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Tomba di Giganti Su Cuccuru Mannu

un singolare monumento funerario, un sepolcro preistorico interamemte scavato nella roccia. Scoperto non molti anni fa, gli archeologi lo considerano un sepolcro collettivo ascrivibile alla fine del bronzo medio e viene pertanto ricompreso fra le tombe di giganti di età nuragica. La sua struttura è però completamente differente rispetto alla tipologia solita delle tombe di giganti, sia di quelle a filari che di quelle con stele.

Tomba di Giganti Su Cuccuru Mannu

un singolare monumento funerario, un sepolcro preistorico interamemte scavato nella roccia. Scoperto non molti anni fa, gli archeologi lo considerano un sepolcro collettivo ascrivibile alla fine del bronzo medio e viene pertanto ricompreso fra le tombe di giganti di età nuragica. La sua struttura è però completamente differente rispetto alla tipologia solita delle tombe di giganti, sia di quelle a filari che di quelle con stele.

Tomba di Giganti Su Cuccuru Mannu

un singolare monumento funerario, un sepolcro preistorico interamemte scavato nella roccia. Scoperto non molti anni fa, gli archeologi lo considerano un sepolcro collettivo ascrivibile alla fine del bronzo medio e viene pertanto ricompreso fra le tombe di giganti di età nuragica. La sua struttura è però completamente differente rispetto alla tipologia solita delle tombe di giganti, sia di quelle a filari che di quelle con stele.

Tomba di Giganti Su Cuccuru Mannu

un singolare monumento funerario, un sepolcro preistorico interamemte scavato nella roccia. Scoperto non molti anni fa, gli archeologi lo considerano un sepolcro collettivo ascrivibile alla fine del bronzo medio e viene pertanto ricompreso fra le tombe di giganti di età nuragica. La sua struttura è però completamente differente rispetto alla tipologia solita delle tombe di giganti, sia di quelle a filari che di quelle con stele.

Tomba di Giganti di Goronna

Il sito di Goronna – una vera e propria necropoli di tombe di giganti – comprende 4 o forse 5 sepolture, due delle quali con “stele centinata”, si conservano ancora in buone condizioni.
La sepoltura principale presenta un’ampia esedra arcuata – con ali appena accennate – che si imposta sul corpo tombale senza soluzione di continuità con un paramento a linea concavo-convessa. Il corpo tombale (lungh. m 24,60) ha il lato di fondo absidato ed è realizzato con lastre ortostatiche di basalto lavorate. Il corridoio funerario interno (lungh. m 17,78; largh. m 1,30; alt. m 1,40) è il più lungo sinora conosciuto; le sue pareti sono costituite da un basamento di grandi ortostati sui quali poggiano blocchi sbozzati e disposti su filari. Le file consentono di regolarizzare il piano di posa della copertura a piattabanda, della quale residua un solo lastrone. Il lato di fondo del vano è chiuso da un’unica lastra di testata. Al centro dell’emiciclo dell’esedra (corda m 14,50) – costruita con grandi ortostati lavorati nella superficie a vista (se ne conservano tre dell’ala sinistra e sei di quella destra)- si erge la stele monolitica, attualmente spezzata (largh. m 2,40; alt. m 2,23), che in origine doveva raggiungere almeno m 3,50 di altezza. Il monolito riproduceva sulla fronte lo spartito centinato. La parte ancora in situ mostra un’ampia cornice (largh. m 0,20) che, unitamente al listello orizzontale, delimita un riquadro rettangolare: al centro di quest’ultimo si apre il portello d’ingresso alla sepoltura, anch’esso fornito di cornice (largh. m 0,40; alt. m 0,60). Davanti al monumento si conservano alcuni betili.
La seconda tomba, situata a nord-est della precedente – e di dimensioni assai più contenute – contrariamente alla precedente, presenta corpo tombale e esedra ben distinti.
Le due o probabilmente tre sepolture che dovevano completare il complesso sono situate sul pendio settentrionale del tavolato. Purtroppo le costruzioni si trovano in pessime condizioni e risultano nascoste dalla vegetazione arbustiva: la tomba più piccola presenta in parte il vano funerario – di tipo dolmenico, coperto da lastre a piattabanda – mentre quella di maggiori dimensioni conserva alcuni frammenti della lunetta centinata della stele.
Le tombe sono databili al Bronzo medio- Bronzo recente.

Nuraghe Lerno

Il sito è composto dal nuraghe, formato dalla torre centrale e da due torri, da varie costruzioni poste tutt’intorno che farebbero presupporre la presenza di un importante villaggio nell’antichità, e infine da una costruzione che pare possa trattarsi di un antico santuario.

Nuraghe Burghidu

Il monumento, di tipo complesso (quadrilobato), comprende una torre principale alla quale sono state aggiunte quattro torri secondarie collegate a N e ad E da cortine rettilinee, mentre la struttura muraria di raccordo ad O è curvilinea.

Nuraghe Burghidu

Il monumento, di tipo complesso (quadrilobato), comprende una torre principale alla quale sono state aggiunte quattro torri secondarie collegate a N e ad E da cortine rettilinee, mentre la struttura muraria di raccordo ad O è curvilinea.

Domus de Janas di Littos Longos

Nel quadro vasto e articolato dell’architettura ipogeica isolana, infatti, le maestose necropoli di Mesu ‘e Montes, S’Adde ‘e Asile, S’Isterridolzu, Noeddale, Su Littu, e la Tomba di Littos Longos hanno apportato dati estremamente significativi per la conoscenza del fenomeno dell’ipogeismo. L’ingresso è caratterizzato da un lungo dromos scavato nel calcare. All’interno protomi taurine e altre decorazioni scolpite.

Domus de Janas di Littos Longos

Nel quadro vasto e articolato dell’architettura ipogeica isolana, infatti, le maestose necropoli di Mesu ‘e Montes, S’Adde ‘e Asile, S’Isterridolzu, Noeddale, Su Littu, e la Tomba di Littos Longos hanno apportato dati estremamente significativi per la conoscenza del fenomeno dell’ipogeismo. L’ingresso è caratterizzato da un lungo dromos scavato nel calcare. All’interno protomi taurine e altre decorazioni scolpite.

Domus de janas di Mesu ‘e Montes

La necropoli comprende 18 domus de janas, tutte pluricellulari sino a 12 vani, riccamente adornate da lesene, pannelli, false porte, protomi taurine, chevron e altri motivi spiraliformi o a denti di lupo.
Sette tombe riproducono le abitazioni prenuragiche: tetti a singola o doppia falda, orizzontale o spiovente, con o senza travi centrali e travetti laterali, sorretti o meno da pilastri, tutti scolpiti nella roccia. Una ha prospetto architettonico con la stele centinata scolpita