La necropoli è costituita da 18 domus de janas, scavate su tre livelli orizzontali sovrapposti a partire dalla linea basale del costone, per un’altezza massima di m 3 sul piano di campagna. I materiali rinvenuti nel corso degli scavi hanno consentito di datare le sepolture ad un periodo compreso tra il Neolitico finale (cultura di San Michele, 3200-2800 a.C.) e il Bronzo antico (cultura di Bonnanaro, 1800-1600 a.C.).
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La necropoli è costituita da 18 domus de janas, scavate su tre livelli orizzontali sovrapposti a partire dalla linea basale del costone, per un’altezza massima di m 3 sul piano di campagna. I materiali rinvenuti nel corso degli scavi hanno consentito di datare le sepolture ad un periodo compreso tra il Neolitico finale (cultura di San Michele, 3200-2800 a.C.) e il Bronzo antico (cultura di Bonnanaro, 1800-1600 a.C.).
La necropoli è costituita da 18 domus de janas, scavate su tre livelli orizzontali sovrapposti a partire dalla linea basale del costone, per un’altezza massima di m 3 sul piano di campagna. I materiali rinvenuti nel corso degli scavi hanno consentito di datare le sepolture ad un periodo compreso tra il Neolitico finale (cultura di San Michele, 3200-2800 a.C.) e il Bronzo antico (cultura di Bonnanaro, 1800-1600 a.C.).
Nella parete esterna si trova una domus ed un’altra è stata ricavata all’interno della grotta a circa m. 3 dall’entrata sul lato
Nella parete esterna si trova una domus ed un’altra è stata ricavata all’interno della grotta a circa m. 3 dall’entrata sul lato
Nella parete esterna si trova una domus ed un’altra è stata ricavata all’interno della grotta a circa m. 3 dall’entrata sul lato
Il sito ha vissuto due principali momenti costruttivi: il primo compreso nel bronzo medio e il secondo nel periodo di transizione fra l’età del bronzo e la prima età del ferro.
Il complesso è costituito da un tempio a megaron, di circa 17 metri di lunghezza, circondato da un recinto detto temenos e da altri edifici di culto e abitativi tra cui anche vere e proprie officine per la fusione dei metalli; nelle vicinanze si trova anche un nuraghe complesso a pianta trilobata.
S’Arcu ‘e Is Forros era un villaggio-santuario e probabilmente il più importante centro metallurgico della Sardegna nuragica, grande centro di scambi commerciali con l’Etruria e il mediterraneo orientale.
Prov: Nuoro
Autore: Corrado Mascia
Codice Geo: NUR13080
> Scheda Geoportale
Il sito ha vissuto due principali momenti costruttivi: il primo compreso nel bronzo medio e il secondo nel periodo di transizione fra l’età del bronzo e la prima età del ferro.
Il complesso è costituito da un tempio a megaron, di circa 17 metri di lunghezza, circondato da un recinto detto temenos e da altri edifici di culto e abitativi tra cui anche vere e proprie officine per la fusione dei metalli; nelle vicinanze si trova anche un nuraghe complesso a pianta trilobata.
S’Arcu ‘e Is Forros era un villaggio-santuario e probabilmente il più importante centro metallurgico della Sardegna nuragica, grande centro di scambi commerciali con l’Etruria e il mediterraneo orientale.
Prov: Nuoro
Autore: Corrado Mascia
Codice Geo: NUR13080
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Il monumento, si trova in località Mandras (Campeda) a 600 metri a NE del nuraghe Mura Sauccu, e a meno di 300 metri ad ovest del nuraghe Mura Sauccu B.
E’ un monotorre che si conserva per una altezza massima di 6,50 metri circa. L’opera muraria è costituita da blocchi di grandi e medie dimensioni.
(da ricerche archeologiche nel Marghine – Planargia di Alberto Moravetti)
Il monumento, si trova in località Mandras (Campeda) a 600 metri a NE del nuraghe Mura Sauccu, e a meno di 300 metri ad ovest del nuraghe Mura Sauccu B.
E’ un monotorre che si conserva per una altezza massima di 6,50 metri circa. L’opera muraria è costituita da blocchi di grandi e medie dimensioni.
(da ricerche archeologiche nel Marghine – Planargia di Alberto Moravetti)
Ubicato ad un centinaio di metri a Est della nota tomba di giganti di Imbertighe, con la quale era in evidente relazione culturale, il nuraghe si trova ora all’interno di una azienda agricola, è un monotorre a pianta lievemente ellittica (m 14,10×15,25), con ingresso a SE ed una altezza residua di m 2,75 a NO e di m 1,70 a SO, rispettivamente con 5 e 4 filari.
Tra i numerosi nuraghi del territorio il Serrese si caratterizza in particolare per avere la tholos in buono stato di conservazione.