La ben nota necropoli di Noeddale si localizza presso il margine occidentale di una sella che degrada con notevole dislivello a ovest, sulla vallata di Sae. È costituita da sei ipogei, tre dei quali scavati su un affioramento calcareo lievemente inclinato, uno su una bassa parete sottostante, e altri due su fronte di roccia più alta. Due ipogei sono preceduti da brevi dromoi.
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La ben nota necropoli di Noeddale si localizza presso il margine occidentale di una sella che degrada con notevole dislivello a ovest, sulla vallata di Sae. È costituita da sei ipogei, tre dei quali scavati su un affioramento calcareo lievemente inclinato, uno su una bassa parete sottostante, e altri due su fronte di roccia più alta. Due ipogei sono preceduti da brevi dromoi.
La ben nota necropoli di Noeddale si localizza presso il margine occidentale di una sella che degrada con notevole dislivello a ovest, sulla vallata di Sae. È costituita da sei ipogei, tre dei quali scavati su un affioramento calcareo lievemente inclinato, uno su una bassa parete sottostante, e altri due su fronte di roccia più alta. Due ipogei sono preceduti da brevi dromoi.
Uno dei numerosissimi dolmen presenti nel territorio sardo. I dolmen (dal bretone tol-men, tavola di pietra), sono monumenti funerari eretti presumibilmente nel corso del neolitico recente e l’eneolitico antico (3400-2700 a.C.)
Uno tra i più antichi templi a pozzo nuragici, forse il primo della serie di quelli arcaici. Il monumento, nella sua rozza e apparentemente primitiva struttura a filari, rivela in maniera esemplare la caratterizzazione propria delle architetture nuragiche, anche sepolcrali. Osservandolo nella sua parte frontale si ha infatti l’impressione di trovarsi davanti lo schema di una tomba di giganti, tanto richiama il gusto e la tecnica comuni a queste sepolture megalitiche.
i due menhir si trovano a una distanza di una cinquantina di metri l’uno dall’altro
i due menhir si trovano a una distanza di una cinquantina di metri l’uno dall’altro
i due menhir si trovano a una distanza di una cinquantina di metri l’uno dall’altro
Il nuraghe Dovilineò, situato nel territorio di Orgosolo, uno dei paesi nel cuore della Sardegna, è di tipo misto, costruito con grossi blocchi di granito, con una torre centrale che raggiunge i 12 metri di altezza, con corridoi circondata da tre torri secondarie. L’ingresso con architrave dà accesso al corridoio con un vano laterale nel quale è posizionato un pozzo profondo poco meno di 2 metri. Nella camera centrale vi è un altro corridoio dove è ubicata la scala elicoidale che porta al piano superiore.
Le altre tre torri sono parzialmente crollate e poco accessibili; intorno al nuraghe Dovilineò vi è traccia di numerose capanne, alcune delle quali hanno un diametro di oltre 10 metri.
Storia degli scavi
Nel 1984 la Soprintendenza per i Beni archeologici di Sassari e Nuoro ha effettuato diversi scavi e studi sul nuraghe e sull’area circostante.
Il nuraghe Dovilineò, situato nel territorio di Orgosolo, uno dei paesi nel cuore della Sardegna, è di tipo misto, costruito con grossi blocchi di granito, con una torre centrale che raggiunge i 12 metri di altezza, con corridoi circondata da tre torri secondarie. L’ingresso con architrave dà accesso al corridoio con un vano laterale nel quale è posizionato un pozzo profondo poco meno di 2 metri. Nella camera centrale vi è un altro corridoio dove è ubicata la scala elicoidale che porta al piano superiore.
Le altre tre torri sono parzialmente crollate e poco accessibili; intorno al nuraghe Dovilineò vi è traccia di numerose capanne, alcune delle quali hanno un diametro di oltre 10 metri.
Storia degli scavi
Nel 1984 la Soprintendenza per i Beni archeologici di Sassari e Nuoro ha effettuato diversi scavi e studi sul nuraghe e sull’area circostante.
Il nuraghe Dovilineò, situato nel territorio di Orgosolo, uno dei paesi nel cuore della Sardegna, è di tipo misto, costruito con grossi blocchi di granito, con una torre centrale che raggiunge i 12 metri di altezza, con corridoi circondata da tre torri secondarie. L’ingresso con architrave dà accesso al corridoio con un vano laterale nel quale è posizionato un pozzo profondo poco meno di 2 metri. Nella camera centrale vi è un altro corridoio dove è ubicata la scala elicoidale che porta al piano superiore.
Le altre tre torri sono parzialmente crollate e poco accessibili; intorno al nuraghe Dovilineò vi è traccia di numerose capanne, alcune delle quali hanno un diametro di oltre 10 metri.
Storia degli scavi
Nel 1984 la Soprintendenza per i Beni archeologici di Sassari e Nuoro ha effettuato diversi scavi e studi sul nuraghe e sull’area circostante.
Uno dei numerosissimi dolmen presenti nel territorio sardo. I dolmen (dal bretone tol-men, tavola di pietra), sono monumenti funerari eretti presumibilmente nel corso del neolitico recente e l’eneolitico antico (3400-2700 a.C.)