Il nuraghe è un monotorre con scala, nicchia
d’andito e camera marginata da due nicchie
contrapposte. Il profilo planimetrico esterno non è
pienamente definibile a causa dei crolli e della fitta
vegetazione arbustiva.
La torre, del diametro di circa 12 metri,
residua per una altezza massima di m 5,30 (8 filari).
L’opera muraria è costituita da blocchi di basalto, di
medie e grandi dimensioni, sbozzati con una certa
cura e disposti a file orizzontali regolari
#immagini: 228
O almeno quello che né rimane. Durante il rifacimento della strada di Sibiri venne sventrata per permettere un tracciato più agevole. In pratica vennero eliminate delle curve nel vecchio tracciato e venne distrutta la tomba. Oggi rimane un tratto di circa 2 metri. Insomma una vittima del “Progresso”.
O almeno quello che né rimane. Durante il rifacimento della strada di Sibiri venne sventrata per permettere un tracciato più agevole. In pratica vennero eliminate delle curve nel vecchio tracciato e venne distrutta la tomba. Oggi rimane un tratto di circa 2 metri. Insomma una vittima del “Progresso”.
Le due domus, tra le quali si eleva un grande albero, sono distanti circa 1 km dal paese di Goni e sono scavate in una formazione rocciosa posta a circa 4 metri dal piano di calpestio.
Protonuraghe realizzato a fianco di un ammasso roccioso con tafone, utilizzandone i cavi sotto roccia.
Protonuraghe realizzato a fianco di un ammasso roccioso con tafone, utilizzandone i cavi sotto roccia.
Menhir molto particolare in quanto forato in più punti forse artificialmente.
La tomba venne ricavata scavando un masso erratico di calcare distaccatosi dal vicino costone di Rocca Bianca. Sulla facciata principale, dotata di ingresso, fu realizzata una “stele centinata” alta quasi 4 metri sulla cui sommità erano originariamente posti tre piccoli betili. Nella facciata posteriore è osservabile un altro piccolo ingresso, forse di epoca anteriore.
La cultura materiale rinvenuta durante gli scavi è di tipo Bonnanaro (prima età del bronzo).
La tomba venne ricavata scavando un masso erratico di calcare distaccatosi dal vicino costone di Rocca Bianca. Sulla facciata principale, dotata di ingresso, fu realizzata una “stele centinata” alta quasi 4 metri sulla cui sommità erano originariamente posti tre piccoli betili. Nella facciata posteriore è osservabile un altro piccolo ingresso, forse di epoca anteriore.
La cultura materiale rinvenuta durante gli scavi è di tipo Bonnanaro (prima età del bronzo).
All’interno è presente un pilastro su cui è scolpita in alto rilievo una protome taurina