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Betile proveniente da Oragiana

Ad Oragiana (Oraggiana nella cartografia IGM) i cinque betili erano collocati presso i resti della tomba del gigante omonima fino alla metà del secolo scorso, ”disposti a semicerchio quasi a voler chiudere un’area d’altra parte limitata dall’esedra” (Pietro Pes, Archeologia tra Planargia e Montiferru).
Nel 1956, per la loro salvaguardia, ne furono trasportati quattro presso la chiesa di Santa Caterina di Pittinuri; il quinto, frantumato e parzialmente riutilizzato, rimase in loco.

Tomba di Giganti Oragiana

Sepoltura di epoca nuragica. Del monumento praticamente distrutto sono individuabili solo dei conci sagomati dai quali si può stabilire che la tipologia della tomba fosse a filari in opera isodoma.
Alcuni dei conci (forse quelli relativi all’esedra) sono inglobati nella muratura di una capanna di epoca recente, ed altri sparsi nelle vicinanze e nascosti dalla vegetazione. In particolare è presente la c.d. stele a dentelli di notevoli dimensioni.
Da questa tomba pare provengano i betili ora sistemati nel sagrato della Chiesa di Santa Caterina nella frazione marina omonima.

Sepoltura a pozzo di Cuccuru is Arrius

Il sito prenuragico di Cuccuru Is Arrius, scoperto durante gli scavi del canale scolmatore, è situato sulle sponde sud occidentali dello stagno di Cabras. Il sito è interessato da una necropoli e da diversi insediamenti del neolitico, del calcolitico, di età punica , da un tempio a pozzo nuragico cui era annessa un’area cultuale tardo-repubblicana ed infine da una necropoli romana-imperiale.
Nel villaggio di Cuccuru Is Arrius si abitava in capanne seminterrate, fatte di pali ed erbe palustri, si praticava la caccia, si coltivavano il grano duro, l’orzo, le lenticchie e le fave. Si lavorava e commerciava l’ossidiana, si univano abilità e gusto nelle ceramiche, si fondevano senso artistico e fede religiosa nelle statuine della dea madre; protettrice dei vivi e dei morti. (Comune di Cabras)

Nuraghe Santa Marra

Questo nuraghe complesso, con 5 torri e una cinta muraria di ben 450 metri, si erge imponente al confine orientale dell’altopiano di Abbasanta. Lo schema generale del nuraghe Santa Marra è quello complesso e trilobato, con perimetro concavo-convesso, simile come tipologia al nuraghe Santu Antine di Torralba e al Losa di Abbasanta, ma rielaborato in modo originale.
Infatti, nonostante sia rilevabile un mastio che costituirebbe il nucleo centrale ed originario del complesso, al quale poi in epoca successiva sarebbero state aggiunte le ulteriori torri e le cortine murarie, di fatto poi la planimetria di questo nuraghe si sviluppa in maniera differente da quella classica, rinvenibile negli altri nuraghi complessi della Sardegna. (Oristano Sardegna)

Nuraghe Santa Marra

Questo nuraghe complesso, con 5 torri e una cinta muraria di ben 450 metri, si erge imponente al confine orientale dell’altopiano di Abbasanta. Lo schema generale del nuraghe Santa Marra è quello complesso e trilobato, con perimetro concavo-convesso, simile come tipologia al nuraghe Santu Antine di Torralba e al Losa di Abbasanta, ma rielaborato in modo originale.
Infatti, nonostante sia rilevabile un mastio che costituirebbe il nucleo centrale ed originario del complesso, al quale poi in epoca successiva sarebbero state aggiunte le ulteriori torri e le cortine murarie, di fatto poi la planimetria di questo nuraghe si sviluppa in maniera differente da quella classica, rinvenibile negli altri nuraghi complessi della Sardegna. (Oristano Sardegna)

Domus de janas Onnu Marras

Si tratta di una Domus in basalto. È costituita da una anticella e da una cella contigua. Sulla parete destra dell’anticella e ricavata una piccola nicchia. Il calpestio presenta un “focolare” di pregevole fattura. E ubicata in un bassa costa basaltica all’ombra di alcuni lecci. Facilmente raggiungibile a poche decine di metri dalla strada.