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Nuraghe Corvos

Il Corvos, apparentemente monotorre, è invece un nuraghe complesso di cui si conserva ancora in ottimo stato la torre centrale bicroma con il primo livello in calcare ed il secondo in trachite. Varcata la soglia d’ingresso si nota da subito l’insolita scala, antioraria, che parte sul lato sinistro del corridoio; la camera, dotata di tre nicchie e notevolmente interrata conserva integra la tholos alta circa 5 metri. E’ crollato invece il primo piano

Nuraghe Corvos

Il Corvos, apparentemente monotorre, è invece un nuraghe complesso di cui si conserva ancora in ottimo stato la torre centrale bicroma con il primo livello in calcare ed il secondo in trachite. Varcata la soglia d’ingresso si nota da subito l’insolita scala, antioraria, che parte sul lato sinistro del corridoio; la camera, dotata di tre nicchie e notevolmente interrata conserva integra la tholos alta circa 5 metri. E’ crollato invece il primo piano

Comune: FLORINAS
Prov: Sassari
Autore:
Codice Geo: NUR3355
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Nuraghe Corvos

Il Corvos, apparentemente monotorre, è invece un nuraghe complesso di cui si conserva ancora in ottimo stato la torre centrale bicroma con il primo livello in calcare ed il secondo in trachite. Varcata la soglia d’ingresso si nota da subito l’insolita scala, antioraria, che parte sul lato sinistro del corridoio; la camera, dotata di tre nicchie e notevolmente interrata conserva integra la tholos alta circa 5 metri. E’ crollato invece il primo piano

Nuraghe Santa Sabina o Sarbana

Il nuraghe ha un diametro alla base di 12,60 m e, benché demolito nelle parti alte, si conserva in elevato per 8,60 m. Attraverso l’ingresso rivolto a Sud si entra nel corridoio, su cui si aprono, a destra, una nicchia rettangolare e, a sinistra, la scala, ancora percorribile, che conduceva alla cella superiore, ormai distrutta. Il corridoio porta alla bella camera circolare, che ha un diametro di 4,15 m e sulla quale si aprono tre nicchie disposte a croce.

Comune: SILANUS
Prov: Nuoro
Autore: Bibi Pinna
Codice Geo: NUR15754
> Scheda Geoportale
Dolmen Sa Coveccada

Realizzato in trachite tufacea(L 5, la 2,50, h 2,70 m), costituito da una camera rettangolare (4,18 x 1.14 m) delimitata lateralmente da due ortostati, da una lastra frontale con un portello d’ingresso con angoli arrotondati rivolto a sud-est e da una lastra piatta di copertura. All’interno dell’ortostato laterale ad ovest si apre uno stipo rettangolare (L 1,22, la. 0,88, prof. 0,50m).A sinistra della lastra frontale del monumento si trova una nicchietta, scavata nello spessore dell’ortostato ad ovest.

Grotta di San Giovanni

Le strutture nuragiche che chiudevano i due accessi alla grotta di Domusnovas sono state descritte già nel 1840 dall’Angius . Egli dice che nel primo ingresso, sulla sinistra, si trovano gli avanzi di un muro ciclopico che lo chiudeva. Una piccola porta presso la parete della spelonca è alta quanto la statura ordinaria d’un uomo, a sinistra della porta una scala larga m 1,30 portava sopra il muraglione dove c’erano merli e feritoie. All’uscita si trova un altro muro dallo spessore di m 3,20.

Grotta di San Giovanni

Le strutture nuragiche che chiudevano i due accessi alla grotta di Domusnovas sono state descritte già nel 1840 dall’Angius . Egli dice che nel primo ingresso, sulla sinistra, si trovano gli avanzi di un muro ciclopico che lo chiudeva. Una piccola porta presso la parete della spelonca è alta quanto la statura ordinaria d’un uomo, a sinistra della porta una scala larga m 1,30 portava sopra il muraglione dove c’erano merli e feritoie. All’uscita si trova un altro muro dallo spessore di m 3,20.

Grotta di San Giovanni

Le strutture nuragiche che chiudevano i due accessi alla grotta di Domusnovas sono state descritte già nel 1840 dall’Angius . Egli dice che nel primo ingresso, sulla sinistra, si trovano gli avanzi di un muro ciclopico che lo chiudeva. Una piccola porta presso la parete della spelonca è alta quanto la statura ordinaria d’un uomo, a sinistra della porta una scala larga m 1,30 portava sopra il muraglione dove c’erano merli e feritoie. All’uscita si trova un altro muro dallo spessore di m 3,20.

Grotta di San Giovanni

Le strutture nuragiche che chiudevano i due accessi alla grotta di Domusnovas sono state descritte già nel 1840 dall’Angius . Egli dice che nel primo ingresso, sulla sinistra, si trovano gli avanzi di un muro ciclopico che lo chiudeva. Una piccola porta presso la parete della spelonca è alta quanto la statura ordinaria d’un uomo, a sinistra della porta una scala larga m 1,30 portava sopra il muraglione dove c’erano merli e feritoie. All’uscita si trova un altro muro dallo spessore di m 3,20.

Grotta di San Giovanni

Le strutture nuragiche che chiudevano i due accessi alla grotta di Domusnovas sono state descritte già nel 1840 dall’Angius . Egli dice che nel primo ingresso, sulla sinistra, si trovano gli avanzi di un muro ciclopico che lo chiudeva. Una piccola porta presso la parete della spelonca è alta quanto la statura ordinaria d’un uomo, a sinistra della porta una scala larga m 1,30 portava sopra il muraglione dove c’erano merli e feritoie. All’uscita si trova un altro muro dallo spessore di m 3,20.

Grotta di San Giovanni

Le strutture nuragiche che chiudevano i due accessi alla grotta di Domusnovas sono state descritte già nel 1840 dall’Angius . Egli dice che nel primo ingresso, sulla sinistra, si trovano gli avanzi di un muro ciclopico che lo chiudeva. Una piccola porta presso la parete della spelonca è alta quanto la statura ordinaria d’un uomo, a sinistra della porta una scala larga m 1,30 portava sopra il muraglione dove c’erano merli e feritoie. All’uscita si trova un altro muro dallo spessore di m 3,20.

Grotta di San Giovanni

Le strutture nuragiche che chiudevano i due accessi alla grotta di Domusnovas sono state descritte già nel 1840 dall’Angius . Egli dice che nel primo ingresso, sulla sinistra, si trovano gli avanzi di un muro ciclopico che lo chiudeva. Una piccola porta presso la parete della spelonca è alta quanto la statura ordinaria d’un uomo, a sinistra della porta una scala larga m 1,30 portava sopra il muraglione dove c’erano merli e feritoie. All’uscita si trova un altro muro dallo spessore di m 3,20.