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Domus de Janas dell’Ariete

Questa domus de janas prende il nome dalla scultura in bassorilievo di quella che generalmente viene identificata con una protome d’ariete scolpita su una delle pareti interni. L’altra specificità consiste nel corridoio dolmenico presente davanti all’imboccatura.

Dolmen Su Lione

Uno dei numerosissimi dolmen presenti nel territorio sardo. I dolmen (dal bretone tol-men, tavola di pietra), sono monumenti funerari eretti presumibilmente nel corso del neolitico recente e l’eneolitico antico (3400-2700 a.C.).

Comune: PERFUGAS
Prov: Sassari
Autore: Sergio Melis
Dolmen Su Lione

Uno dei numerosissimi dolmen presenti nel territorio sardo. I dolmen (dal bretone tol-men, tavola di pietra), sono monumenti funerari eretti presumibilmente nel corso del neolitico recente e l’eneolitico antico (3400-2700 a.C.)

Comune: PERFUGAS
Prov: Sassari
Autore: Sergio Melis
Tomba di Giganti di Mura Cuada

La tomba si trova in ottimo stato di conservazione, sia internamente che esternamente, la facciata costruita con blocchi di medie dimensioni ben squadrati e disposti in modo accurato, presenta al centro il basso portello d’accesso rettangolare (circa 50 cm. di larghezza e 60 di altezza). La camera funeraria, che raggiunge nel punto più alto circa 1,80 m di altezza, molto ben conservato anche l’abside che chiude posteriormente la camera.

Tomba di Giganti di Mura Cuada

La tomba si trova in ottimo stato di conservazione, sia internamente che esternamente, la facciata costruita con blocchi di medie dimensioni ben squadrati e disposti in modo accurato, presenta al centro il basso portello d’accesso rettangolare (circa 50 cm. di larghezza e 60 di altezza). La camera funeraria, che raggiunge nel punto più alto circa 1,80 m di altezza, molto ben conservato anche l’abside che chiude posteriormente la camera.

Tomba di Giganti di Mura Cuada

La tomba si trova in ottimo stato di conservazione, sia internamente che esternamente, la facciata costruita con blocchi di medie dimensioni ben squadrati e disposti in modo accurato, presenta al centro il basso portello d’accesso rettangolare (circa 50 cm. di larghezza e 60 di altezza). La camera funeraria, che raggiunge nel punto più alto circa 1,80 m di altezza, molto ben conservato anche l’abside che chiude posteriormente la camera.

Tomba di Giganti di Mura Cuada

La tomba si trova in ottimo stato di conservazione, sia internamente che esternamente, la facciata costruita con blocchi di medie dimensioni ben squadrati e disposti in modo accurato, presenta al centro il basso portello d’accesso rettangolare (circa 50 cm. di larghezza e 60 di altezza). La camera funeraria, che raggiunge nel punto più alto circa 1,80 m di altezza, molto ben conservato anche l’abside che chiude posteriormente la camera.

Tomba di Giganti di Mura Cuada

La tomba si trova in ottimo stato di conservazione, sia internamente che esternamente, la facciata costruita con blocchi di medie dimensioni ben squadrati e disposti in modo accurato, presenta al centro il basso portello d’accesso rettangolare (circa 50 cm. di larghezza e 60 di altezza). La camera funeraria, che raggiunge nel punto più alto circa 1,80 m di altezza, molto ben conservato anche l’abside che chiude posteriormente la camera.

Tomba di Giganti di Goronna

Il sito di Goronna – una vera e propria necropoli di tombe di giganti – comprende 4 o forse 5 sepolture, due delle quali con “stele centinata”, si conservano ancora in buone condizioni.
La sepoltura principale presenta un’ampia esedra arcuata – con ali appena accennate – che si imposta sul corpo tombale senza soluzione di continuità con un paramento a linea concavo-convessa. Il corpo tombale (lungh. m 24,60) ha il lato di fondo absidato ed è realizzato con lastre ortostatiche di basalto lavorate. Il corridoio funerario interno (lungh. m 17,78; largh. m 1,30; alt. m 1,40) è il più lungo sinora conosciuto; le sue pareti sono costituite da un basamento di grandi ortostati sui quali poggiano blocchi sbozzati e disposti su filari. Le file consentono di regolarizzare il piano di posa della copertura a piattabanda, della quale residua un solo lastrone. Il lato di fondo del vano è chiuso da un’unica lastra di testata. Al centro dell’emiciclo dell’esedra (corda m 14,50) – costruita con grandi ortostati lavorati nella superficie a vista (se ne conservano tre dell’ala sinistra e sei di quella destra)- si erge la stele monolitica, attualmente spezzata (largh. m 2,40; alt. m 2,23), che in origine doveva raggiungere almeno m 3,50 di altezza. Il monolito riproduceva sulla fronte lo spartito centinato. La parte ancora in situ mostra un’ampia cornice (largh. m 0,20) che, unitamente al listello orizzontale, delimita un riquadro rettangolare: al centro di quest’ultimo si apre il portello d’ingresso alla sepoltura, anch’esso fornito di cornice (largh. m 0,40; alt. m 0,60). Davanti al monumento si conservano alcuni betili.
La seconda tomba, situata a nord-est della precedente – e di dimensioni assai più contenute – contrariamente alla precedente, presenta corpo tombale e esedra ben distinti.
Le due o probabilmente tre sepolture che dovevano completare il complesso sono situate sul pendio settentrionale del tavolato. Purtroppo le costruzioni si trovano in pessime condizioni e risultano nascoste dalla vegetazione arbustiva: la tomba più piccola presenta in parte il vano funerario – di tipo dolmenico, coperto da lastre a piattabanda – mentre quella di maggiori dimensioni conserva alcuni frammenti della lunetta centinata della stele.
Le tombe sono databili al Bronzo medio- Bronzo recente.

Pozzo Sacro di santa Cristina

Il tempio a pozzo è la massima espressione architettonica della civiltà nuragica risalente a circa 3000 anni fa, ma sembra costruito oggi, con i suoi massi squadrati, perfettamente incastrati con una geometria perfetta.
Situato nei pressi di Paulilatino, è il pozzo sacro più rappresentativo dell’Isola
dove storie, leggende e verità si intrecciano tra loro.