Tempio a pozzo, tra i più raffinati della Sardegna nuragica, presenta lo schema con vestibolo che introduce in una scala di collegamento con la camera del pozzo. L’edificio è costruito con conci di calcare perfettamente lavorati e posti in opera su filari regolari. Il vestibolo, rettangolare (larghezza m 2,70; profondità m 1,88), con pavimento perfettamente lastricato, presenta alle pareti due banconi-sedile formati da due blocchi lavorati.
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Tempio a pozzo, tra i più raffinati della Sardegna nuragica, presenta lo schema con vestibolo che introduce in una scala di collegamento con la camera del pozzo. L’edificio è costruito con conci di calcare perfettamente lavorati e posti in opera su filari regolari. Il vestibolo, rettangolare (larghezza m 2,70; profondità m 1,88), con pavimento perfettamente lastricato, presenta alle pareti due banconi-sedile formati da due blocchi lavorati.
Tempio a pozzo, tra i più raffinati della Sardegna nuragica, presenta lo schema con vestibolo che introduce in una scala di collegamento con la camera del pozzo. L’edificio è costruito con conci di calcare perfettamente lavorati e posti in opera su filari regolari. Il vestibolo, rettangolare (larghezza m 2,70; profondità m 1,88), con pavimento perfettamente lastricato, presenta alle pareti due banconi-sedile formati da due blocchi lavorati.
Il tempio di Sant”Anastasia sorge presso l”omonima chiesa, nella parte alta di Sardara, ai piedi del costone che sale verso il colle di Pran”e Cuaddus, nel Campidano centrale. Il santuario, uno dei più importanti della Sardegna nuragica, ha come fulcro il tempio a pozzo. Il tempio, datato al tardo Bronzo (XIII-XII sec. a.C.), è inserito in un articolato insediamento a carattere civile e religioso ancora in fase di scavo.
Costruito dai sardonuragici il pozzo ha un’età presumibile di 2700 anni, è stato scoperto nel 1883 durante lo sbancamento per la posa dei binari da parte delle ferrovie dello stato, si presume che siano andati perduti dei preziosi reperti, dei 40 gradini in origine se ne contano 22, sono stati trovati vari reperti quali anelli e monete tutti conservati presso il museo archeologico di Cagliari.
Prov: Olbia-Tempio
Autore: Giovanni Sotgiu
Codice Geo: NUR12657
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Realizzato in blocchi di granito, è composto da un cortile circolare, dal vestibolo, piccolo ambiente di raccordo tra il cortile e il pozzo, e dal pozzo vero e proprio, raggiungibile dal vestibolo tramite alcuni gradini; la sorgente si trova a 17 gradini di profondità Scavato interamente nel 1938, il pozzo sacro di Sa Testa, ha una lunghezza complessiva di 17,50 metri. Era un luogo di culto delle acque sorgive. Numerosi sono i reperti rinvenuti negli scavi, come dei bruciaprofumi di età punica.
Realizzato in blocchi di granito, è composto da un cortile circolare, dal vestibolo, piccolo ambiente di raccordo tra il cortile e il pozzo, e dal pozzo vero e proprio, raggiungibile dal vestibolo tramite alcuni gradini; la sorgente si trova a 17 gradini di profondità Scavato interamente nel 1938, il pozzo sacro di Sa Testa, ha una lunghezza complessiva di 17,50 metri. Era un luogo di culto delle acque sorgive. Numerosi sono i reperti rinvenuti negli scavi, come dei bruciaprofumi di età punica.
Il sito archeologico è stato rinvenuto nel 1985, del tutto casualmente, durante i lavori di spietramento per l’impianto di una vigna. Le indagini, proseguite sino al 1988, hanno permesso di individuare il nucleo principale del santuario, composto dal pozzo sacro, da una rotonda che caratterizza una parte del grande edificio in opera isodoma e due costruzioni a forma cilindrica, interpretabili come altare.
























