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GUERRIERO CORAZZATO DI TETI

15) GUERRIERO CORAZZATO DI TETI
Nome: Guerriero corazzato di Teti
Professione: guerriero
Altezza: 14,5 cm
Vestiario e aspetto: elmo ogivale con doppio giro di borchie, pennacchio e paranuca, bottone sulla cima; quattro trecce di capelli ritorti a boccolo, tunica semplice, giacca corazzata e decorata con chiusura frontale, schinieri molto alti e decorati, sandali, impugna un bastone costolato (o doppio bastone), appeso posteriormente c’è un piccolo scudo tondo con umbone centrale
Luogo di ritrovamento: TETI, Abini (NU)
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: bronzetto parzialmente danneggiato, mano mancante e bastone spezzato
CURIOSITÀ: a tracolla il guerriero porta un oggetto: potrebbe essere un pugnale oppure una conchiglia (da utilizzare ad esempio come corno naturale per inviare un suono, un segnale, un allarme).
fotografie di G. Exana

Comune: TETI
Prov:
Autore: Gerolamo Exana
DONNA DI ALA’ DEI SARDI

16) DONNA DI ALA’ DEI SARDI
Nome: Donna di Alà dei Sardi
Professione: sconosciuta
Altezza: 14 cm
Vestiario e aspetto: copricapo a calottina, capelli di media lunghezza con frangia sulla fronte, lunga tunica che arriva fino ai piedi a mezze maniche, mantello con orlo frangiato sostenuto col braccio destro, piedi scalzi; con una mano forse porgeva un’offerta
Luogo di ritrovamento: ALA’ DEI SARDI (SS), località su Pedrighinosu
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: sembra raffigurare una ragazza molto giovane
fotografie di G. Exana

Comune: ALA' DEI SARDI
Prov:
Autore: Gerolamo Exana
DONNA DI ALA’ DEI SARDI

16) DONNA DI ALA’ DEI SARDI
Nome: Donna di Alà dei Sardi
Professione: sconosciuta
Altezza: 14 cm
Vestiario e aspetto: copricapo a calottina, capelli di media lunghezza con frangia sulla fronte, lunga tunica che arriva fino ai piedi a mezze maniche, mantello con orlo frangiato sostenuto col braccio destro, piedi scalzi; con una mano forse porgeva un’offerta
Luogo di ritrovamento: ALA’ DEI SARDI (SS), località su Pedrighinosu
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: sembra raffigurare una ragazza molto giovane
fotografie di G. Exana

Comune: ALA' DEI SARDI
Prov:
Autore: Gerolamo Exana
PASTORE DI DOLIANOVA

Nome: noto come Pastore con ariete sulle spalle
Professione: pastore
Altezza: 13 cm
Vestiario e aspetto: il pastore porta sulle spalle un animale col collo lungo, la coda corta e le corna ritorte (un’ariete o forse una capretta); l’uomo indossa una tunica semplice smanicata, un mantello portato sulla spalla con bordo frangiato, sotto il mantello una bandoliera con pugnale ad elsa gammata
Luogo di ritrovamento: Dolianova (Ca) loc. sconosciuta
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: testa del pastore e piedi mancanti
CURIOSITÀ: il pastore – come descritto da Lilliu – saluta con la mano destra, grande e allungata dove si nota la precisa separazione tra il pollice e le altre dita, e con la mano sinistra impugna per le zampe l’ariete portato sulle spalle e offerto alla divinitá

fotografia dal web

Per approfondimenti: pag.184, “Sculture della Sardegna Nuragica” – G. Lilliu

Comune: DOLIANOVA
Prov:
Autore:
Navicella votiva protosarda con protome cervina

Navicella votiva protosarda con protome cervina è lunga cm 19 e, compresa la protome di cm 25, fra le più grandi conservate rimanendo inferiore solo a quella, pure sarda, trovata a Vetulonia nella tomba del duce. (Taramelli da Scavi e Scoperte 1922-39. Vol.IV par.VIII pag.89)

Comune:
Prov:
Autore: Gerolamo Exana
OFFERENTE CON GROSSA FOCACCIA

18) OFFERENTE CON GROSSA FOCACCIA

Nome: Offerente con grossa focaccia
Professione: sconosciuta
Altezza: 13 cm, diametro focaccia di 2,5 cm
Vestiario e aspetto: la mano destra dell’offerente ha il palmo rivolto verso il bronzetto, come se l’uomo stesse trattenendo qualcosa; la mano sinistra offre una grossa focaccia, la dimensione rappresenta il grande valore dell’offerta – il pane – dono comune ma prezioso per la civiltà contadina e pastorale sarda antica. L’uomo ha il torso nudo, gonnellino ai fianchi, testa a capocchia su collo corto, orecchie pronunciate ( a “sventola”), naso corto e arcuato
Luogo di ritrovamento: Fluminaria (SS), nuraghe Attentu
Residenza attuale: Museo Archeologico di Sassari (già collezione Dessì)
Segni particolari: le gambe erano spezzate e sono state restaurate
CURIOSITÁ: Lilliu nel 1966 segnala (e nel suo libro sotto citato riporta una bella fotografia del dettaglio) che il bronzetto mostrava sul petto 3 protuberanze al posto di 2 mammelle maschili; per Lilliu trattasi di sbavatura di fusione. Il bronzetto, per questo e per altri dettagli, molto probabilmente fu venduto allo stato grezzo e lasciato così come uscì dalla fusione.
Guardando la fotografia attuale… sembrerebbe che la protuberanza centrale sia stata rimossa…

fotografia dal web
Per approfondimenti: G. Lilliu “Sculture della Sardegna Nuragica” – ed. ILISSO ( pag.356)

Comune: MORES
Prov:
Autore: Gerolamo Exana
OFFERENTE DI MATZANI

19) OFFERENTE DI MATZANI
Nome: offerente di Matzani noto come “barbetta”
Professione: sconosciuta
Altezza: 12,5 cm
Vestiario e aspetto: Lilliu lo descrive come “uomo del popolo, bassotto e incolto”, con la mano destra porge una ciotola emisferica con qualcosa sul fondo (caciotta o ricotta o latte acido cagliato?), con la mano sinistra porge forse un piatto con frutti selvatici oppure una focaccia guarnita; porta un copricapo cilindrico, capelli corti con fitte striature, viso particolare con una sorta di maschera (o fasciature?) che terminano sul mento con una forma a “pizzetto” (da qui il soprannome del bronzetto); torso nudo, rude stoffa stretta intorno ai fianchi, sacca tascapane di forma allungata infilata dal braccio sulla spalla, piedi nudi
Luogo di ritrovamento: MATZANI (CA), tra i territori di Villacidro e Vallermosa
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: esecuzione singolare del volto
Curiositá: Il singolare copricapo richiama le fattezze di alcune tiare orientali. L’uomo porta sulla spalla una sacca che ricorda la cosiddetta “tasca” che ancora oggi i pastori sardi utilizzano in campagna per custodire il cibo asciutto. Infine resta aperto il dibattito sulla fattura del volto: per alcuni trattasi di barba per altri di una maschera indossata sul viso per altri ancora di fasciature apposte a seguito di un’importante ustione.
fotografie di P. Montalbano, D. Cotutiu e dal web
Per approfondimenti: G. Lilliu “Sculture della Sardegna Nuragica” – ed. ILISSO ( pag. 192-194)

Comune: VALLERMOSA
Prov:
Autore: Gerolamo Exana
OFFERENTE DI MATZANI

19) OFFERENTE DI MATZANI
Nome: offerente di Matzani noto come “barbetta”
Professione: sconosciuta
Altezza: 12,5 cm
Vestiario e aspetto: Lilliu lo descrive come “uomo del popolo, bassotto e incolto”, con la mano destra porge una ciotola emisferica con qualcosa sul fondo (caciotta o ricotta o latte acido cagliato?), con la mano sinistra porge forse un piatto con frutti selvatici oppure una focaccia guarnita; porta un copricapo cilindrico, capelli corti con fitte striature, viso particolare con una sorta di maschera (o fasciature?) che terminano sul mento con una forma a “pizzetto” (da qui il soprannome del bronzetto); torso nudo, rude stoffa stretta intorno ai fianchi, sacca tascapane di forma allungata infilata dal braccio sulla spalla, piedi nudi
Luogo di ritrovamento: MATZANI (CA), tra i territori di Villacidro e Vallermosa
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: esecuzione singolare del volto
Curiositá: Il singolare copricapo richiama le fattezze di alcune tiare orientali. L’uomo porta sulla spalla una sacca che ricorda la cosiddetta “tasca” che ancora oggi i pastori sardi utilizzano in campagna per custodire il cibo asciutto. Infine resta aperto il dibattito sulla fattura del volto: per alcuni trattasi di barba per altri di una maschera indossata sul viso per altri ancora di fasciature apposte a seguito di un’importante ustione.
fotografie di P. Montalbano, D. Cotutiu e dal web
Per approfondimenti: G. Lilliu “Sculture della Sardegna Nuragica” – ed. ILISSO ( pag. 192-194)

Comune: VALLERMOSA
Prov:
Autore: Gerolamo Exana
NAVICELLA NURAGICA CON PROTOME CERVINA, UCCELLI E CANI

20) NAVICELLA NURAGICA CON PROTOME CERVINA, UCCELLI E CANI
Nome: navicella nuragica con protome cervina, uccelli e cani (sul parapetto e sulle colonnine)
Dimensioni: lunghezza 21 cm. altezza 10 cm.
Aspetto: lo scafo é di sezione ellittica col fondo piatto e l’orlo in risalto, protome cervina, colonna centrale con anello sormontato da uccello; sul parapetto sono visibili anatrelle e un cane per parte; la parte destra della struttura e la ramificazione sinistra delle corna della protome erano mancanti (ricostruite in fase di restauro)
Luogo di ritrovamento: Bultèi (SS), località si Argiolas o Bonotta
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: lo scafo affusolato, ben curato per una ottimale funzione idrodinamica, il parapetto sulle murate, il ponte con albero velico benchè corto in questo caso e la protome animale a protezione di una sicura navigazione, tipica di numerosi navigli dell’epoca in tutto il mondo arcaico, fa si che questi meravigliosi bronzetti riproducano autentici navigli della civiltà nuragica, che all’epoca solcavano tutto il mar Mediterraneo e le coste dell’Oceano Atlantico.
Curiosità: per anni sono state considerate semplici lucerne…ora per molti studiosi trattasi di navi votive, vere e proprie rappresentazioni delle navi nuragiche utilizzate in epoca lontana; in alcuni esemplari si notano addirittura le cuciture di assemblaggio del fasciame.
Fotografie, descrizione e disegno di G. Exana
Descrizione della navicella tratta da “Sculture della Sardegna Nuragica” – G. Lilliu http://www.sardegnadigitallibrary.it/…/17_81_20100115162216…

Comune: BULTEI
Prov:
Autore: Gerolamo Exana
NAVICELLA NURAGICA CON PROTOME CERVINA, UCCELLI E CANI

20) NAVICELLA NURAGICA CON PROTOME CERVINA, UCCELLI E CANI
Nome: navicella nuragica con protome cervina, uccelli e cani (sul parapetto e sulle colonnine)
Dimensioni: lunghezza 21 cm. altezza 10 cm.
Aspetto: lo scafo é di sezione ellittica col fondo piatto e l’orlo in risalto, protome cervina, colonna centrale con anello sormontato da uccello; sul parapetto sono visibili anatrelle e un cane per parte; la parte destra della struttura e la ramificazione sinistra delle corna della protome erano mancanti (ricostruite in fase di restauro)
Luogo di ritrovamento: Bultèi (SS), località si Argiolas o Bonotta
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: lo scafo affusolato, ben curato per una ottimale funzione idrodinamica, il parapetto sulle murate, il ponte con albero velico benchè corto in questo caso e la protome animale a protezione di una sicura navigazione, tipica di numerosi navigli dell’epoca in tutto il mondo arcaico, fa si che questi meravigliosi bronzetti riproducano autentici navigli della civiltà nuragica, che all’epoca solcavano tutto il mar Mediterraneo e le coste dell’Oceano Atlantico.
Curiosità: per anni sono state considerate semplici lucerne…ora per molti studiosi trattasi di navi votive, vere e proprie rappresentazioni delle navi nuragiche utilizzate in epoca lontana; in alcuni esemplari si notano addirittura le cuciture di assemblaggio del fasciame.
Fotografie, descrizione e disegno di G. Exana
Descrizione della navicella tratta da “Sculture della Sardegna Nuragica” – G. Lilliu http://www.sardegnadigitallibrary.it/…/17_81_20100115162216…

Comune:
Prov:
Autore: Gerolamo Exana
GUERRIERO CHE PROTENDE UNO SCUDO

21) GUERRIERO CHE PROTENDE UNO SCUDO

Nome: guerriero che protende uno scudo
Professione: guerriero
Altezza: 9,5 cm
Vestiario e aspetto: l’uomo imbraccia con la mano sinistra uno scudo umbonato e decorato con striature radiali (senza però lo spadino fissato in mezzeria), con la mano destra (mancante) probabilmente reggeva uno stocco oppure porgeva il saluto devozionale; i piedi nudi sono divaricati con i talloni vicini, le gambe leggermente piegate; indossa un corto gonnellino e – forse – casacca senza maniche, a tracolla porta un rudimentale pugnale con lama triangolare. La testa nuda è schiacciata e poggia su collo tozzo e corto, sulla sommità ci sono tre scanalature per segnare forse la capigliatura; sul retro sembra esservi una sorta di treccia attorcigliata
Luogo di ritrovamento: Teti (NU) loc. Abini
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: braccio destro mancante
CURIOSITÀ: il viso é schiacciato e con gli occhi vicini a puntino incavato; mostra delle piccole protuberanze ai lati di entrambe le tempie… tutto ciò conferisce al bronzetto un aspetto originale.
Sulla sommità dello scudo è presente un rialzo tondeggiante (per Lilliu trattasi di sbavatura di fusione).

fotografia G. Exana

Per approfondimenti: pag.324, “Sculture della Sardegna Nuragica” – G. Lilliu

Comune: TETI
Prov:
Autore: Gerolamo Exana
Navicella nuragica detta “del Re Sole”

L’ANELLO ROTANTE
ovvero l’anello sormontato solitamente da colomba e posto sull’albero velico delle navicelle nuragiche poteva essere un congegno da utilizzare per la navigazione?
IPOTESI 1:
Era un congegno per il governo degli imbrogli che servivano a tenere la vela e modificarne la geometria in caso di vento contrario.
Osservando i dispositivi egei chiamati Carkesion, appunto anelli posti in prossimità della cima dell’albero velico (vedi navigli raffigurati a Thera e nel vaso di Skyros) si può con maggiore sicurezza affermare che questi anelli servivano al governo della vela, soprattutto nella tenuta e nella sua forma geometrica.
È probabile che fosse anche rotante, quando questo era posto in cima all’albero.
Nella navicella nuragica “del Re Sole” (definita così per le grandi dimensioni – cm 38 – e per l’eleganza delle forme) esposta al museo archeologico di Sassari, l’albero è rotante perché inserito in un cilindro cavo con base sulla scassa impostata sul ponte della navicella. Un perno ne blocca la rotazione.
(informazioni, fotografie della navicella del Re Sole, riproduzioni e disegni di G. Exana).
IPOTESI 2:
“F. Bruno Vacca (autore di “La Civiltá nuragica e il mare”, 1994) pensa si tratti di un anello in cui inserire un albero trasversale che sosteneva una vela particolare (…). L’anello consentiva una manovra più spedita, permettendo di fare a meno del timone, oltre che dei remi, poiché tale accoglimento permetteva di navigare esclusivamente a vela sfruttando anche la brezza più leggera”.
(L. Melis, ” Shardana, i popoli del mare”, 2002)

Comune:
Prov:
Autore: Gerolamo Exana