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Roccia sacra Perda Longa

Consiste in due grandi rocce affioranti nei pressi della strada statale 131. Dovrebbero risalire ai tempi della cultura di Ozieri l’utilizzo come “pietra sacra” del più piccolo dei roccioni che compongono Perda Longa, come testimoniano le coppelle in questo praticate e i resti di strumenti in ossidiana e di ceramiche rinvenuti attorno.Tratto da:Biddas e nuraxis de su sattu de Serrenti de su Brunzu de mesu a su Ferru I,di Daniele Carta

Fonte sacra Miiza Pidighi

La fonte è composta da un corpo principale a ferro di cavallo e da un recinto anteriore di cui resta un settore di pianta semicircolare. La sorgente fu frequentata già in epoca prenuragica, come testimoniano alcune punte di freccia peduncolate in ossidiana e soprattutto un frammento ceramico decorato nello stile di Ozieri.

Domus de janas Loccis Santus

Il sito funerario, databile al III millennio a.C. e utilizzato fino ai primi secoli del II millennio a.C., è composto da tredici domus de janas. I reperti ritrovati sono ascrivibili alla cultura di Ozieri, Abealzu-Filigosa, Monte Claro, del Vaso campaniforme e di Bonnanaro e sono oggi in gran parte conservati nel museo Villa Sulcis di Carbonia. Sulla sommità del colle in cui è situata la necropoli è presente un nuraghe monotorre.

Nuraghe Punta Gannau

Il sito, databile al III millennio a.C. e utilizzato fino ai primi secoli del II millennio a.C., è composto da tredici domus de janas. I reperti ritrovati sono ascrivibili alla cultura di Ozieri, Abealzu-Filigosa, Monte Claro, del Vaso campaniforme e di Bonnanaro e sono oggi in gran parte conservati nel museo Villa Sulcis di Carbonia. Sulla sommità del colle in cui è situata la necropoli è presente un nuraghe monotorre.

Domus dejanas di Prabanta o de Su Forru de Luxia Arrabiosa

La domus de janas nota come “Su Forru de Luxia Arrabiosa” è situata circa 500 metri a nord del menhir. È costituita da tre celle disposte su un asse longitudinale; l’ingresso immette nell’anticella con volta a forno; la cella principale misura m 2,20 x 1,60 x 1,70 di altezza. Cornelio Puxeddu vi rinvenne numerosi strumenti di ossidiana, mentre all’esterno notò anche la presenza di ceramica d’impasto.
Il complesso è riportabile al Neolitico finale (cultura di Ozieri, 3200-2800 a.C.), Eneolitico.

Nuraghe Sa Mandra ‘e sa Jua

Il complesso archeologico “Sa Mandra de sa Jua” – letteralmente “recinto dei buoi aggiogati”, che in senso lato indica un terreno fertile – occupa una modesta altura che domina il Rio Mannu di Ozieri. Il sito, pluristratificato, fu frequentato ininterrottamente fino al medioevo ed è inglobato a partire dagli anni ”60 nel quartiere di San Nicola che dista circa 4 chilometri dall”abitato di Ozieri.

Nuraghe Sa Mandra ‘e sa Jua

Il complesso archeologico “Sa Mandra de sa Jua” – letteralmente “recinto dei buoi aggiogati”, che in senso lato indica un terreno fertile – occupa una modesta altura che domina il Rio Mannu di Ozieri. Il sito, pluristratificato, fu frequentato ininterrottamente fino al medioevo ed è inglobato a partire dagli anni ”60 nel quartiere di San Nicola che dista circa 4 chilometri dall”abitato di Ozieri.

Nuraghe Sa Mandra ‘e sa Jua

Il complesso archeologico “Sa Mandra de sa Jua” – letteralmente “recinto dei buoi aggiogati”, che in senso lato indica un terreno fertile – occupa una modesta altura che domina il Rio Mannu di Ozieri. Il sito, pluristratificato, fu frequentato ininterrottamente fino al medioevo ed è inglobato a partire dagli anni ”60 nel quartiere di San Nicola che dista circa 4 chilometri dall”abitato di Ozieri.

Nuraghe Sa Mandra ‘e sa Jua

Il complesso archeologico “Sa Mandra de sa Jua” – letteralmente “recinto dei buoi aggiogati”, che in senso lato indica un terreno fertile – occupa una modesta altura che domina il Rio Mannu di Ozieri. Il sito, pluristratificato, fu frequentato ininterrottamente fino al medioevo ed è inglobato a partire dagli anni ”60 nel quartiere di San Nicola che dista circa 4 chilometri dall”abitato di Ozieri.

Nuraghe Sa Mandra ‘e sa Jua

Il complesso archeologico “Sa Mandra de sa Jua” – letteralmente “recinto dei buoi aggiogati”, che in senso lato indica un terreno fertile – occupa una modesta altura che domina il Rio Mannu di Ozieri. Il sito, pluristratificato, fu frequentato ininterrottamente fino al medioevo ed è inglobato a partire dagli anni ”60 nel quartiere di San Nicola che dista circa 4 chilometri dall”abitato di Ozieri.