Pochi resti, ma inseriti in un contesto strepitoso, di un nuraghe, situato ai confini tra i territori di Donori e sant’Andrea Frius
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Pochi resti, ma inseriti in un contesto strepitoso, di un nuraghe, situato ai confini tra i territori di Donori e sant’Andrea Frius
Pochi resti, ma inseriti in un contesto strepitoso, di un nuraghe, situato ai confini tra i territori di Donori e sant’Andrea Frius
Pochi resti, ma inseriti in un contesto strepitoso, di un nuraghe, situato ai confini tra i territori di Donori e sant’Andrea Frius
Pochi resti, ma inseriti in un contesto strepitoso, di un nuraghe, situato ai confini tra i territori di Donori e sant’Andrea Frius
Pochi resti, ma inseriti in un contesto strepitoso, di un nuraghe, situato ai confini tra i territori di Donori e sant’Andrea Frius
Pochi resti, ma inseriti in un contesto strepitoso, di un nuraghe, situato ai confini tra i territori di Donori e sant’Andrea Frius
E’ costituita da un corridoio absidato impostato su una esedra dotata di stretto bancone. Al centro un piccolo ingresso architravato, munito di stipiti e soglia. La copertura è a volta ogivale. Gli scavi hanno rinvenuto i resti di numerosi scheletri umani, deposti gli uni sugli altri a testimonianza dell’uso come tomba collettiva, le cui dimensioni sono anche all’origine del nome. La tradizione vuole infatti che queste sepolture dovessero essere appartenute ad esseri giganteschi.
Pochi resti, ma inseriti in un contesto strepitoso, di un nuraghe, situato ai confini tra i territori di Donori e sant’Andrea Frius
E’ costituita da un corridoio absidato impostato su una esedra dotata di stretto bancone. Al centro un piccolo ingresso architravato, munito di stipiti e soglia. La copertura è a volta ogivale. Gli scavi hanno rinvenuto i resti di numerosi scheletri umani, deposti gli uni sugli altri a testimonianza dell’uso come tomba collettiva, le cui dimensioni sono anche all’origine del nome. La tradizione vuole infatti che queste sepolture dovessero essere appartenute ad esseri giganteschi.
E’ costituita da un corridoio absidato impostato su una esedra dotata di stretto bancone. Al centro un piccolo ingresso architravato, munito di stipiti e soglia. La copertura è a volta ogivale. Gli scavi hanno rinvenuto i resti di numerosi scheletri umani, deposti gli uni sugli altri a testimonianza dell’uso come tomba collettiva, le cui dimensioni sono anche all’origine del nome. La tradizione vuole infatti che queste sepolture dovessero essere appartenute ad esseri giganteschi.
E’ costituita da un corridoio absidato impostato su una esedra dotata di stretto bancone. Al centro un piccolo ingresso architravato, munito di stipiti e soglia. La copertura è a volta ogivale. Gli scavi hanno rinvenuto i resti di numerosi scheletri umani, deposti gli uni sugli altri a testimonianza dell’uso come tomba collettiva, le cui dimensioni sono anche all’origine del nome. La tradizione vuole infatti che queste sepolture dovessero essere appartenute ad esseri giganteschi.