Il nuraghe comprende una torre grande connessa da mura ad una più piccola. I particolari meglio visibili e documentabili sono nella parte nord, in cui si notano 2-3 filari delle torri e la muratura che le unisce, e la parte sommitale della torre più grande, ad ovest, di cui sono visibili dei bei conci in calcare.
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Il nuraghe comprende una torre grande connessa da mura ad una più piccola. I particolari meglio visibili e documentabili sono nella parte nord, in cui si notano 2-3 filari delle torri e la muratura che le unisce, e la parte sommitale della torre più grande, ad ovest, di cui sono visibili dei bei conci in calcare.
Il nuraghe comprende una torre grande connessa da mura ad una più piccola. I particolari meglio visibili e documentabili sono nella parte nord, in cui si notano 2-3 filari delle torri e la muratura che le unisce, e la parte sommitale della torre più grande, ad ovest, di cui sono visibili dei bei conci in calcare.
Il nuraghe comprende una torre grande connessa da mura ad una più piccola. I particolari meglio visibili e documentabili sono nella parte nord, in cui si notano 2-3 filari delle torri e la muratura che le unisce, e la parte sommitale della torre più grande, ad ovest, di cui sono visibili dei bei conci in calcare.
L’eccezionalità del sito di Pranu Siara è in particolare riferita al fatto che la tomba non risulta isolata ma fa parte di una estesa necropoli perfettamente allineata per qualche centinaio di metri e sormontato, in corrispondenza del salto di quota, da una sorta di cinta fortificata che sembra configurarsi a protezione del pianoro, secondo modelli insediativi di consimili documentati nell’area nord occidentale dell’isola, nelle zone di Olmedo e Castelsardo.
L’eccezionalità del sito di Pranu Siara è in particolare riferita al fatto che la tomba non risulta isolata ma fa parte di una estesa necropoli perfettamente allineata per qualche centinaio di metri e sormontato, in corrispondenza del salto di quota, da una sorta di cinta fortificata che sembra configurarsi a protezione del pianoro, secondo modelli insediativi di consimili documentati nell’area nord occidentale dell’isola, nelle zone di Olmedo e Castelsardo.
L’eccezionalità del sito di Pranu Siara è in particolare riferita al fatto che la tomba non risulta isolata ma fa parte di una estesa necropoli perfettamente allineata per qualche centinaio di metri e sormontato, in corrispondenza del salto di quota, da una sorta di cinta fortificata che sembra configurarsi a protezione del pianoro, secondo modelli insediativi di consimili documentati nell’area nord occidentale dell’isola, nelle zone di Olmedo e Castelsardo.
Il nuraghe Sisini sorge sulla sommità di una collinetta nelle campagne all’ingresso dell’omonima frazione. È caratterizzato da una pianta originale e poco comune, che riprende il modello dei templi a pozzo. È infatti costituita da una torre a base circolare preceduta da un massiccio bastione di forma quadrata.
Due tombe abbandonate in fase di restauro e di cui è possibile apprezzare ancora la linearità delle forme. I blocchi che vedete all’ interno sono di piccole dimensioni, al massimo medie. I blocchi esterni più grandi.
Prov: Cagliari
Autore: Lupen Margot e Sergio Melis
Codice Geo: NUR20264
> Scheda Geoportale
Due tombe abbandonate in fase di restauro e di cui è possibile apprezzare ancora la linearità delle forme. I blocchi che vedete all’ interno sono di piccole dimensioni, al massimo medie. I blocchi esterni più grandi.
Prov: Cagliari
Autore: Lupen Margot e Sergio Melis
Codice Geo: NUR20264
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Due tombe abbandonate in fase di restauro e di cui è possibile apprezzare ancora la linearità delle forme. I blocchi che vedete all’ interno sono di piccole dimensioni, al massimo medie. I blocchi esterni più grandi.
Prov: Cagliari
Autore: Lupen Margot e Sergio Melis
Codice Geo: NUR20264
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Due tombe abbandonate in fase di restauro e di cui è possibile apprezzare ancora la linearità delle forme. I blocchi che vedete all’ interno sono di piccole dimensioni, al massimo medie. I blocchi esterni più grandi.
Prov: Cagliari
Autore: Lupen Margot e Sergio Melis
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