Un acrocoro roccioso, dominante sul promontorio di Villasimius, Capo Boi, la valle di Campus, Is Cuccureddus, ove era situato il villaggio nuragico poi Tempio di Astarte. Fra gli anfratti furono costruiti degli sbarramenti di muratura a secco, tipicamente nuragica. Attorno è facile rinvenire residui di fornace di terracotta e qualche coccio nuragico. Nelle vicinanze fu rinvenuta una sepoltura sotto roccia
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Un acrocoro roccioso, dominante sul promontorio di Villasimius, Capo Boi, la valle di Campus, Is Cuccureddus, ove era situato il villaggio nuragico poi Tempio di Astarte. Fra gli anfratti furono costruiti degli sbarramenti di muratura a secco, tipicamente nuragica. Attorno è facile rinvenire residui di fornace di terracotta e qualche coccio nuragico. Nelle vicinanze fu rinvenuta una sepoltura sotto roccia
Un acrocoro roccioso, dominante sul promontorio di Villasimius, Capo Boi, la valle di Campus, Is Cuccureddus, ove era situato il villaggio nuragico poi Tempio di Astarte. Fra gli anfratti furono costruiti degli sbarramenti di muratura a secco, tipicamente nuragica. Attorno è facile rinvenire residui di fornace di terracotta e qualche coccio nuragico. Nelle vicinanze fu rinvenuta una sepoltura sotto roccia
Un acrocoro roccioso, dominante sul promontorio di Villasimius, Capo Boi, la valle di Campus, Is Cuccureddus, ove era situato il villaggio nuragico poi Tempio di Astarte. Fra gli anfratti furono costruiti degli sbarramenti di muratura a secco, tipicamente nuragica. Attorno è facile rinvenire residui di fornace di terracotta e qualche coccio nuragico. Nelle vicinanze fu rinvenuta una sepoltura sotto roccia
Il sito di Cobulas /Cuccuru de is zanas (Milis – OR) è ubicato su un lieve pendio tra i 97 e 100 m di altitudine s.l.m., tra la fascia pedemontana meridionale del Montiferru e il Campidano settentrionale.
L’insediamento è costituito da un grande nuraghe complesso (pentalobato) e da un esteso abitato con fasi comprese tra l’età del Bronzo recente (XIV – XII sec. a.C.) e l’alto medioevo (VII sec. d.C.). Il sito è stato oggetto di varie campagne di scavo effettuate tra il 1985 e il 1990 dall’allora Soprintendenza Archeologica per le province di Cagliari e Oristano. Le nuove campagne di scavo realizzate sotto la direzione scientifica del Dipartimento di Storia, Scienze dell’Uomo e della Formazione dell’Università degli Studi di Sassari sono parte integrante di un più vasto progetto di ricerca denominato “Paesaggi del Montiferru meridionale e del Campidano di Milis.
Fonte : NESIOTIKA
Il sito di Cobulas /Cuccuru de is zanas (Milis – OR) è ubicato su un lieve pendio tra i 97 e 100 m di altitudine s.l.m., tra la fascia pedemontana meridionale del Montiferru e il Campidano settentrionale.
L’insediamento è costituito da un grande nuraghe complesso (pentalobato) e da un esteso abitato con fasi comprese tra l’età del Bronzo recente (XIV – XII sec. a.C.) e l’alto medioevo (VII sec. d.C.). Il sito è stato oggetto di varie campagne di scavo effettuate tra il 1985 e il 1990 dall’allora Soprintendenza Archeologica per le province di Cagliari e Oristano. Le nuove campagne di scavo realizzate sotto la direzione scientifica del Dipartimento di Storia, Scienze dell’Uomo e della Formazione dell’Università degli Studi di Sassari sono parte integrante di un più vasto progetto di ricerca denominato “Paesaggi del Montiferru meridionale e del Campidano di Milis.
Fonte : NESIOTIKA
Il mastio risale al XV-XIII secolo a.C., mentre il bastione, l’antemurale e la cinta muraria risalgono al XIII-fine XII. Già nella prima Età del ferro i reperti evidenziano una frequentazione del sito in diminuzione che però non cadde del tutto in disuso. Fu utilizzato anche per scopi funerari come attestano i reperti del VII-VIII secolo.
L’imponente nuraghe Sa Fraigada è un monotorre situato a poche decine di metri dalla cima del Monte Cresia ed è il più grande della zona. L’antico edificio nuragico ha subito dei crolli importanti, tanto da renderne poco comprensibile la sua planimetria; l’ingresso architravato, presumibilmente situato ad est, non è visibile. Il diametro della torre circolare è di circa 8 metri e rimane osservabile per un’altezza residua di 3,70 metri sul suo lato sud-occidentale.
La tomba di giganti di S’Ena ‘e Sa Vacca è particolarmente interessante per alcune caratteristiche architettoniche che in passato hanno indotto gli studiosi a considerarla una struttura dolmenica. La specialità di questa sepoltura è data dal grande lastrone di copertura, privo di qualsiasi rifinitura, che, ricoprendo per intero il vano tombale, conferisce al monumento l’aspetto di un dolmen allungato o “allée couverte”.
Gli ipogei presenti nel sito sono due: la prima tomba è quella più interessante perché mostra una serie di incisioni sopra il portello d’accesso; la seconda si trova poco più in là, in prossimità del ciglio della strada ed ha l’ambiente interno quasi del tutto allagato. Entrambe le sepolture sono a pozzetto e risalirebbero al 3000 a. C circa.
Il sito si compone essenzialmente di due parti: la prima, costituita dal tempio a pozzo, un pozzo sacro risalente all’età nuragica, con strutture ad esso annesse: capanna delle riunioni, recinto e altre capanne più piccole. La seconda parte del complesso a circa duecento metri a sud-ovest è costituita da un nuraghe monotorre, da alcune capanne in pietra di forma allungata di incerta datazione ed un villaggio nuragico, ancora da scavare, di cui sono visibili solo alcuni elementi affioranti
Il monumento mostra un impianto planimetrico e architettonico tra i più straordinari che la cultura nuragica abbia prodotto. È stato dichiarato nel 1997 dall”UNESCO patrimonio dell”umanità. Il complesso presenta varie fasi costruttive caratterizzate dall”uso della pietra locale: il basalto della Giara, che prevale largamente, e la marna calcarea.
Prov: Medio Campidano
Autore: Rosario Di Lucrezia
Codice Geo: NUR4974
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