Risultati della ricerca


#immagini: 35

Domus de janas S’Acqua Salida o Pranu Efis

costituita da domus de janas del tipo a proiezione orizzontale e a pozzetto (1, 2, 3, 4), l”altra da domus a pozzetto (5, 6, 7). Particolarmente notevole la tomba 1, risultato di diverse fasi costruttive: originariamente del tipo a pozzetto con anticella e grande cella, poi dotata di un lungo corridoio d”accesso al posto del pozzetto ed ampliata sulla destra della grande cella, annettendo tre camerette sepolcrali di una confinante sepoltura.

Domus de janas S’Acqua Salida o Pranu Efis

costituita da domus de janas del tipo a proiezione orizzontale e a pozzetto (1, 2, 3, 4), l”altra da domus a pozzetto (5, 6, 7). Particolarmente notevole la tomba 1, risultato di diverse fasi costruttive: originariamente del tipo a pozzetto con anticella e grande cella, poi dotata di un lungo corridoio d”accesso al posto del pozzetto ed ampliata sulla destra della grande cella, annettendo tre camerette sepolcrali di una confinante sepoltura.

Domus de janas S’Acqua Salida o Pranu Efis

costituita da domus de janas del tipo a proiezione orizzontale e a pozzetto (1, 2, 3, 4), l”altra da domus a pozzetto (5, 6, 7). Particolarmente notevole la tomba 1, risultato di diverse fasi costruttive: originariamente del tipo a pozzetto con anticella e grande cella, poi dotata di un lungo corridoio d”accesso al posto del pozzetto ed ampliata sulla destra della grande cella, annettendo tre camerette sepolcrali di una confinante sepoltura.

Domus de janas di Prunittu

Il complesso è costituito, al momento attuale delle ricerche, da 15 domus de janas. Gli ipogei, situati ad una notevole altezza sul piano di campagna (da un minimo di m 0,60 ad un massimo di m 4,00) erano in origine accessibili attraverso delle pedarole; i crolli e le fratture della parete rocciosa rendono oggi particolarmente difficile l”accesso.

Domu de janas Sa Conchedda

Sepoltura neolitica scavata nella roccia risalente come tipologia forse alla cultura Filigosa (ca.2500 a.C.).La lettura del monumento è ostacolata dalla fitta vegetazione che la ricopre. La sepoltura è costituita da un corridoio (dromos) d’accesso, un’anticella e una cella. Lo stretto corridoio immette nell’anticella di forma sub circolare. Alla cella vera e propria, di minori dimensioni e a pianta sub rettangolare, si accede tramite un portello di forma sub rettangolare/trapezoidale.

Domu de janas Sa Conchedda

Sepoltura neolitica scavata nella roccia risalente come tipologia forse alla cultura Filigosa (ca.2500 a.C.).La lettura del monumento è ostacolata dalla fitta vegetazione che la ricopre. La sepoltura è costituita da un corridoio (dromos) d’accesso, un’anticella e una cella. Lo stretto corridoio immette nell’anticella di forma sub circolare. Alla cella vera e propria, di minori dimensioni e a pianta sub rettangolare, si accede tramite un portello di forma sub rettangolare/trapezoidale.

Nuraghe Sa Jua

In prossimità della provinciale 25 per Aidomaggiore si erge il nuraghe a tancato denominato “Sa Jua”, qui raffigurato nelle belle immagini di Nicola Castangia. Il professor Pittau fa derivare il suo nome dal latino “iuga” a indicare la mandria di bovini. Mi permetto di osservare che anche nell’antico Egitto i bovini assumevano il nome di “iwa” (jua), palesemente simile al termine “ju o “juale” con il quale in lingua sarda si indica il giogo

Complesso nuragico Lu Brandali

Il complesso nuragico di Lu Brandali è composto da un nuraghe con antemurale, un villaggio, una tomba dei giganti, una serie di tombe “a tafone” e dei ripari sotto roccia. Per raggiungere il Sito Archeologico Lu Brandali dal semaforo di Via Nazionale di Santa Teresa Gallura, si svolta a sinistra in direzione Capo Testa, dopo circa 700 mt. sulla sinistra si accede all”ingresso principale

Sa Domu ‘e s’Orcu

COMPLESSO NURAGICO S’OMU E S’ORCU
DOMUSNOVAS
L’area archeologica, sorge ai piedi del Monte Mannu, nel territorio di Domusnovas.
Il suo nome significa la casa dell’orco e si dice che siano stati gli abitanti della zona a dargli questo nome per evitare che i bambini si avvicinassero.
Il nuraghe, che non è mai stato scavato, è probabilmente uno dei maggiori dell’isola; il materiale di crollo e gli arbusti, rendono difficile una visita particolareggiata dei vari vani.
Databile al 1600-1000 a.C, fu costruito in diverse fasi; è costituito da una torre centrale inclusa in un bastione a tre torri un mastio centrale, tranne ad est, è circondato da un antemurale pentalobato e da due cortine d’armi, non comunicanti, con ingressi indipendenti.
L’antemurale è costruito con una tecnica muraria diversa rispetto il mastio; i massi di calcare, sono più grandi e la disposizione è più regolare.
L’ingresso alla torre, posto a sud e parzialmente interrato, è sormontato da un architrave, da qui si accede a un cortile, attrezzato con dei vani per la fusione dei metalli.
La torre centrale, di forma ellittica, ha al suo interno una scala che porta al piano superiore. Tutt’intorno il grande nuraghe si trovano i resti di un villaggio.
testo da http://www.conoscerelasardegna.it/