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Runaghe Monte Aldu

Ridotto all’estremo stato di rovina. Dagli anni settanta del 1900 vi staziona un posto di vedetta antincendio del Corpo Forestale della Sardegna. Sono evidenti le tracce della costruzione del nuraghe che è stato sottoposto a spoliazione da varie persone locali e di vari cercatori dei (siddados=tesori) degli antichi sardi.

Runaghe di Monte Zennaru

A livello di grande rovina, sono presenti pochi massi poligonali dei circoli basali, talora vagamente sbozzati. Si evidenzia la presenza dell”ingresso principale in direzione sud est. Il circondario è ricco di tracce e reperti antichi. Interessante su bachile che potrebbe risalire a pochi secoli orsono. mu – Prende il nome dal toponimo omonimo del terreno del monte Zennaru che s’incunea tra il monte Cuccula e sa tanca de sa Domo nell’ampia e nota regione di Murrone nota per la bella Necropoli a Domos de Janas.
Il nuraghe è diroccato pressochè distrutto, ma permangono ancora le prove della sua lontana e indomita esistenza.
Si nota ancora l’ingresso costituito da due potenti stipiti e un grosso architrave. L’apparato murario è stato distrutto sia per ricavarne
materiale da costruzione nelle epoche più vicine a noi sia per puro vandalismo da parte d’ignoti.

Runaghe di Monte Attalzu

Il nome gli deriva dal toponimo del monte Atarzu. In sardo chiaramontese diciamo de sa pedra atarzina, di cui il monte è ricchissimo. Mai fu così appropriato il nome anche perchè si sono evidenziati diversi siti di lavorazione della selce per l”ottenimento di utensili per uso quotidiano o per la caccia come coltelli e punte di frecce. Esistono pochi di grandi megaliti nascosti da un grande macchione di lentisco.mu Uno degli svariati nuraghi presenti nel territorio, purtroppo ridotto ai minimi termini

Runaghe de Rosa

Si tratta di un monotorre con la tholos crollata . Resistono ancora una decina di filari e parte delle nicchie interne purtroppo utilizzate dall’allevatore locale come luogo di immagazzinaggio di derrate e anche di resti di plastiche varie.

Runaghe Cucculla

Ridotto a totale rovina si rileva solo il cerchio di base, dove possiamo vedere una apertura a nord. Non ci sono strutture sufficienti per una esatta classificazione di appartenenza ad una precisa tipologia, si pensa sia un nuraghe a corridoio. Zona interessante per la presenza di grosse pietre disposte a taglio che dà l”impressione di trovarsi di fronte a una tomba di giganti.mu. Conosciuto anche come Cuccula sorge nel vasto territorio di “Funtana Salza”, più precisamente nel “monte Cuccula” prospiciente a “monte Zennaru” la dove il “rio Giunturas” prende il nome di “Tiriales” e in una grande ansa appena più a sud vi confluiscono altri due torrenti che scendono rispettivamente da “Coloras” e da “Pisciu Accas” ad una quota di 211 metri s.l.m.

Comune: CHIARAMONTI
Prov: Sassari
Autore: Mario Unali
Sa Domu ‘e s’Orcu

Il complesso, edificato in più fasi, è composto da una torre centrale a pianta ellitica; al suo interno si trova la scala che porta al piano superiore. La torre è racchiusa in un cortile protetto da un antemurale provvisto di altre cinque torri. Attività metallurgiche sono suggerite da scarti di fusione di bronzo.

Nanni Arru

NURAGHE NANNI ARRU’ – QUARTUCCIU
(forse il più bel e importante nuraghe emerso e interno all’area metropolitana di Cagliari. Un valore enorme. Decreto di interesse archeologico del 2018. Meglio tardi che mai. A.G.)
Decreto di dichiarazione di particolare interesse archeologico del 02.07.2018
Relazione
In una modesta altura, all’interno di una zona a forte utilizzo agricolo, insiste il nuraghe Nanni Arrù. Il monumento si configura come un nuraghe polilobato, dalla struttura molto complessa, solo parzialmente messa in luce da un breve intervento di scavo.
In pianta si individua una torre centra, su cui si addossano almeno quattro torri ad addizione concentrica, collegate da una cortina muraria che delimita un ampio cortile.
Il mastio risulta in posizione decentrata ed è posizionato frontalmente rispetto ad un’altra torre più piccola.
Le irregolarità della pianta e le modalità di addizione delle torri lasciano supporre più fasi di realizzazione. Intorno al polilobato, si ergeva una cinta muraria tutrrita, anche se è difficile stabilire il numero di torri presenti. Nell’areale sorgeva un agglomerato capannicolo collegato a un originario insediamento di età nuragica.
Lo stato di interro del sito garantisce un ottimo stato di conservazione dell’edificio nuragico.
I materiali provenienti dallo scavo, benché estremamente frammentari, individuano una lunga occupazione dell’area che va dalla fase della cultura di Ozieri (Neolitico) almeno all’età nuragica.
Purtroppo l’attività antropica intensa praticata fino ai nostri giorni non consente di individuare con certezza l’estensione dell’originario insediamento, che si ipotizza comunque essere consistente, sia per le dimensioni sia per l’ampio arco cronologico di frequentazione.
Per la complessa articolazione planimetrica, che denota differenti fasi edilizie, e per la posizione del sito all’interno di una zona capillarmente frequentata, il nuraghe Nanni Arrù è di importante interesse archeologico. Risulta una importante testimonianza di architettura nuragica, nonché un sito importante per conoscere le strategie insediamentali dell’areale del Golfo di Cagliari durante l’Età del Bronzo.
Gianfranca Salis

Nanni Arru

NURAGHE NANNI ARRU’ – QUARTUCCIU
(forse il più bel e importante nuraghe emerso e interno all’area metropolitana di Cagliari. Un valore enorme. Decreto di interesse archeologico del 2018. Meglio tardi che mai. A.G.)
Decreto di dichiarazione di particolare interesse archeologico del 02.07.2018
Relazione
In una modesta altura, all’interno di una zona a forte utilizzo agricolo, insiste il nuraghe Nanni Arrù. Il monumento si configura come un nuraghe polilobato, dalla struttura molto complessa, solo parzialmente messa in luce da un breve intervento di scavo.
In pianta si individua una torre centra, su cui si addossano almeno quattro torri ad addizione concentrica, collegate da una cortina muraria che delimita un ampio cortile.
Il mastio risulta in posizione decentrata ed è posizionato frontalmente rispetto ad un’altra torre più piccola.
Le irregolarità della pianta e le modalità di addizione delle torri lasciano supporre più fasi di realizzazione. Intorno al polilobato, si ergeva una cinta muraria tutrrita, anche se è difficile stabilire il numero di torri presenti. Nell’areale sorgeva un agglomerato capannicolo collegato a un originario insediamento di età nuragica.
Lo stato di interro del sito garantisce un ottimo stato di conservazione dell’edificio nuragico.
I materiali provenienti dallo scavo, benché estremamente frammentari, individuano una lunga occupazione dell’area che va dalla fase della cultura di Ozieri (Neolitico) almeno all’età nuragica.
Purtroppo l’attività antropica intensa praticata fino ai nostri giorni non consente di individuare con certezza l’estensione dell’originario insediamento, che si ipotizza comunque essere consistente, sia per le dimensioni sia per l’ampio arco cronologico di frequentazione.
Per la complessa articolazione planimetrica, che denota differenti fasi edilizie, e per la posizione del sito all’interno di una zona capillarmente frequentata, il nuraghe Nanni Arrù è di importante interesse archeologico. Risulta una importante testimonianza di architettura nuragica, nonché un sito importante per conoscere le strategie insediamentali dell’areale del Golfo di Cagliari durante l’Età del Bronzo.
Gianfranca Salis

Nanni Arru

NURAGHE NANNI ARRU’ – QUARTUCCIU
(forse il più bel e importante nuraghe emerso e interno all’area metropolitana di Cagliari. Un valore enorme. Decreto di interesse archeologico del 2018. Meglio tardi che mai. A.G.)
Decreto di dichiarazione di particolare interesse archeologico del 02.07.2018
Relazione
In una modesta altura, all’interno di una zona a forte utilizzo agricolo, insiste il nuraghe Nanni Arrù. Il monumento si configura come un nuraghe polilobato, dalla struttura molto complessa, solo parzialmente messa in luce da un breve intervento di scavo.
In pianta si individua una torre centra, su cui si addossano almeno quattro torri ad addizione concentrica, collegate da una cortina muraria che delimita un ampio cortile.
Il mastio risulta in posizione decentrata ed è posizionato frontalmente rispetto ad un’altra torre più piccola.
Le irregolarità della pianta e le modalità di addizione delle torri lasciano supporre più fasi di realizzazione. Intorno al polilobato, si ergeva una cinta muraria tutrrita, anche se è difficile stabilire il numero di torri presenti. Nell’areale sorgeva un agglomerato capannicolo collegato a un originario insediamento di età nuragica.
Lo stato di interro del sito garantisce un ottimo stato di conservazione dell’edificio nuragico.
I materiali provenienti dallo scavo, benché estremamente frammentari, individuano una lunga occupazione dell’area che va dalla fase della cultura di Ozieri (Neolitico) almeno all’età nuragica.
Purtroppo l’attività antropica intensa praticata fino ai nostri giorni non consente di individuare con certezza l’estensione dell’originario insediamento, che si ipotizza comunque essere consistente, sia per le dimensioni sia per l’ampio arco cronologico di frequentazione.
Per la complessa articolazione planimetrica, che denota differenti fasi edilizie, e per la posizione del sito all’interno di una zona capillarmente frequentata, il nuraghe Nanni Arrù è di importante interesse archeologico. Risulta una importante testimonianza di architettura nuragica, nonché un sito importante per conoscere le strategie insediamentali dell’areale del Golfo di Cagliari durante l’Età del Bronzo.
Gianfranca Salis