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Nuraghi Lobaos

Nuraghe monotorre. Il corridoio che porta alla camera circolare, priva di volta, presenta sulla sinistra una scala larga circa 1 metro. Nelle immediate vicinanze è presente un nuraghe che è denominato Lobaos II, visibile nella foto

nuraghi Santa Lucia

L”area archeologica è situata sul ciglio dell”altopiano basaltico di Santa Lucia, ad est del massiccio del Monte Arci. L”area comprende due nuraghi complessi con villaggio, posti ad una distanza reciproca di circa 50 metri.Il nuraghe situato ad est è anch”esso complesso, in migliori condizioni del precedente, conserva la camera del mastio, svettata, con alcune nicchie alle pareti e il vano della scala sull”andito d”ingresso.

nuraghi Santa Lucia

L”area archeologica è situata sul ciglio dell”altopiano basaltico di Santa Lucia, ad est del massiccio del Monte Arci. L”area comprende due nuraghi complessi con villaggio, posti ad una distanza reciproca di circa 50 metri.Il nuraghe situato ad est è anch”esso complesso, in migliori condizioni del precedente, conserva la camera del mastio, svettata, con alcune nicchie alle pareti e il vano della scala sull”andito d”ingresso.

nuraghi Santa Lucia

L”area archeologica è situata sul ciglio dell”altopiano basaltico di Santa Lucia, ad est del massiccio del Monte Arci. L”area comprende due nuraghi complessi con villaggio, posti ad una distanza reciproca di circa 50 metri.Il nuraghe situato ad est è anch”esso complesso, in migliori condizioni del precedente, conserva la camera del mastio, svettata, con alcune nicchie alle pareti e il vano della scala sull”andito d”ingresso.

nuraghi Santa Lucia

L”area archeologica è situata sul ciglio dell”altopiano basaltico di Santa Lucia, ad est del massiccio del Monte Arci. L”area comprende due nuraghi complessi con villaggio, posti ad una distanza reciproca di circa 50 metri.Il nuraghe situato ad est è anch”esso complesso, in migliori condizioni del precedente, conserva la camera del mastio, svettata, con alcune nicchie alle pareti e il vano della scala sull”andito d”ingresso.

nuraghi Santa Lucia

L”area archeologica è situata sul ciglio dell”altopiano basaltico di Santa Lucia, ad est del massiccio del Monte Arci. L”area comprende due nuraghi complessi con villaggio, posti ad una distanza reciproca di circa 50 metri.Il nuraghe situato ad est è anch”esso complesso, in migliori condizioni del precedente, conserva la camera del mastio, svettata, con alcune nicchie alle pareti e il vano della scala sull”andito d”ingresso.

I nuraghi in azienda, quelli noti e quelli dimenticati.

di Antonello Gregorini

Il libro di NURNET, a mia firma, in uscita in questi giorni nelle librerie, ha come incipit l’osservazione della mappa dei monumenti preistorici della Sardegna realizzata tramite il Geoportale Nurnet.

Ciò che colpisce chiunque, nel vedere la mappa, è la quantità di edifici risalenti al periodo nuragico e quindi  l’intensità della presenza antropica nella Sardegna del II millennio a.C.

A ben vedere anche del III millennio, con le dovute proporzioni, si può dire lo stesso, cioè che la Sardegna fosse intensamente abitata.

Nella mappa esistono dei “vuoti”, delle zone dove l’intensità è minore: alte e impervie montagne e pianure.  Mentre per le montagne il fenomeno è facilmente spiegabile con la rigidità del clima e l’asperità orografica, per le pianure la scarsa presenza sembra contraddire la logica. Già con altri articoli abbiamo documentato la distruzione quasi sistematica dei nuraghi nelle aree di bonifica per “spietramentoa favore del pascolo, dell’arato più o meno profondo, così come abbiamo documentato l’inglobamento di nuraghi in edifici di epoche successive: chiese, palazzi, piccoli o grandi ovili, aziende.

Nella foto di copertina portiamo un nuovo esempio di nuraghe andato totalmente distrutto a causa della realizzazione di una grande azienda agricola, Medau o Furradroxius, il nome che nel Sulcis viene dato agli edifici agricoli.

La segnalazione ci è pervenuta attraverso la messaggistica della pagina facebook, da parte di un attento e zelante cittadino di cui evitiamo di fare il nome.

Abbiamo quindi riportato il nuraghe sul Geoportale e scriviamo questo articolo per segnalare l’esistenza del monumento al presidio pubblico e ai rappresentanti delle Istituzioni competenti.

Comune:
Prov:
Autore:
OFFERENTE CON GROSSA FOCACCIA

18) OFFERENTE CON GROSSA FOCACCIA

Nome: Offerente con grossa focaccia
Professione: sconosciuta
Altezza: 13 cm, diametro focaccia di 2,5 cm
Vestiario e aspetto: la mano destra dell’offerente ha il palmo rivolto verso il bronzetto, come se l’uomo stesse trattenendo qualcosa; la mano sinistra offre una grossa focaccia, la dimensione rappresenta il grande valore dell’offerta – il pane – dono comune ma prezioso per la civiltà contadina e pastorale sarda antica. L’uomo ha il torso nudo, gonnellino ai fianchi, testa a capocchia su collo corto, orecchie pronunciate ( asventola”), naso corto e arcuato
Luogo di ritrovamento: Fluminaria (SS), nuraghe Attentu
Residenza attuale: Museo Archeologico di Sassari (già collezione Dessì)
Segni particolari: le gambe erano spezzate e sono state restaurate
CURIOSITÁ: Lilliu nel 1966 segnala (e nel suo libro sotto citato riporta una bella fotografia del dettaglio) che il bronzetto mostrava sul petto 3 protuberanze al posto di 2 mammelle maschili; per Lilliu trattasi di sbavatura di fusione. Il bronzetto, per questo e per altri dettagli, molto probabilmente fu venduto allo stato grezzo e lasciato così come uscì dalla fusione.
Guardando la fotografia attuale… sembrerebbe che la protuberanza centrale sia stata rimossa

fotografia dal web
Per approfondimenti: G. Lilliu “Sculture della Sardegna Nuragica” – ed. ILISSO ( pag.356)

Comune: MORES
Prov:
Autore: Gerolamo Exana
ORANTE IN ATTO DI INCEDERE CON FOCACCIA (O CIOTOLA)

72) ORANTE IN ATTO DI INCEDERE CON FOCACCIA (O CIOTOLA)
Nome: orante in atto di incedere per fare l’offerta di una focaccia (o di una ciotola)
Professione: sconosciuta
Dimensioni: altezza 10,4 cm
Aspetto e vestiario: il bronzetto rappresenta un offerente che – camminando – porge con la mano destra il saluto devozionale e con la mano sinistra regge una focaccia o forse una ciotola votiva.
L’uomo indossa un gonnellino liscio e molto corto; il resto del corpo è nudo. Il busto, che si stringe alla vita, è proporzionato con le gambe e ciò costituisce un’eccezione perchè di solito le gambe sono più corte rispetto al lungo tronco. L’insieme appare sciolto e spedito nella forma e nel profilo, soprattutto apprezzabile la raffigurazione del movimento delle braccia e delle gambe.
Sul capo più che una berretta a calotta sembra indossaredice Lilliu – una specie di parrucca con corta frangia sulla fronte che vorrebbe stilizzare la massa dei capelli. La corrosione non impedisce di vedere, nel profilo molto aguzzo del mento, la rappresentazione schematica di una corta barba a punta. Gli occhi sono a piccolo incavo, il naso piccolo e abbozzato, le orecchie non si scorgono perché forse nascoste sotto la calotta di capelli.
Il bronzetto è raffigurato in movimento: il piede sinistro è portato avanti rispetto a quello destro e le gambe, appoggiate a terra, sono leggermente flesse al ginocchio, come per indicare l’attimo tra l’incedere e il fermarsi.
Luogo di ritrovamento: Olmedo (SS), località Camposanto, rinvenuto nel deposito di un pozzo sacro insieme ad altri bronzetti
Residenza attuale: Museo Archeologico di Sassari
Segni particolari: ciò che fa di questo bronzetto un UNICUM nella produzione protosarda sono i seguenti dettagli:
– lo schema delle gambe. Il personaggio infatti non è fermo, come negli altri bronzetti di offerenti, ma è rappresentato nell’atto di camminare avvicinandosi alla divinità per porgere l’offerta e la propria preghiera.
la presenza di barba a pizzetto, dettaglio raro e eccezionale nelle statuine nuragiche che suggerisce accostamenti con bronzetti siriaci
la calotta di capelli, che potrebbe essere la schematica imitazione di una pettinatura a parrucca presente, ad esempio, in bronzetti dell’Asia Minore e di Cipro.
Curiosità: per Lilliu due sono le ipotesi interpretative di questo bronzetto, che ha una postura rara e inedita e presenta una non comune scioltezza e sicurezza nel modellato:
1) il bronzetto di Olmedo imita un modello iconografico di cultura esterna (fenicia), imitazione favorita dagli scambi con questa civiltà. Lo schema del bronzetto infatti sembra derivare da una tradizione orientale visibile in molti bronzetti fenici quali la statuina a polos a Berlino o nel Baal benedicente del nuraghe Fluminilongu nella Nurra- Sardegna
2) forse non del tutto convinto dalla prima ipotesi….Lilliu suggerisce una seconda strada: il bronzetto di Olmedo potrebbe rappresentare uno straniero (un fenicio?) che si è fatto effigiare dal ramaio nuragico secondo uno schema iconografico della propria cultura religiosa ed estetica
Fotografia di B. Auguadro
Descrizione e immagini tratte da G.Lilliu, “Sculture della Sardegna nuragica”, 1966, ed. ILISSO

Comune: OLMEDO
Prov:
Autore:
OFFERENTE CON FOCACCIA, A CAVALLO DEL BUE

96) OFFERENTE CON FOCACCIA, A CAVALLO DEL BUE
Nome: offerente con focaccia, a cavallo del bue
Professione: sconosciuta
Dimensioni: altezza 8 cm – lunghezza 8 cm
Vestiario e aspetto: il bronzetto raffigura un uomo che cavalca un bue e porge l’offerta e il saluto devozionale.
Il bue è ritto in piedi: le zampe anteriori sono più corte e lievemente flesse al ginocchio, le zampe posteriori sono più lunghe e larghe alle cosce e sollevano la groppa. La coda è ritorta sulla schiena, il sesso maschile è ben marcato.
L’animale è piccolo e tranquillo, la testa grossa e squadrata, le corna brevi e ricurve in avanti; sul muso piatto spiccano gli occhi “a grossa pastiglia” e sotto le corna si rilevano le orecchie “a disco”.
L’uomo cavalca a pelo l’animale e le gambe ne stringono i fianchi. La mano destra regge nel palmo una focaccia rotonda con un lieve incavo nella superficie e striature sul contorno; la mano sinistra è alzata per porgere il saluto devozionale. L’offerente indossa solo un corto gonnellino che lascia nude le estremità inferiori e il petto su cui spiccano le mammelle maschili. Nuda anche la testa: la calotta schiacciata che sporge dal profilo della nuca infatti appare a a Lilliu non come un copricapo ma come una folta capigliatura a zazzera.
I tratti fisionomici del viso dell’uomo invece sono alterati, caricaturali, quasi scimmieschi; occhi allungati ed incavati sotto la frangetta frontale, naso adunco, orecchie abbozzate, bocca a taglio largo e profondo.
Luogo di ritrovamento: Nulvi (SS), nuraghe Orku
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: le corna del bue sono spuntate; il braccio sinistro è rotto al polso
Curiosità: l’animaledice Lilliu – è raffigurato mentre muggisce festoso con la bocca semiaperta e “il tono di festa è ribadito anche dal sottile collare di cuoio o di tessuto cordonato a colori che gli cinge il collo robusto”.

Comune: NULVI
Prov:
Autore:
OFFERENTE CON FOCACCIA, A CAVALLO DEL BUE

96) OFFERENTE CON FOCACCIA, A CAVALLO DEL BUE
Nome: offerente con focaccia, a cavallo del bue
Professione: sconosciuta
Dimensioni: altezza 8 cm – lunghezza 8 cm
Vestiario e aspetto: il bronzetto raffigura un uomo che cavalca un bue e porge l’offerta e il saluto devozionale.
Il bue è ritto in piedi: le zampe anteriori sono più corte e lievemente flesse al ginocchio, le zampe posteriori sono più lunghe e larghe alle cosce e sollevano la groppa. La coda è ritorta sulla schiena, il sesso maschile è ben marcato.
L’animale è piccolo e tranquillo, la testa grossa e squadrata, le corna brevi e ricurve in avanti; sul muso piatto spiccano gli occhi “a grossa pastiglia” e sotto le corna si rilevano le orecchie “a disco”.
L’uomo cavalca a pelo l’animale e le gambe ne stringono i fianchi. La mano destra regge nel palmo una focaccia rotonda con un lieve incavo nella superficie e striature sul contorno; la mano sinistra è alzata per porgere il saluto devozionale. L’offerente indossa solo un corto gonnellino che lascia nude le estremità inferiori e il petto su cui spiccano le mammelle maschili. Nuda anche la testa: la calotta schiacciata che sporge dal profilo della nuca infatti appare a a Lilliu non come un copricapo ma come una folta capigliatura a zazzera.
I tratti fisionomici del viso dell’uomo invece sono alterati, caricaturali, quasi scimmieschi; occhi allungati ed incavati sotto la frangetta frontale, naso adunco, orecchie abbozzate, bocca a taglio largo e profondo.
Luogo di ritrovamento: Nulvi (SS), nuraghe Orku
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: le corna del bue sono spuntate; il braccio sinistro è rotto al polso
Curiosità: l’animaledice Lilliu – è raffigurato mentre muggisce festoso con la bocca semiaperta e “il tono di festa è ribadito anche dal sottile collare di cuoio o di tessuto cordonato a colori che gli cinge il collo robusto”.

Comune: NULVI
Prov:
Autore: