Siamo nel comune di Chiaramonti nell’ampio territorio di sos Pianos in sa midda de Josso al confine con sa Mesana, Bados de Lovè e sos Cudinatos. Si tratta di un piccolo gioiello ancora da scoprire in quel favoloso scrigno che interessa tutto l’ampio territorio da Murrone e fino a Bardedu.
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Ubicato tra i territori di Bulzi e S.Maria Coghinas è inserito in una zona ricca di nuraghi
Si tratta di un nuraghe complesso, probabilmente quadrilobato, compreso in una muraglia di cui rimangono pochi resti.
Si tratta di un nuraghe complesso, probabilmente quadrilobato, compreso in una muraglia di cui rimangono pochi resti.
L”area archeologica comprende un nuraghe complesso, il nuraghe Appiu, situato ai piedi del monte Cuccu, rivolto verso il mare, trilobato, crollato esternamente, ma con all”interno tre ampie stanze rimaste intatte; un villaggio annesso al nuraghe, di circa 200 capanne; un altro nuraghe, monotorre; una tomba di giganti e due dolmen di piccole dimensioni. Nei dintorni si trovano anche un circolo megalitico e un tempio “a megaron”.
Prov: Sassari
Autore: Giovanni Sotgiu
Codice Geo: NUR8526
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Il monumento è situato nella conca marnosa di Coni alle pendici del colle di Valenza, nella regione storica di Part”e Alenza, tra la Marmilla e il Sarcidano. Il tempio a pozzo di Coni, realizzato con blocchi di basalto in opera pseudoisodoma, benché privo del vestibolo, ripete il classico schema architettonico dei pozzi nuragici. Il monumento è costituito da una scala discendente protetta da un corridoio (m 2,60 di lunghezza) e da una camera sotterranea che custodisce la vena sorgiva.
Sorge nel territorio chiaramontese di “Turturina” da cui ne prende il nome ad una quota di 380 metri s.l.m.
E’ un nuraghe del tipo monotorre il cui stato di conservazione è abbastanza degradato. Le pietre che compongono i pochi filari rimasti sono molto grosse e rozzamente sagomate.
Si evidenzia la porta di ingresso che è esposta a sud sud est ed è composta da grosse pietre con particolare riferimento a quella trasversale.
Siamo nel comune di Chiaramonti nell’ampio territorio di sos Pianos in sa midda de Josso al confine con sa Mesana, Bados de Lovè e sos Cudinatos. Si tratta di un piccolo gioiello ancora da scoprire in quel favoloso scrigno che interessa tutto l’ampio territorio da Murrone e fino a Bardedu.
Nuraghe monotorre chiamato oggi “Su Nuraxi” mentre un tempo era più conosciuto col nome di ”Cocconi”. Si sospetta l’esistenza in passato di una seconda torre. Una particolarità è che nel mastio è stato messo in luce un complesso sepolcrale bizantino: un uso sacro a cui evidentemente nei tempi non si è mai sottratto. Tant’è vero che un altro dei nomi conosciuti di questo edificio è stato per tanto tempo “Sa Parrocchia”.
I menhir sono megaliti monolitici eretti solitamente nel corso del neolitico. In Sardegna prendono il nome di “perdas fittas”, cioè pietre infisse nel terreno.
Situato in un contesto naturalistico unico, il Parco archeologico di Montessu comprende una necropoli a domus de janas (grotticelle artificiali) formata da 35 tombe scavate in un anfiteatro naturale, un’allée couverte (corridoio megalitico funerario) e i resti di due nuraghi.
La necropoli costituisce uno dei più grandi e importanti complessi sepolcrali di Età preistorica della Sardegna e del bacino del Mediterraneo occidentale.
L’area funeraria venne utilizzata a partire dal Neolitico recente (IV millennio a.C.) fino al Bronzo antico (II millennio a.C.) e in essa viene perfettamente rappresentato l’accostamento tra il fenomeno dell’ipogeismo e quello del megalitismo.
L’unicità della necropoli, oltre al numero elevato di sepolture, è data dalla presenza di diverse tipologie tombali: tombe “a pozzetto”, con ingresso verticale, tombe a sviluppo longitudinale con camere interne, tombe “a forno”, fino ad arrivare alle monumentali tombe santuario dal forte e suggestivo impatto visivo.
Rivestono particolare rilevanza le decorazioni visibili nelle pareti interne di alcune tombe: si tratta di motivi curvilinei a spirali o corniformi, fasce dipinte in ocra rossa e gialla ed elementi in rilievo e in negativo, rappresentazioni tipiche del neolitico legate alla fertilità, alla rinascita e alla rigenerazione della vita.
Prov: Carbonia-Iglesias
Autore: Mark Dajethy
Codice Geo: NUR7009
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Il sito si trova sul fianco di una collina, a poco più di 1 km di distanza dal lago artificiale di Monte Pranu, ed è composto da alcune domus de janas, tombe ipogeiche scavate nella roccia. Al loro interno sono stati rinvenute testimonianze delle culture archeologiche della Sardegna prenuragica, tra cui frammenti fittili collegabili alla cultura del vaso campaniforme.
Prov: Carbonia-Iglesias
Autore: Sergio Melis
Codice Geo: NUR7024
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