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OFFERENTE DI MATZANI

19) OFFERENTE DI MATZANI
Nome: offerente di Matzani noto come “barbetta”
Professione: sconosciuta
Altezza: 12,5 cm
Vestiario e aspetto: Lilliu lo descrive come “uomo del popolo, bassotto e incolto”, con la mano destra porge una ciotola emisferica con qualcosa sul fondo (caciotta o ricotta o latte acido cagliato?), con la mano sinistra porge forse un piatto con frutti selvatici oppure una focaccia guarnita; porta un copricapo cilindrico, capelli corti con fitte striature, viso particolare con una sorta di maschera (o fasciature?) che terminano sul mento con una forma a “pizzetto” (da qui il soprannome del bronzetto); torso nudo, rude stoffa stretta intorno ai fianchi, sacca tascapane di forma allungata infilata dal braccio sulla spalla, piedi nudi
Luogo di ritrovamento: MATZANI (CA), tra i territori di Villacidro e Vallermosa
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: esecuzione singolare del volto
Curiositá: Il singolare copricapo richiama le fattezze di alcune tiare orientali. L’uomo porta sulla spalla una sacca che ricorda la cosiddetta “tasca” che ancora oggi i pastori sardi utilizzano in campagna per custodire il cibo asciutto. Infine resta aperto il dibattito sulla fattura del volto: per alcuni trattasi di barba per altri di una maschera indossata sul viso per altri ancora di fasciature apposte a seguito di un’importante ustione.
fotografie di P. Montalbano, D. Cotutiu e dal web
Per approfondimenti: G. Lilliu “Sculture della Sardegna Nuragica” – ed. ILISSO ( pag. 192-194)

Comune: VALLERMOSA
Prov:
Autore: Gerolamo Exana
OFFERENTE DI MATZANI

19) OFFERENTE DI MATZANI
Nome: offerente di Matzani noto come “barbetta”
Professione: sconosciuta
Altezza: 12,5 cm
Vestiario e aspetto: Lilliu lo descrive come “uomo del popolo, bassotto e incolto”, con la mano destra porge una ciotola emisferica con qualcosa sul fondo (caciotta o ricotta o latte acido cagliato?), con la mano sinistra porge forse un piatto con frutti selvatici oppure una focaccia guarnita; porta un copricapo cilindrico, capelli corti con fitte striature, viso particolare con una sorta di maschera (o fasciature?) che terminano sul mento con una forma a “pizzetto” (da qui il soprannome del bronzetto); torso nudo, rude stoffa stretta intorno ai fianchi, sacca tascapane di forma allungata infilata dal braccio sulla spalla, piedi nudi
Luogo di ritrovamento: MATZANI (CA), tra i territori di Villacidro e Vallermosa
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: esecuzione singolare del volto
Curiositá: Il singolare copricapo richiama le fattezze di alcune tiare orientali. L’uomo porta sulla spalla una sacca che ricorda la cosiddetta “tasca” che ancora oggi i pastori sardi utilizzano in campagna per custodire il cibo asciutto. Infine resta aperto il dibattito sulla fattura del volto: per alcuni trattasi di barba per altri di una maschera indossata sul viso per altri ancora di fasciature apposte a seguito di un’importante ustione.
fotografie di P. Montalbano, D. Cotutiu e dal web
Per approfondimenti: G. Lilliu “Sculture della Sardegna Nuragica” – ed. ILISSO ( pag. 192-194)

Comune: VALLERMOSA
Prov:
Autore: Gerolamo Exana
NAVICELLA NURAGICA CON PROTOME CERVINA, UCCELLI E CANI

20) NAVICELLA NURAGICA CON PROTOME CERVINA, UCCELLI E CANI
Nome: navicella nuragica con protome cervina, uccelli e cani (sul parapetto e sulle colonnine)
Dimensioni: lunghezza 21 cm. altezza 10 cm.
Aspetto: lo scafo é di sezione ellittica col fondo piatto e l’orlo in risalto, protome cervina, colonna centrale con anello sormontato da uccello; sul parapetto sono visibili anatrelle e un cane per parte; la parte destra della struttura e la ramificazione sinistra delle corna della protome erano mancanti (ricostruite in fase di restauro)
Luogo di ritrovamento: Bultèi (SS), località si Argiolas o Bonotta
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: lo scafo affusolato, ben curato per una ottimale funzione idrodinamica, il parapetto sulle murate, il ponte con albero velico benchè corto in questo caso e la protome animale a protezione di una sicura navigazione, tipica di numerosi navigli dell’epoca in tutto il mondo arcaico, fa si che questi meravigliosi bronzetti riproducano autentici navigli della civiltà nuragica, che all’epoca solcavano tutto il mar Mediterraneo e le coste dell’Oceano Atlantico.
Curiosità: per anni sono state considerate semplici lucerne…ora per molti studiosi trattasi di navi votive, vere e proprie rappresentazioni delle navi nuragiche utilizzate in epoca lontana; in alcuni esemplari si notano addirittura le cuciture di assemblaggio del fasciame.
Fotografie, descrizione e disegno di G. Exana
Descrizione della navicella tratta da “Sculture della Sardegna Nuragica” – G. Lilliu http://www.sardegnadigitallibrary.it/…/17_81_20100115162216…

Comune: BULTEI
Prov:
Autore: Gerolamo Exana
NAVICELLA NURAGICA CON PROTOME CERVINA, UCCELLI E CANI

20) NAVICELLA NURAGICA CON PROTOME CERVINA, UCCELLI E CANI
Nome: navicella nuragica con protome cervina, uccelli e cani (sul parapetto e sulle colonnine)
Dimensioni: lunghezza 21 cm. altezza 10 cm.
Aspetto: lo scafo é di sezione ellittica col fondo piatto e l’orlo in risalto, protome cervina, colonna centrale con anello sormontato da uccello; sul parapetto sono visibili anatrelle e un cane per parte; la parte destra della struttura e la ramificazione sinistra delle corna della protome erano mancanti (ricostruite in fase di restauro)
Luogo di ritrovamento: Bultèi (SS), località si Argiolas o Bonotta
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: lo scafo affusolato, ben curato per una ottimale funzione idrodinamica, il parapetto sulle murate, il ponte con albero velico benchè corto in questo caso e la protome animale a protezione di una sicura navigazione, tipica di numerosi navigli dell’epoca in tutto il mondo arcaico, fa si che questi meravigliosi bronzetti riproducano autentici navigli della civiltà nuragica, che all’epoca solcavano tutto il mar Mediterraneo e le coste dell’Oceano Atlantico.
Curiosità: per anni sono state considerate semplici lucerne…ora per molti studiosi trattasi di navi votive, vere e proprie rappresentazioni delle navi nuragiche utilizzate in epoca lontana; in alcuni esemplari si notano addirittura le cuciture di assemblaggio del fasciame.
Fotografie, descrizione e disegno di G. Exana
Descrizione della navicella tratta da “Sculture della Sardegna Nuragica” – G. Lilliu http://www.sardegnadigitallibrary.it/…/17_81_20100115162216…

Comune:
Prov:
Autore: Gerolamo Exana
GUERRIERO CHE PROTENDE UNO SCUDO

21) GUERRIERO CHE PROTENDE UNO SCUDO

Nome: guerriero che protende uno scudo
Professione: guerriero
Altezza: 9,5 cm
Vestiario e aspetto: l’uomo imbraccia con la mano sinistra uno scudo umbonato e decorato con striature radiali (senza però lo spadino fissato in mezzeria), con la mano destra (mancante) probabilmente reggeva uno stocco oppure porgeva il saluto devozionale; i piedi nudi sono divaricati con i talloni vicini, le gambe leggermente piegate; indossa un corto gonnellino e – forse – casacca senza maniche, a tracolla porta un rudimentale pugnale con lama triangolare. La testa nuda è schiacciata e poggia su collo tozzo e corto, sulla sommità ci sono tre scanalature per segnare forse la capigliatura; sul retro sembra esservi una sorta di treccia attorcigliata
Luogo di ritrovamento: Teti (NU) loc. Abini
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: braccio destro mancante
CURIOSITÀ: il viso é schiacciato e con gli occhi vicini a puntino incavato; mostra delle piccole protuberanze ai lati di entrambe le tempie… tutto ciò conferisce al bronzetto un aspetto originale.
Sulla sommità dello scudo è presente un rialzo tondeggiante (per Lilliu trattasi di sbavatura di fusione).

fotografia G. Exana

Per approfondimenti: pag.324, “Sculture della Sardegna Nuragica” – G. Lilliu

Comune: TETI
Prov:
Autore: Gerolamo Exana
Navicella nuragica detta “del Re Sole”

L’ANELLO ROTANTE
ovvero l’anello sormontato solitamente da colomba e posto sull’albero velico delle navicelle nuragiche poteva essere un congegno da utilizzare per la navigazione?
IPOTESI 1:
Era un congegno per il governo degli imbrogli che servivano a tenere la vela e modificarne la geometria in caso di vento contrario.
Osservando i dispositivi egei chiamati Carkesion, appunto anelli posti in prossimità della cima dell’albero velico (vedi navigli raffigurati a Thera e nel vaso di Skyros) si può con maggiore sicurezza affermare che questi anelli servivano al governo della vela, soprattutto nella tenuta e nella sua forma geometrica.
È probabile che fosse anche rotante, quando questo era posto in cima all’albero.
Nella navicella nuragica “del Re Sole” (definita così per le grandi dimensioni – cm 38 – e per l’eleganza delle forme) esposta al museo archeologico di Sassari, l’albero è rotante perché inserito in un cilindro cavo con base sulla scassa impostata sul ponte della navicella. Un perno ne blocca la rotazione.
(informazioni, fotografie della navicella del Re Sole, riproduzioni e disegni di G. Exana).
IPOTESI 2:
“F. Bruno Vacca (autore di “La Civiltá nuragica e il mare”, 1994) pensa si tratti di un anello in cui inserire un albero trasversale che sosteneva una vela particolare (…). L’anello consentiva una manovra più spedita, permettendo di fare a meno del timone, oltre che dei remi, poiché tale accoglimento permetteva di navigare esclusivamente a vela sfruttando anche la brezza più leggera”.
(L. Melis, ” Shardana, i popoli del mare”, 2002)

Comune:
Prov:
Autore: Gerolamo Exana
ARCIERE CON ARCO (A DOPPIO FLETTENTE) POGGIATO A TERRA

23) ARCIERE CON ARCO (A DOPPIO FLETTENTE) POGGIATO A TERRA
Nome: Arciere con arco poggiato a terra
Professione: Arciere
Altezza: 10,8 cm
Vestiario e aspetto: viso allungato con naso importante, elmetto a piccola calotta ornata con giro di grandi borchie e pennacchio frontale, la testa sembra rasata; il guerriero indossa una doppia tunica attillata e corta che rientra sui fianchi; sul petto una grande placca paracolpi di forma quadrata pendente dalle “bretelle” a lato del collo; sul dorso una “faretra” che ricorda le “faretrine votive” (di cui abbiamo parlato ieri ?).
Con la mano sinistra dotata di guanto e parabraccio regge un lungo arco a doppio flettente, con la mano destra porge il tipico saluto devozionale; le gambe sono prive di schinieri, i piedi nudi.
Luogo di ritrovamento: Sardegna, loc. sconosciuta
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: simile all’arciere di Urzulei già descritto
Curiositá: arco lungo e pesante per lunghe gittate dalla forma riconoscibile solo nella civiltà nuragica. Secondo alcuni l’assenza di schinieri di protezione e le caratteristiche dell’arco (pesante e difficile da tendere ma capace di mandare la freccia molto lontano) suggeriscono l’ipotesi che questi arcieri non fossero utilizzati in campo aperto.
fotografie di G. Exana

Comune:
Prov:
Autore: Gerolamo Exana
ARCIERE CON ARCO (A DOPPIO FLETTENTE) POGGIATO A TERRA

23) ARCIERE CON ARCO (A DOPPIO FLETTENTE) POGGIATO A TERRA
Nome: Arciere con arco poggiato a terra
Professione: Arciere
Altezza: 10,8 cm
Vestiario e aspetto: viso allungato con naso importante, elmetto a piccola calotta ornata con giro di grandi borchie e pennacchio frontale, la testa sembra rasata; il guerriero indossa una doppia tunica attillata e corta che rientra sui fianchi; sul petto una grande placca paracolpi di forma quadrata pendente dalle “bretelle” a lato del collo; sul dorso una “faretra” che ricorda le “faretrine votive” (di cui abbiamo parlato ieri ?).
Con la mano sinistra dotata di guanto e parabraccio regge un lungo arco a doppio flettente, con la mano destra porge il tipico saluto devozionale; le gambe sono prive di schinieri, i piedi nudi.
Luogo di ritrovamento: Sardegna, loc. sconosciuta
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: simile all’arciere di Urzulei già descritto
Curiositá: arco lungo e pesante per lunghe gittate dalla forma riconoscibile solo nella civiltà nuragica. Secondo alcuni l’assenza di schinieri di protezione e le caratteristiche dell’arco (pesante e difficile da tendere ma capace di mandare la freccia molto lontano) suggeriscono l’ipotesi che questi arcieri non fossero utilizzati in campo aperto.
fotografie di G. Exana

Comune:
Prov:
Autore: Gerolamo Exana
Navicella nuragica di Crotone

La “navicella” protosarda ritrovata al Santuario di Hera Lacinia di Capo Colonna. I due carri proporzionano il tutto: la barchetta nuragica stavolta è, pressoché, un bastimento… Lilliu l’ha analizzata nei Rendiconti dell’Accademia Nazionale dei Lincei (Serie IX – Volume XI – Fascicolo 2)

Comune:
Prov:
Autore:
Navicella nuragica di Crotone

La “navicella” protosarda ritrovata al Santuario di Hera Lacinia di Capo Colonna. I due carri proporzionano il tutto: la barchetta nuragica stavolta è, pressoché, un bastimento… Lilliu l’ha analizzata nei Rendiconti dell’Accademia Nazionale dei Lincei (Serie IX – Volume XI – Fascicolo 2)

Comune:
Prov:
Autore: colonnedercole.it
Sepoltura a Monte di Deu

Il sito comprende una struttura non definita(COSA PUO’ ESSERE?)posta ai limiti di uno strapiombo sul davanti presenta un masso scavato tipo acquasantiera,una minuscola domus de janas,la tomba dei giganti di Pascaredda;un dolmen,il Nuraghe monti Di Deu,il nuraghe Agnu,e la fonte nuragica di li Paladini.Alla tomba di Pascaredda e al nuraghe Agnu si arriva facilmente,tutto l’altro e abbandonato a se stesso e difficilmente rintracciabile e raggiungibile

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24) DONNA DI TETI CHE OFFRE UNA FOCACCIA
Nome: donna che offre una focaccia
Professione: sconosciuta
Altezza: 8,5 cm
Vestiario e aspetto: testa coperta da un turbante decorato da striature oblique, viso triangolare con lineamenti marcati; indossa una tunica liscia orlata da tre balze decorate con motivi geometrici. Sulla spalla sinistra è appoggiata una stola o mantello ripiegato che scende obliquo sul petto lasciato nudo dalla giacchina (che è presente anche nei costumi sardi femminili). La donna sorregge un’enorme focaccia che ha un incavo nella parte alta da cui parte una decorazione a raggiera.
Luogo di ritrovamento: TETI (NU), loc. Abini
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: per le inconsuete proporzioni e per il fatto che è portata con la forza di tutte e due le mani, la focaccia è da intendersi come dono rituale, in segno di ringraziamento.
Curiositá: donna nuragica con abito molto simile a quello indossato dalle statuette cretesi rappresentanti le Dee dei Serpenti esposte al Museo di Heraklion a Creta
fotografie di G. Exana e B. A.
Per approfondimenti: G. Lilliu “Sculture della Sardegna Nuragica” – ed. ILISSO ( pag. 328)

Comune: TETI
Prov:
Autore: Gerolamo Exana