Complesso costituito da cinque torri collegate da cortine spesso appoggiate sulla roccia naturale. Il sito é conosciuto a livello internazionale in quanto, per la prima volta in Sardegna, sono state rinvenute ceramiche micenee.
#immagini: 8265
Prov: Cagliari
Autore: Rsrobertoserra per Wikimapia
Codice Geo: NUR4676
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La Tomba dei giganti di San Liberno – che peraltro è perfettamente orientata verso l’alba del solstizio d’inverno – non è che una delle tante emergenze archeologiche presenti nel comune di Sarroch. Monumento purtroppo violato da un palo della rete elettrica
Prov: Cagliari
Autore: Rsrobertoserra per Wikimapia
Codice Geo: NUR10864
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Grotta santuario scoperta nel giugno del 1968 da alcuni speleologi dell’Asi, l’Associazione speleologica iglesiente. A circa 150 metri dall’ingresso vi era quella che venne chiamata la Sala del tesoro: centinaia di ciotole di varia forma e dimensione erano accatastate in tre grandi cumuli. Ma l’elemento più importante era una colonna stalagmitica spezzata che fungeva da altare: qui erano collocati un tripode bronzeo di scuola cipriota-micenea, una navicella votiva, anch’essa in bronzo come alcuni pugnali, bracciali e anelli. Accanto all’altare vi era un grande cumulo di cenere: il focolare, dove vennero trovate ossa di animali, segni di sacrifici rituali. L’analisi al carbonio 14 ha consentito di datare i reperti tra l’820 e il 730 a.C. Il “tesoro” è esposto nelle sale del museo nazionale di Cagliari e nei musei di Carbonia e Santadi.
Prov: Carbonia-Iglesias
Autore: Panang per Wikimapia
Codice Geo: NUR556
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Realizzata in blocchi di basalto, la costruzione presenta un impianto trilobato, con mastio centrale e tre torri secondarie disposte attorno ad un cortile di pianta falciforme. La struttura era circondata da un poderoso antemurale – del quale emergono tracce evidenti – composto da cinque torri e cortine murarie rettilinee, ad eccezione del fianco Nord, naturalmente protetto dai rilievi delle Giare.
Realizzata in blocchi di basalto, la costruzione presenta un impianto trilobato, con mastio centrale e tre torri secondarie disposte attorno ad un cortile di pianta falciforme. La struttura era circondata da un poderoso antemurale – del quale emergono tracce evidenti – composto da cinque torri e cortine murarie rettilinee, ad eccezione del fianco Nord, naturalmente protetto dai rilievi delle Giare.
Realizzata in blocchi di basalto, la costruzione presenta un impianto trilobato, con mastio centrale e tre torri secondarie disposte attorno ad un cortile di pianta falciforme. La struttura era circondata da un poderoso antemurale – del quale emergono tracce evidenti – composto da cinque torri e cortine murarie rettilinee, ad eccezione del fianco Nord, naturalmente protetto dai rilievi delle Giare.
Il nuraghe si erge su una rupe molto ripida a 382 m s.l.m.
























