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Nuraghe San Giorgio

Si tratta di un monotorre con nicchia di guardia, probabile scala d’andito e camera con tre nicchie disposta a croce. La torre, di pianta circolare (diam. m. 12.70), si conserva per una altezza massima m. 5, ad ovest, con 7 filari, mentre quella minima è di circa 2 metri nel tratto interessato dall’ingresso, a sud – est, completamente crollato. L’opera muraria è costituita da blocchi trachitici sbozzati con una certa cura e disposti a filari orizzontali con numerose zeppe di rincalzo

Comune: BIRORI
Prov: Nuoro
Autore: Marco Cocco
Codice Geo: NUR2943
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Nuraghe San Giorgio

Si tratta di un monotorre con nicchia di guardia, probabile scala d’andito e camera con tre nicchie disposta a croce. La torre, di pianta circolare (diam. m. 12.70), si conserva per una altezza massima m. 5, ad ovest, con 7 filari, mentre quella minima è di circa 2 metri nel tratto interessato dall’ingresso, a sud – est, completamente crollato. L’opera muraria è costituita da blocchi trachitici sbozzati con una certa cura e disposti a filari orizzontali con numerose zeppe di rincalzo

Comune: BIRORI
Prov: Nuoro
Autore: Marco Cocco
Codice Geo: NUR2943
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Grutta ‘e is Janas

GRUTTA ‘E JANAS
Il nome di questa piccola grotta nascosta nel costone ai piedi di “Montargia”, il bastione calcareo che sovrasta la parte alta del centro abitato di Baunei (il rione chiamato “Bidda ’e Susu”, letteralmente “Paese di sopra”) ricalca pari pari l’appellativo di tante altre cavità dell’Isola che la tradizione popolare ha sempre circondato di un alone di mistero. Infatti, così come “Grutta ’e Janas” in sardo significa “grotta delle fate, delle streghe”, allo stesso modo le necropoli prenuragiche scavate nella roccia, presenti in tutte le zone della Sardegna, vengono chiamate “Domus de Janas” (“case delle fate, delle streghe”). Oggi per gli archeologi il mistero della funzione delle “Domus de Janas” è stato abbondantemente svelato, anche se rimangono ancora misteriosi alcuni aspetti dei rituali funerari e della religiosità prenuragica. “Grutta ’e Janas” è aperta al pubblico (è stato creato un sentiero di accesso, alla base della parete di “Montargia”) e merita di essere inserita in una guida storico – turistica per il suo particolare pavimento stalagmitico, leggermente inclinato, decorato con un motivo molto articolato e di incerta interpretazione. Si tratta di una raffigurazione costituita da un totale di 18 canalette poco profonde che si diramano da una conca principale profonda alcuni centimetri, per congiungersi a varie coppelle terminali disposte senza apparente criterio. Proprio per le caratteristiche peculiari del motivo scavato nel pavimento, la grotta è stata oggetto nel 2005 di una campagna di scavi archeologici condotta sotto la direzione dell’archeologa Maria Ausilia Fadda. In occasione di questo intervento la zona è stata recintata e nel cancello di ingresso al sito sono stati apposti alcuni cartelli esplicativi sulle caratteristiche più importanti di “Grutta ’e Janas”. I testi, firmati dalla Fadda spiegano che “la grotta si contraddistingue per la presenza di un’articolata raffigurazione incisa, riferibile al Neolitico finale (4000-3200 a.C.) usata probabilmente per riti propiziatori legati alla fertilità”. Incisioni simili sono state scoperte e studiate anche in Piemonte e Liguria, analogie che sempre secondo la Fadda “potrebbero confermare ulteriormente i forti legami dell’area continentale con la Sardegna, che esportava l’ossidiana dei ricchissimi giacimenti del Monte Arci fin nel sud della Francia. Questi contatti di carattere commerciale hanno fortemente influenzato la produzione di manufatti ceramici, come i vasi a bocca quadrata, molto simili a quelli di produzione ligure, e i vasi con superfici lavorate a stralucido, come quelli del Midi francese”.

Comune: BAUNEI
Prov: Nuoro
Autore: Antonio Meledina
Leone

89) LEONE
Nome: leone
Categoria: animale
Aspetto: figurina in bronzo di leone raffigurato leggermente inclinato sulle zampe anteriori.
La testa, girata all’indietro, mostra le fauci spalancate, contornate da una linea incisa.
Luogo di ritrovamento: Orani (NU), tempio nuragico di Nurdole
Residenza attuale: Museo Archeologico di Nuoro
Segni particolari: integro
Curiositá: il leone, finora sconosciuto nell’iconografia dei bronzetti nuragici, si colloca nell’ambito del periodo orientalizzante (VII sec. a.C.)
Immagine e descrizione da “Il museo speleo-archeologico di Nuoro”, 2006, Carlo Delfino Editore

Comune: ORANI
Prov:
Autore:
Codice Geo: NUR5671
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OFFERENTE CANTORE

90) OFFERENTE CANTORE
Nome: offerente cantore
Professione: sconosciuta
Aspetto e vestiario: l’uomo raffigurato è un offerente ritratto probabilmente nell’atto di cantare. Il viso mostra caratteri negroidi con labbra pronunciate. Le gambe sono flesse, il petto nudo, l’uomo indossa solo un gonnellino. Con la mano destra porge un oggetto tondeggiante.
Luogo di ritrovamento: Orune (NU), nuraghe Santa Lulla
Residenza attuale: Museo Archeologico di Nuoro
Segni particolari: braccio sinistro spezzato al gomito, tratti somatici negroidi
Curiositá: le gambe flesse sono ancora inglobate nell’originaria colata di piombo che le fissava sulla base per le offerte del vicino pozzo sacro di Su Tempiesu a Orune (1.000-900 a.C.). Il bronzetto fu ritrovato infatti nel vicino Nuraghe Santa Lulla, posto sul colle che sovrasta il pozzo sacro.
Immagine e descrizione del bronzetto tratta da “Il museo speleo-archeologico di Nuoro”, 2006, Carlo Delfino Editore
Fotografia di Su Tempiesu dal web

Comune: ORUNE
Prov:
Autore:
Codice Geo: NUR5715
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