Nuraghe di tipo complesso, verosimilmente trilobato. Filari eseguiti in tecnica ciclopica poligonale con doppio paramento e sacco. Del mastio risultano visibili 4 filari, ma si possono apprezzare anche due filari del bastione rettilineo. Una torre parzialmente crollata e in parte interrata, è visibile sotto la vegetazione. (Catalogo generale dei Beni Culturali)
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Nuraghe a tholos di cui è ben visibile la torretta nord. La torre sud è franata sul lato mare. Presente un ingresso artificiale scavato da curiosi.
Nuraghe complesso con murature di conci lavorati e di spessore analogo. Diroccato, crollato e parzialmente interrato.
Un monotorre costruito utilizzando massi ciclopici di basalto, che ha visto tempi migliori e che oggi versa, purtroppo, in stato di abbandono.
Nelle immediate vicinanze sono presenti due sorgenti e due massicci nuraghe , Sanilo e Sa Jua.
Il nuraghe Caìu è certamente il residuo di un nuraghe a tancato, cioè due torri che racchiudono un cortiletto interno, inquadrabile probabilmente al termine del Bronzo recente. Si trova nelle vicinanze della Necropoli di Genna Salixi.
Nuraxi Fenu all’interno del quale, durante gli scavi, furono ritrovati resti di un focolare e ossa di animali, frammenti di ceramica romana ed una moneta databile al III sec d.C. che permette di ipotizzare una sporadica occupazione del sito tra il II ed il III secolo d.C. Un violento incendio segnò la fine dell”occupazione nuragica anche se fu sporadicamente frequentato nel periodo punico e romano.
Situato all’interno di un suggestivo bosco di olivastri monumentali, il nuraghe è di impianto complesso, quadrilobato, con corridoio, rampa d’accesso posto nella parte superiore e botola dalla quale si accede ad un sotterraneo. L’unica torre laterale accessibile è quella posta a nord ed è visibile dalla parte alta della torre centrale.
Il nuraghe Asusa, realizzato intorno al 1300 a.C., risulta composto da due torri che si affacciano su un cortile e presenta l”ingresso principale ad est. In uno degli ambienti interni gli archeologi hanno riportato alla luce una ghiera circolare pertinente ad un pozzo o ad una cisterna, ancora da esplorare.
Quadrilobato i cui scavi hanno restituito molti reperti integri. L’arco di vita del nuraghe appare assai breve.
Il nuraghe Corbos (lett. “dei corvi”), si trova alla base di un ripido costone che separa l’altopiano di Silanus dalla Piana di Ottana, le cui ciminiere sono in vista coronate dai monti di Sarule, di Gavoi e dalle vette del Gennargentu. Si tratta di un monotorre ben conservato e ben costruito, in pietra basaltica di medie dimensioni disposto a filari. Sorge su un ripiano circolare, sulla cui superficie si ritrovano anche tracce di tombe di giganti (stele spezzate, conci lavorati). Di qui provengono i betili che attualmente si trovano nella corte della chiesetta di Santu Larentu in Silanus. Il monumento ha un profilo accentuatamente tronco-conico, con lieve tendenza a una verticalizzazione del profilo negli ultimi filari. (Comune di Silanus).