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Fonte sacra di Noddule

Un grande recinto con diversi ambienti circolari delimita questo capolavoro di età nuragica, un monumento dedicato all’importanza e alla sacralità dell’acqua.
Un lastricato conduce all’ingresso del pozzo, con ai lati due sedili in granito.
La bocca del pozzo, perfettamente circolare, attinge direttamente dalla madre terra, ed è costruita con blocchi di trachite di rara fattura.
La copertura a tholos è il vero gioiello nascosto. Composta da conci di trachite policroma, da’ vita a un lavoro artistico senza tempo.
La pietra di chiusura presenta un incavo allungato scolpito al centro.
La magia del culto delle acque in Sardegna.

Fonte sacra di Noddule

Un grande recinto con diversi ambienti circolari delimita questo capolavoro di età nuragica, un monumento dedicato all’importanza e alla sacralità dell’acqua.
Un lastricato conduce all’ingresso del pozzo, con ai lati due sedili in granito.
La bocca del pozzo, perfettamente circolare, attinge direttamente dalla madre terra, ed è costruita con blocchi di trachite di rara fattura.
La copertura a tholos è il vero gioiello nascosto. Composta da conci di trachite policroma, da’ vita a un lavoro artistico senza tempo.
La pietra di chiusura presenta un incavo allungato scolpito al centro.
La magia del culto delle acque in Sardegna.

Fonte sacra di Noddule

Un grande recinto con diversi ambienti circolari delimita questo capolavoro di età nuragica, un monumento dedicato all’importanza e alla sacralità dell’acqua.
Un lastricato conduce all’ingresso del pozzo, con ai lati due sedili in granito.
La bocca del pozzo, perfettamente circolare, attinge direttamente dalla madre terra, ed è costruita con blocchi di trachite di rara fattura.
La copertura a tholos è il vero gioiello nascosto. Composta da conci di trachite policroma, da’ vita a un lavoro artistico senza tempo.
La pietra di chiusura presenta un incavo allungato scolpito al centro.
La magia del culto delle acque in Sardegna.

Fonte sacra di Noddule

Un grande recinto con diversi ambienti circolari delimita questo capolavoro di età nuragica, un monumento dedicato all’importanza e alla sacralità dell’acqua.
Un lastricato conduce all’ingresso del pozzo, con ai lati due sedili in granito.
La bocca del pozzo, perfettamente circolare, attinge direttamente dalla madre terra, ed è costruita con blocchi di trachite di rara fattura.
La copertura a tholos è il vero gioiello nascosto. Composta da conci di trachite policroma, da’ vita a un lavoro artistico senza tempo.
La pietra di chiusura presenta un incavo allungato scolpito al centro.
La magia del culto delle acque in Sardegna.

Tomba di giganti Li Lolghi

La tomba venne costruita in più fasi. La prima è databile alla prima età del bronzo, durante il periodo in cui in Sardegna era diffusa la cultura di Bonnanaro (1800 a.C. circa). All’epoca la tomba doveva apparire come un dolmen a cista, ricoperto da un tumulo. In epoca nuragica il sito venne riadattato in tomba dei giganti con l’ampliamento della camera funeraria e la realizzazione dell’esedra, composta da 14 lastre tra cui spicca la stele centrale, dotata di ingresso alta quasi 4 metri.

Comune: ARZACHENA
Prov: Olbia-Tempio
Autore:
Codice Geo: NUR1488
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Tomba di giganti Li Lolghi

La tomba venne costruita in più fasi. La prima è databile alla prima età del bronzo, durante il periodo in cui in Sardegna era diffusa la cultura di Bonnanaro (1800 a.C. circa). All’epoca la tomba doveva apparire come un dolmen a cista, ricoperto da un tumulo. In epoca nuragica il sito venne riadattato in tomba dei giganti con l’ampliamento della camera funeraria e la realizzazione dell’esedra, composta da 14 lastre tra cui spicca la stele centrale, dotata di ingresso alta quasi 4 metri.

Tomba di giganti Li Lolghi

La tomba venne costruita in più fasi. La prima è databile alla prima età del bronzo, durante il periodo in cui in Sardegna era diffusa la cultura di Bonnanaro (1800 a.C. circa). All’epoca la tomba doveva apparire come un dolmen a cista, ricoperto da un tumulo. In epoca nuragica il sito venne riadattato in tomba dei giganti con l’ampliamento della camera funeraria e la realizzazione dell’esedra, composta da 14 lastre tra cui spicca la stele centrale, dotata di ingresso alta quasi 4 metri.

Fonte sacra Su Tempiesu

Il tempio è stato realizzato in opera isodoma, ossia con blocchi di basalto magistralmente squadrati e lavorati all’occorrenza con appropriata inclinazione. Le rocce presenti nel territorio circostante sono composte prevalentemente da scisti o da graniti, e la roccia vulcanica utilizzata è stata trasportata nel sito da località piuttosto distanti, probabilmente dal territorio di Dorgali.

Fonte sacra Su Tempiesu

Il tempio è stato realizzato in opera isodoma, ossia con blocchi di basalto magistralmente squadrati e lavorati all’occorrenza con appropriata inclinazione. Le rocce presenti nel territorio circostante sono composte prevalentemente da scisti o da graniti, e la roccia vulcanica utilizzata è stata trasportata nel sito da località piuttosto distanti, probabilmente dal territorio di Dorgali.

Fonte sacra Su Tempiesu

Il tempio è stato realizzato in opera isodoma, ossia con blocchi di basalto magistralmente squadrati e lavorati all’occorrenza con appropriata inclinazione. Le rocce presenti nel territorio circostante sono composte prevalentemente da scisti o da graniti, e la roccia vulcanica utilizzata è stata trasportata nel sito da località piuttosto distanti, probabilmente dal territorio di Dorgali.

Fonte sacra Su Tempiesu

Il tempio è stato realizzato in opera isodoma, ossia con blocchi di basalto magistralmente squadrati e lavorati all’occorrenza con appropriata inclinazione. Le rocce presenti nel territorio circostante sono composte prevalentemente da scisti o da graniti, e la roccia vulcanica utilizzata è stata trasportata nel sito da località piuttosto distanti, probabilmente dal territorio di Dorgali.

Fonte sacra Su Tempiesu

Il tempio è stato realizzato in opera isodoma, ossia con blocchi di basalto magistralmente squadrati e lavorati all’occorrenza con appropriata inclinazione. Le rocce presenti nel territorio circostante sono composte prevalentemente da scisti o da graniti, e la roccia vulcanica utilizzata è stata trasportata nel sito da località piuttosto distanti, probabilmente dal territorio di Dorgali.