Ai piedi del nuraghe si estende il villaggio nuragico, solo in parte messo in luce dagli scavi. Le capanne subirono modifiche strutturali in età romana già nel II secolo a. C e, dopo un breve periodo di abbandono (metà I sec a. C), sulle strutture meridionali del villaggio fu impiantata una villa rustica.
#immagini: 621
Si tratta di un Nuraghe Complesso, con abitato circostante di epoca Nuragica, riutilizzato in epoca romana. Purtroppo oggi non si trova in buone condizioni, in quanto a seguito dell’impianto e della manutenzione (anche con macchine) dell’oliveto circostante é stato soggetto a distruzione, a crolli, ad interramento, a spietramenti e anche a scavi clandestini.
Si tratta di un Nuraghe Complesso, con abitato circostante di epoca Nuragica, riutilizzato in epoca romana. Purtroppo oggi non si trova in buone condizioni, in quanto a seguito dell’impianto e della manutenzione (anche con macchine) dell’oliveto circostante é stato soggetto a distruzione, a crolli, ad interramento, a spietramenti e anche a scavi clandestini.
Si tratta di un Nuraghe Complesso, con abitato circostante di epoca Nuragica, riutilizzato in epoca romana. Purtroppo oggi non si trova in buone condizioni, in quanto a seguito dell’impianto e della manutenzione (anche con macchine) dell’oliveto circostante é stato soggetto a distruzione, a crolli, ad interramento, a spietramenti e anche a scavi clandestini.
Si tratta di un Nuraghe Complesso, con abitato circostante di epoca Nuragica, riutilizzato in epoca romana. Purtroppo oggi non si trova in buone condizioni, in quanto a seguito dell’impianto e della manutenzione (anche con macchine) dell’oliveto circostante é stato soggetto a distruzione, a crolli, ad interramento, a spietramenti e anche a scavi clandestini.
Si tratta di un Nuraghe Complesso, con abitato circostante di epoca Nuragica, riutilizzato in epoca romana. Purtroppo oggi non si trova in buone condizioni, in quanto a seguito dell’impianto e della manutenzione (anche con macchine) dell’oliveto circostante é stato soggetto a distruzione, a crolli, ad interramento, a spietramenti e anche a scavi clandestini.
Si tratta di un Nuraghe Complesso, con abitato circostante di epoca Nuragica, riutilizzato in epoca romana. Purtroppo oggi non si trova in buone condizioni, in quanto a seguito dell’impianto e della manutenzione (anche con macchine) dell’oliveto circostante é stato soggetto a distruzione, a crolli, ad interramento, a spietramenti e anche a scavi clandestini.
Si tratta di un Nuraghe Complesso, con abitato circostante di epoca Nuragica, riutilizzato in epoca romana. Purtroppo oggi non si trova in buone condizioni, in quanto a seguito dell’impianto e della manutenzione (anche con macchine) dell’oliveto circostante é stato soggetto a distruzione, a crolli, ad interramento, a spietramenti e anche a scavi clandestini.
Nuraghe attualmente in fase di scavo. Si ipotizza possa essere costituito da una tolos centrale e da 4 torri a contorno con all”interno un cortile. Attorno ad esso si estende un ampio villaggio costituito da numerose capanne utilizzate anche in epoca punica e romana, protetto da un massiccio sistema di mura spesse anche 6 metri. Grande importanza è data dal ritrovamento all”interno del villaggio di un”officina per la lavorazione del vetro. Il sito non è aperto al pubblico.
“Il nuraghe S. Pietro di Sorres, in comune di Borutta (SS), è il principale di una serie di edifici disposti a corona lungo i versanti del tavolato calcareo di Mura. L’ubicazione nella parte sommitale del colle di Sorres (524 m s.l.m.) nei pressi della cattedrale in stile romanico di S. Pietro, suggerisce una funzione di tipo militare iniziata durante l’Età del Bronzo Recente e mantenuta nelle successive epoche storiche (Punica, Romana, Vandalica, Bizantina, Giudicale). Dal punto di vista architettonico rientra nel tipo a tholos, polilobato. Di esso si conservano i ruderi di pietra calcarea locale che ancor oggi testimoniano dell’imponenza dell’edificio. I numerosi materiali di ceramica e di bronzo ritrovati al suo interno e nei dintorni, durante i lavori di sterro negli anni ’50 del secolo scorso, confermano la sua importanza nell’ambito territoriale del Mejlogu. Non si esclude una relazione di tipo rituale/funerario con la vicina grotta carsica di Sa Rocca ‘e Ulàri e di tipo gerarchico con il nuraghe Santu Antine di Torralba.” (P.P.Soro 2010)
“Il nuraghe S. Pietro di Sorres, in comune di Borutta (SS), è il principale di una serie di edifici disposti a corona lungo i versanti del tavolato calcareo di Mura. L’ubicazione nella parte sommitale del colle di Sorres (524 m s.l.m.) nei pressi della cattedrale in stile romanico di S. Pietro, suggerisce una funzione di tipo militare iniziata durante l’Età del Bronzo Recente e mantenuta nelle successive epoche storiche (Punica, Romana, Vandalica, Bizantina, Giudicale). Dal punto di vista architettonico rientra nel tipo a tholos, polilobato. Di esso si conservano i ruderi di pietra calcarea locale che ancor oggi testimoniano dell’imponenza dell’edificio. I numerosi materiali di ceramica e di bronzo ritrovati al suo interno e nei dintorni, durante i lavori di sterro negli anni ’50 del secolo scorso, confermano la sua importanza nell’ambito territoriale del Mejlogu. Non si esclude una relazione di tipo rituale/funerario con la vicina grotta carsica di Sa Rocca ‘e Ulàri e di tipo gerarchico con il nuraghe Santu Antine di Torralba.” (P.P.Soro 2010)
“Il nuraghe S. Pietro di Sorres, in comune di Borutta (SS), è il principale di una serie di edifici disposti a corona lungo i versanti del tavolato calcareo di Mura. L’ubicazione nella parte sommitale del colle di Sorres (524 m s.l.m.) nei pressi della cattedrale in stile romanico di S. Pietro, suggerisce una funzione di tipo militare iniziata durante l’Età del Bronzo Recente e mantenuta nelle successive epoche storiche (Punica, Romana, Vandalica, Bizantina, Giudicale). Dal punto di vista architettonico rientra nel tipo a tholos, polilobato. Di esso si conservano i ruderi di pietra calcarea locale che ancor oggi testimoniano dell’imponenza dell’edificio. I numerosi materiali di ceramica e di bronzo ritrovati al suo interno e nei dintorni, durante i lavori di sterro negli anni ’50 del secolo scorso, confermano la sua importanza nell’ambito territoriale del Mejlogu. Non si esclude una relazione di tipo rituale/funerario con la vicina grotta carsica di Sa Rocca ‘e Ulàri e di tipo gerarchico con il nuraghe Santu Antine di Torralba.” (P.P.Soro 2010)