Nei pressi di questo nuraghe o addirittura inseriti tra i suoi elementi costruttivi, vennero trovati anche i menhir attualmente ospitati nel museo di Laconi
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Una delle tombe di giganti che si trovano nel territorio comunale di Fonni (NU). Il sito comprende 5 tombe di cui 2 ben conservate. Quattro tombe sono ravvicinate mentre una quinta (in pessime condizioni) si trova a circa 400 metri in direzione nord-ovest
Riparo sotto roccia in località Fraigada, nei pressi della tomba di giganti di Barrancu Mannu
Prov: Carbonia-Iglesias
Autore: Nicola Castangia
Codice Geo: NUR8132
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Domus de Janas interne all’abitato Fenicio Punico di Pani Loriga, di successivo riutilizzo
Prov: Carbonia-Iglesias
Autore: Nicola Castangia
Codice Geo: NUR7010
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Menhir di età prenuragica alto circa 5 metri e posizionato ancora in posizione eretta. Al menhir è stato dato il nome di una gigantessa spesso ricorrente nelle leggende popolari sarde. La presenza di molti altri menhir nella zona testimoniano la forte diffusione delle pratiche religiose legate al megalitismo.
Prov: Carbonia-Iglesias
Autore: Nicola Castangia
Codice Geo: NUR6823
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Il territorio di Villaperuccio custodisce la più importante ed affascinante necropoli di domus de janas della Sardegna Meridionale. Le tombe, circa 40, sono scavate sulla roccia trachitica, quasi allineate lungo la medesima parete rocciosa.
Alle tombe, di planimetria e dimensioni diverse, si accede da un’apertura ben lavorata cui seguono vani anche ampi, in alcuni casi ingentiliti da colonne sbozzate nella viva roccia, eleganti incisioni parietali a spirali o raffiguranti corna taurine.
Prov: Carbonia-Iglesias
Autore: Nicola Castangia
Codice Geo: NUR7009
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Il territorio di Villaperuccio custodisce la più importante ed affascinante necropoli di domus de janas della Sardegna Meridionale. Le tombe, circa 40, sono scavate sulla roccia trachitica, quasi allineate lungo la medesima parete rocciosa.
Alle tombe, di planimetria e dimensioni diverse, si accede da un’apertura ben lavorata cui seguono vani anche ampi, in alcuni casi ingentiliti da colonne sbozzate nella viva roccia, eleganti incisioni parietali a spirali o raffiguranti corna taurine. (Parco Geominerario)
Prov: Carbonia-Iglesias
Autore: Nicola Castangia
Codice Geo: NUR7009
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Domus de Janas monocellulare realizzata all’interno di un “trovante”
E’ ricavata in un masso erratico di calcare, lavorato anche all’esterno, di forma all’incirca trapezoidale. . Sulla facciata principale, dotata di ingresso, fu realizzata una “stele centinata” alta quasi 4 metri sulla cui sommità erano originariamente posti tre piccoli betili. Nella facciata posteriore è osservabile un altro piccolo ingresso, forse di epoca anteriore. La cultura materiale rinvenuta durante gli scavi è di tipo Bonnanaro (prima età del bronzo).
Nel parco archeologico sono presenti una necropoli ipogeica, costituita da una quindicina di domus de janas (le case delle fate), le tombe preistoriche scavate nelle pareti rocciose de Sa Carona Arrubia (parete rocciosa rossa) e nei grandi massi erratici di basalto, e qualche nuraghe monotorre.
Ad Oragiana (Oraggiana nella cartografia IGM) i cinque betili erano collocati presso i resti della tomba del gigante omonima fino alla metà del secolo scorso, ”disposti a semicerchio quasi a voler chiudere un’area d’altra parte limitata dall’esedra” (Pietro Pes, Archeologia tra Planargia e Montiferru).
Nel 1956, per la loro salvaguardia, ne furono trasportati quattro presso la chiesa di Santa Caterina di Pittinuri; il quinto, frantumato e parzialmente riutilizzato, rimase in loco.
Il monumento mostra un impianto planimetrico e architettonico tra i più straordinari che la cultura nuragica abbia prodotto. È stato dichiarato nel 1997 dall”UNESCO patrimonio dell”umanità. Il complesso presenta varie fasi costruttive caratterizzate dall”uso della pietra locale: il basalto della Giara, che prevale largamente, e la marna calcarea.