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Domus de janas di Montessu

Scavata in un anfiteatro di roccia trachitica sul fianco meridionale del ‘silenzioso’ colle di sa Pranedda, è composta da oltre 40 tombe di varie dimensioni e planimetrie, allineate lungo la parete rocciosa in maniera simmetrica, secondo un disegno che pare preordinato. La necropoli di Montessu è una delle più significative e affascinanti testimonianze prenuragiche dell’Isola, in uso per un millennio e mezzo, dal Neolitico finale (3200-2800 a.C.) al Bronzo antico (1800-1600 a.C.), come attestano i reperti ceramici ritrovati e custoditi nei musei archeologici di Cagliari e Santadi. Oltre alla necropoli, la valle ospita un parco archeologico comprendente un’allèe couverte, due nuraghi e due imponenti menhir alti circa cinque metri. La necropoli faceva capo a un villaggio del III millennio a.C. Tante altre perdas fittas (conficcate) caratterizzano il territorio, dove trova posto un’altra necropoli neolitica, le domus di Marchianna, e i ruderi di altri 40 nuraghi. (Sardegna Turismo)

Domus de janas di Montessu

Scavata in un anfiteatro di roccia trachitica sul fianco meridionale del ‘silenzioso’ colle di sa Pranedda, è composta da oltre 40 tombe di varie dimensioni e planimetrie, allineate lungo la parete rocciosa in maniera simmetrica, secondo un disegno che pare preordinato. La necropoli di Montessu è una delle più significative e affascinanti testimonianze prenuragiche dell’Isola, in uso per un millennio e mezzo, dal Neolitico finale (3200-2800 a.C.) al Bronzo antico (1800-1600 a.C.), come attestano i reperti ceramici ritrovati e custoditi nei musei archeologici di Cagliari e Santadi. Oltre alla necropoli, la valle ospita un parco archeologico comprendente un’allèe couverte, due nuraghi e due imponenti menhir alti circa cinque metri. La necropoli faceva capo a un villaggio del III millennio a.C. Tante altre perdas fittas (conficcate) caratterizzano il territorio, dove trova posto un’altra necropoli neolitica, le domus di Marchianna, e i ruderi di altri 40 nuraghi. (Sardegna Turismo)

Domus de janas di Montessu

Scavata in un anfiteatro di roccia trachitica sul fianco meridionale del ‘silenzioso’ colle di sa Pranedda, è composta da oltre 40 tombe di varie dimensioni e planimetrie, allineate lungo la parete rocciosa in maniera simmetrica, secondo un disegno che pare preordinato. La necropoli di Montessu è una delle più significative e affascinanti testimonianze prenuragiche dell’Isola, in uso per un millennio e mezzo, dal Neolitico finale (3200-2800 a.C.) al Bronzo antico (1800-1600 a.C.), come attestano i reperti ceramici ritrovati e custoditi nei musei archeologici di Cagliari e Santadi. Oltre alla necropoli, la valle ospita un parco archeologico comprendente un’allèe couverte, due nuraghi e due imponenti menhir alti circa cinque metri. La necropoli faceva capo a un villaggio del III millennio a.C. Tante altre perdas fittas (conficcate) caratterizzano il territorio, dove trova posto un’altra necropoli neolitica, le domus di Marchianna, e i ruderi di altri 40 nuraghi. (Sardegna Turismo)

Domus de janas di Montessu

Scavata in un anfiteatro di roccia trachitica sul fianco meridionale del ‘silenzioso’ colle di sa Pranedda, è composta da oltre 40 tombe di varie dimensioni e planimetrie, allineate lungo la parete rocciosa in maniera simmetrica, secondo un disegno che pare preordinato. La necropoli di Montessu è una delle più significative e affascinanti testimonianze prenuragiche dell’Isola, in uso per un millennio e mezzo, dal Neolitico finale (3200-2800 a.C.) al Bronzo antico (1800-1600 a.C.), come attestano i reperti ceramici ritrovati e custoditi nei musei archeologici di Cagliari e Santadi. Oltre alla necropoli, la valle ospita un parco archeologico comprendente un’allèe couverte, due nuraghi e due imponenti menhir alti circa cinque metri. La necropoli faceva capo a un villaggio del III millennio a.C. Tante altre perdas fittas (conficcate) caratterizzano il territorio, dove trova posto un’altra necropoli neolitica, le domus di Marchianna, e i ruderi di altri 40 nuraghi. (Sardegna Turismo)

Domus de janas di Montessu

Scavata in un anfiteatro di roccia trachitica sul fianco meridionale del ‘silenzioso’ colle di sa Pranedda, è composta da oltre 40 tombe di varie dimensioni e planimetrie, allineate lungo la parete rocciosa in maniera simmetrica, secondo un disegno che pare preordinato. La necropoli di Montessu è una delle più significative e affascinanti testimonianze prenuragiche dell’Isola, in uso per un millennio e mezzo, dal Neolitico finale (3200-2800 a.C.) al Bronzo antico (1800-1600 a.C.), come attestano i reperti ceramici ritrovati e custoditi nei musei archeologici di Cagliari e Santadi. Oltre alla necropoli, la valle ospita un parco archeologico comprendente un’allèe couverte, due nuraghi e due imponenti menhir alti circa cinque metri. La necropoli faceva capo a un villaggio del III millennio a.C. Tante altre perdas fittas (conficcate) caratterizzano il territorio, dove trova posto un’altra necropoli neolitica, le domus di Marchianna, e i ruderi di altri 40 nuraghi. (Sardegna Turismo)

Domus de janas di Montessu

Scavata in un anfiteatro di roccia trachitica sul fianco meridionale del ‘silenzioso’ colle di sa Pranedda, è composta da oltre 40 tombe di varie dimensioni e planimetrie, allineate lungo la parete rocciosa in maniera simmetrica, secondo un disegno che pare preordinato. La necropoli di Montessu è una delle più significative e affascinanti testimonianze prenuragiche dell’Isola, in uso per un millennio e mezzo, dal Neolitico finale (3200-2800 a.C.) al Bronzo antico (1800-1600 a.C.), come attestano i reperti ceramici ritrovati e custoditi nei musei archeologici di Cagliari e Santadi. Oltre alla necropoli, la valle ospita un parco archeologico comprendente un’allèe couverte, due nuraghi e due imponenti menhir alti circa cinque metri. La necropoli faceva capo a un villaggio del III millennio a.C. Tante altre perdas fittas (conficcate) caratterizzano il territorio, dove trova posto un’altra necropoli neolitica, le domus di Marchianna, e i ruderi di altri 40 nuraghi. (Sardegna Turismo)

Domus de janas di Pranu Efis

La necropoli è costituita da domus de janas del tipo a proiezione orizzontale e a pozzetto (1, 2, 3, 4), l”altra da domus a pozzetto (5, 6, 7). Particolarmente notevole la tomba 1, risultato di diverse fasi costruttive: originariamente del tipo a pozzetto con anticella e grande cella, poi dotata di un lungo corridoio d”accesso al posto del pozzetto ed ampliata sulla destra della grande cella, annettendo tre camerette sepolcrali di una confinante sepoltura.

Tempio nuragico a pozzo di Gutturu Caddi

Pozzo nuragico Gutturu Caddi Guasila
Ubicato a circa 8 km a nord dell’abitato di Guasila, in Provincia di Cagliari, sorge a quota 213 metri sul fondo di un canalone marginato da ripidi pendii e solcato dal modesto torrente stagionale denominato Riu Saliu. Il pozzo è parte di un abitato nuragico che comprende anche i resti di un secondo probabile pozzo, di alcune capanne e di un edificio a pianta rettangolare.

A 250 metri a nord/nord-est e con una quota di 307 metri, si sviluppa con una probabile relazione insediativa, il nuraghe complesso Accas (o Baccas).

Del pozzo, a pianta circolare (esterno m 4,70; interno m 3,10; altezza massima residua dal fondo m1,32), con muro a doppio paramento in opera isodoma in arenaria locale, si conserva la parete interna per un massimo di quattro filari del vano dell’acqua e tre conci a T del paramento esterno sul lato Ovest.

Nel filare inferiore, impostato direttamente sulla roccia naturale e raggiunto da scavi clandestini, è visibile la risega di fondazione che consente di ipotizzare la presenza di una conca raccolta acque scavato nella roccia stessa e oggi non visibile per la presenza di materiale di crollo e terriccio.

Per il cattivo stato del sito e le manomissioni degli scavi clandestini, allo stato attuale, è impossibile verificare la presenza di un vano scala presente invece in altri edifici votivi similari dell’isola.[1]