano i mari e tra le varie mercanzie portavano “funi ritorte e robuste” come questa; il bronzetto potrebbe quindi rappresentare un offerente che presenta la corda come segno di devozione o ex-voto.

fotografie e ipotesi di G. Exana

Comune: UTA
Prov: Cagliari
Autore: G. Exana
Capotribù da UTA

1) CAPOTRIBU’ DI UTA CON SPADA (e bastone)

Nome: Capotribù di Uta con spada
Altezza: 39 cm
Aspetto: fiero e imponente, armato di spada, pugnale nuragico ad elsa gammata (inguainato in custodia decorata a spina di pesce) e bastone con borchie in metallo
Vestiario: berretto, doppia tunica o tunica con gonnellino, ampio mantello, due sciarpe con estremità frangiate
Luogo di ritrovamento: UTA (CA), località Monte Arcosu
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: bellissimo

Comune: UTA
Prov: Cagliari
Autore: B. Auguadro
Arciere

British Museum – Londra

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