Le due domus de janas si trovano nel territorio comunale di Silanus (NU) , 40 metri a nord dell’ex SS 229,
a breve distanza dai nuraghi Ordari e s’Aspru, costruiti su spuntoni rocciosi in posizione più elevata.
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Il sito archeologico è stato rinvenuto nel 1985, del tutto casualmente, durante i lavori di spietramento per l’impianto di una vigna. Le indagini, proseguite sino al 1988, hanno permesso di individuare il nucleo principale del santuario, composto dal pozzo sacro, da una rotonda che caratterizza una parte del grande edificio in opera isodoma e due costruzioni a forma cilindrica, interpretabili come altare.
Ciò che resta di una tomba di giganti sita nei pressi dell’omonimo nuraghe. Sia il nuraghe che la tomba dei giganti sono in pessimo stato di conservazione e avvolti dalla vegetazione
La tomba di giganti Sa Fache e s”Altare è una sepoltura a corridoio con stele centinata.
Di struttura particolare con scala in sinistra e nicchia in dx del corridoio. Nuraghe probabilmente restaurato in fasi successive
è di tipo quadrilobato e presenta una torre centrale circondata da un bastione, al quale sono addossate le altre quattro torri. In alcune parti si presenta alquanto rovinato, comunque raggiunge ancora un”altezza di più di dieci metri e il piano terreno si presenta ben conservato, mentre del piano superiore manca la copertura anche se la muratura si conserva ancora per una certa altezza. Come spesso accade nelle torri a più piani, il piano alto era caratterizzato da un finestrone.
Uno dei nuraghi monotorre meglio conservati del territorio di Seneghe
edificio costituito da una torre centrale in buono stato di conservazione e due torri laterali fortemente danneggiate. La torre centrale mostra il vano scale sul lato sinistro del corridoio ed una nicchia sul lato opposto mentre la camera, totalmente decentrata sulla destra, presenta due nicchie. Le torri laterali sono parzialmente crollate. In prossimità del nuraghe si notano resti di antiche strutture pertinenti forse ad un villaggio. Nei pressi del nuraghe è presente anche un pozzo del quale non si può stabilire l’esatto periodo di costruzione; questo evidenzia una struttura interna, composta da massi, apparentemente disposti a forma troncoconica, mentre all’esterno è presente un abbeveratoio ugualmente in pietra.
Ci sono dei nuraghi che non sono solo grandiosi in sé ma lo sono anche per il paesaggio in cui sono inseriti. Il nuraghe Iscolca è uno di questi: domina la valle di Semestene e quella dei paesi circostanti. Non facilmente accessibile, ci si arriva dopo un’irta arrampicata, in mezzo a pascoli aridi e rocciosi, di pietre emergenti che lasciano intuire l’antica esistenza di un ampio villaggio. Niente appare scavato di questo monumento e di esso è accessibile la tholos del solo secondo livello.
Scavata in una bassa formazione trachitica, presenta una protome taurina nell’anticella.
Il nuraghe, immerso nella macchia mediterranea, è un bell’edificio preistorico monotorre edificato con nere pietre basaltiche, di dimensioni abbastanza regolari. La cella interna, alla quale si accede tramite un corridoio ben conservato, è munita di due nicchie laterali e di un terrazzo, posto all’altezza di circa otto metri, accessibile grazie ad una rampa di scale.
Il nuraghe, immerso nella macchia mediterranea, è un bell’edificio preistorico monotorre edificato con nere pietre basaltiche, di dimensioni abbastanza regolari. La cella interna, alla quale si accede tramite un corridoio ben conservato, è munita di due nicchie laterali e di un terrazzo, posto all’altezza di circa otto metri, accessibile grazie ad una rampa di scale.