Opere d’arte antiche

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DONNA DI ALA’ DEI SARDI
16) DONNA DI ALA' DEI SARDI Nome: Donna di Alà dei Sardi Professione: sconosciuta Altezza: 14 cm Vestiario e aspetto: copricapo a calottina, capelli di media lunghezza con frangia sulla fronte, lunga tunica che arriva fino ai piedi a mezze maniche, mantello con orlo frangiato sostenuto col braccio destro, piedi scalzi; con una mano forse porgeva un'offerta Luogo di ritrovamento: ALA' DEI SARDI (SS), località su Pedrighinosu Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari Segni particolari: sembra raffigurare una ragazza molto giovane fotografie di G. Exana
Comune: ALA' DEI SARDI
Prov:
Autore: Gerolamo Exana
DONNA DI ALA’ DEI SARDI
16) DONNA DI ALA' DEI SARDI Nome: Donna di Alà dei Sardi Professione: sconosciuta Altezza: 14 cm Vestiario e aspetto: copricapo a calottina, capelli di media lunghezza con frangia sulla fronte, lunga tunica che arriva fino ai piedi a mezze maniche, mantello con orlo frangiato sostenuto col braccio destro, piedi scalzi; con una mano forse porgeva un'offerta Luogo di ritrovamento: ALA' DEI SARDI (SS), località su Pedrighinosu Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari Segni particolari: sembra raffigurare una ragazza molto giovane fotografie di G. Exana
Comune: ALA' DEI SARDI
Prov:
Autore: Gerolamo Exana
NAVICELLA CON PROTOME BOVINA
74) NAVICELLA CON PROTOME BOVINA Nome: navicella con protome bovina Dimensioni: lunghezza 20,5 cm - altezza 7 cm - larghezza 7,5 cm Aspetto: lo scafo, piatto e orlato, ha il listello a ponte rotto. Lungo i fianchi sono visibili i due fori assiali, praticati in un secondo momento dopo la rottura del listello, per infilarvi un cordoncino di sospensione che sostituiva il manico di bronzo. Dalla placca orizzontale di prua, emerge dritta e verticale la protome bovina, con testa solida e ortogonale al collo corto e rigido. La testa é molto curata nei dettagli: sotto le corna risaltano le grandi orecchie a sventola con largo foro auricolare; gli occhi sono obliqui con palpebre tratteggiate così come l'orlo interno delle orecchie; il muso presenta l'incisione marcata della bocca con i forellini ciechi delle narici. Sulla fronte della protome appaiono fini e fitte striature longitudinali e intorno al muso si notano rigature meno strette che stilizzano le grinze della pelle e il pelo dell'animale. Luogo di ritrovamento: Àrdara (SS), localitá Scala de Bòes Residenza attuale: Museo Archeologico di Sassari Segni particolari: si notano, là dove c'era il manico oggi mancante, le fratture basali limate: l'oggetto fu dunque ancora usato dopo il servizio originario. Lilliu ipotizza un uso domestico. Le corna dell'animale sono spezzate poco sopra la radice. Curiositá: la navicella fu ritrovata presso il nuraghe di Scala de Bòes, insieme a un bracciale bronzeo. Lo Spano, nella sua pubblicazione del 1874 "Scoperte Archeologiche", mise in relazione questa navicella con (uno dei) Popoli del Mare, gli Shardana, notando una forte somiglianza con le imbarcazioni rappresentate nei bassorilievi egizi del sec. XIV a.C. Tuttavia, fa notare Lilliu, questa navicella è databile molti secoli dopo rispetto ai bassorilievi, intorno al VIII-VII sec. a.C. In ogni caso la somiglianza con le navi Shardana e con la navicella proto etrusca, rappresentata su un vaso fittile, dove si osserva una protome bovina di ispirazione nuragica, é davvero notevole. Potrebbe esserci attraverso i secoli un collegamento tra la marineria shardana, nuragica ed etrusca? ? Fotografia della navicella di B. Auguadro Immagine tratta dal pannello illustrativo del Museo Sanna di Sassari Immagine di navicella proto etrusca (descrizione e segnalazione di Shar Dana) Immagine comparativa tra navicella proto etrusca e navicella nuragica di G. Exana Descrizioni del bronzetto tratte da G.Lilliu, "Sculture della Sardegna nuragica", 1966, ed. ILISSO
Comune: ARDARA
Prov:
Autore:
SACERDOTE ORANTE ED OFFERENTE
62) SACERDOTE ORANTE ED OFFERENTE Nome: sacerdote (?) orante ed offerente Dimensioni: altezza 12 cm Aspetto e vestiario: la statuina poggia su un perno cilindrico che originariamente era fissato alla tavola dell'offerta. I piedi della figura sono riuniti, come le gambe, in un unico indifferenziato blocco a pilastrino e le dita dei piedi, segnate da brevi incisioni, se viste frontalmente sembrano una corona dentata continua. Il personaggio indossa sul capo un cappello del tipo a "tutulo" presente anche in un altro bronzetto (che prima o poi schederemo). Il corpo è avvolto in una tunica semplice e liscia che scende fino all'altezza delle ginocchia. Il mantello è allacciato al petto mediante un fermaglio ed è raccolto nella parte inferiore; in alto mostra una sorta di alto colletto che circonda e protegge il collo e la nuca (come il bavero rialzato di un cappotto, dice Lilliu). Il colletto è segnato da cinque giri o avvolgimenti in rilievo sovrapposti, potrebbe essere una sorta di cappuccio incompleto, infatti copre la nuca lasciando scoperte le orecchie e il viso tranne le tempie è una parte delle guance. Il personaggio protende una piccola ciotola con la mano sinistra e con la destra saluta (o benedice?) col braccio teso orizzontalmente, secondo lo schema utilizzato anche in altri bronzetti del gruppo definito "mediterraneizzante". Ma la cosa più interessante è il volto: occhi a globetto molto sporgenti, bocca incisa con tratto brutale, naso adunco. Luogo di ritrovamento: Arzachena (OT), terrazzo t del nuraghe Albucciu Residenza attuale: Museo Archeologico di Sassari Segni particolari: di questo bronzetto Lilliu indica un datazione: VII-VI secolo a. C. Curiositá: L'aspetto e lo strano vestiario lasciano Lilliu dubbioso: si tratta di un mantello sacerdotale oppure "lo strano imbacuccamento suggerisce l' immagine di una persona indisposta o convalescente che fa l'offerta propiziatrice o di ringraziamento per la sua salute"? .... Chissà... Fotografie di B. Auguadro Immagine di tavola delle offerte con bronzetti presa dai pannelli esplicativi del museo Sanna di Sassari Descrizione tratta da G.Lilliu, "Sculture della Sardegna nuragica", 1966, ed. ILISSO
Comune: ARZACHENA
Prov:
Autore:
SACERDOTE ORANTE ED OFFERENTE
62) SACERDOTE ORANTE ED OFFERENTE Nome: sacerdote (?) orante ed offerente Dimensioni: altezza 12 cm Aspetto e vestiario: la statuina poggia su un perno cilindrico che originariamente era fissato alla tavola dell'offerta. I piedi della figura sono riuniti, come le gambe, in un unico indifferenziato blocco a pilastrino e le dita dei piedi, segnate da brevi incisioni, se viste frontalmente sembrano una corona dentata continua. Il personaggio indossa sul capo un cappello del tipo a "tutulo" presente anche in un altro bronzetto (che prima o poi schederemo). Il corpo è avvolto in una tunica semplice e liscia che scende fino all'altezza delle ginocchia. Il mantello è allacciato al petto mediante un fermaglio ed è raccolto nella parte inferiore; in alto mostra una sorta di alto colletto che circonda e protegge il collo e la nuca (come il bavero rialzato di un cappotto, dice Lilliu). Il colletto è segnato da cinque giri o avvolgimenti in rilievo sovrapposti, potrebbe essere una sorta di cappuccio incompleto, infatti copre la nuca lasciando scoperte le orecchie e il viso tranne le tempie è una parte delle guance. Il personaggio protende una piccola ciotola con la mano sinistra e con la destra saluta (o benedice?) col braccio teso orizzontalmente, secondo lo schema utilizzato anche in altri bronzetti del gruppo definito "mediterraneizzante". Ma la cosa più interessante è il volto: occhi a globetto molto sporgenti, bocca incisa con tratto brutale, naso adunco. Luogo di ritrovamento: Arzachena (OT), terrazzo t del nuraghe Albucciu Residenza attuale: Museo Archeologico di Sassari Segni particolari: di questo bronzetto Lilliu indica un datazione: VII-VI secolo a. C. Curiositá: L'aspetto e lo strano vestiario lasciano Lilliu dubbioso: si tratta di un mantello sacerdotale oppure "lo strano imbacuccamento suggerisce l' immagine di una persona indisposta o convalescente che fa l'offerta propiziatrice o di ringraziamento per la sua salute"? .... Chissà... Fotografie di B. Auguadro Immagine di tavola delle offerte con bronzetti presa dai pannelli esplicativi del museo Sanna di Sassari Descrizione tratta da G.Lilliu, "Sculture della Sardegna nuragica", 1966, ed. ILISSO
Comune: ARZACHENA
Prov:
Autore:
reperto a Casa Zapata
Negli anni novanta del secolo scorso si è scoperto che il palazzo Zapata fu edificato sopra i resti ben conservati di un insediamento nuragico che l’archeologo Giovanni Lilliu ha denominato Nuraxi ‘e Cresia. Grazie ad un progetto di restauro architettonico di grande impatto scenografico elaborato dall’architetto Pietro Reali, sia il palazzo baronale che il sottostante nuraghe, opportunamente riportato alla luce, sono diventati sede di un complesso museale , inaugurato il 29 luglio 2006.
NAVICELLA CON ANTROPOIDE (una scimmia)
60) NAVICELLA CON ANTROPOIDE (una scimmia) Nome: "lampada con figurina di antropoide nel piattello e manico a protome bovina" - G. Lilliu Dimensioni: lunghezza 13,2 cm - altezza 4 cm - larghezza 8,8 cm Aspetto: la navicella (una lucerna, per Lilliu) ha la forma di una foglia cuoriforme con manico terminante con piccola testa bovina. Nella parte posteriore dell'orlo c'é un minuscolo rilievo a sella, forse la stilizzazione di un volatile o altro animale. Ma la cosa più strabiliante del reperto è la figurina situata nel cavo del recipiente. Sembra un antropoide, una scimmia (forse un macaco) rappresentata a carponi con tutte e quattro le zampe ricurve e poggiate sul fondo; ben visibili e dettagliate le mani e le dita. Ha la testa a capocchia, orecchie a sventola, occhi a globuletto, muso con bocca incisa. Luogo di ritrovamento: Baunei, localitá sconosciuta Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari Segni particolari: manca circa un terzo del piattello, rotto l'anello dell'appiccagnolo sulla figurina di antropoide. Curiositá: per Lilliu, come detto, la navicella è una lucerna votiva e per quanto riguarda la figurina centrale propende per l'ipotesi di un tramutamento totale della forma umana in forma bestiale accettando quindi la definizione di lampada votiva con elemento ornamentale con significato magico-apotropaico. Tuttavia... forse non del tutto convinto da questa sua scelta, Lilliu ci racconta che furono fatte dotte discussioni intorno a questo oggetto e che alcuni zoologi ipotizzarono anche un eventuale ambientamento in Sardegna in tempi remoti di una qualche varietá di scimmia mentre altri studiosi non esclusero la possibilitá che fosse una raffigurazione di quanto visto durante uno dei viaggi per mari lontani da parte di "Sardi nuragici in paesi esotici popolati di scimmie, donde avrebbero portato seco qualche grazioso esemplare". Cosa, questa, che era possibile fare ... con un'imbarcazione ? Fotografie di G. Exana Descrizioni tratte da G.Lilliu, "Sculture della Sardegna nuragica", 1966, ed. ILISSO
Comune: BAUNEI
Prov:
Autore:
Baunei Grutta ‘e Janas
Allocazione incerta, da definire. Petroglifo unico Sovrasta la parte alta del centro abitato di Baunei ricalca l’appellativo delle domus de janas. Si tratta di una raffigurazione costituita da un totale di 18 canalette poco profonde che si diramano da una conca principale profonda alcuni centimetri, per congiungersi a varie coppelle terminali disposte senza apparente criterio.
Baunei Grutta ‘e Janas
Allocazione incerta, da definire. Petroglifo unico Sovrasta la parte alta del centro abitato di Baunei ricalca l’appellativo delle domus de janas. Si tratta di una raffigurazione costituita da un totale di 18 canalette poco profonde che si diramano da una conca principale profonda alcuni centimetri, per congiungersi a varie coppelle terminali disposte senza apparente criterio.
Baunei Grutta ‘e Janas
Allocazione incerta, da definire. Petroglifo unico Sovrasta la parte alta del centro abitato di Baunei ricalca l’appellativo delle domus de janas. Si tratta di una raffigurazione costituita da un totale di 18 canalette poco profonde che si diramano da una conca principale profonda alcuni centimetri, per congiungersi a varie coppelle terminali disposte senza apparente criterio.
Baunei Grutta ‘e Janas
Allocazione incerta, da definire. Petroglifo unico Sovrasta la parte alta del centro abitato di Baunei ricalca l’appellativo delle domus de janas. Si tratta di una raffigurazione costituita da un totale di 18 canalette poco profonde che si diramano da una conca principale profonda alcuni centimetri, per congiungersi a varie coppelle terminali disposte senza apparente criterio.
Baunei Grutta ‘e Janas
Allocazione incerta, da definire. Petroglifo unico Sovrasta la parte alta del centro abitato di Baunei ricalca l’appellativo delle domus de janas. Si tratta di una raffigurazione costituita da un totale di 18 canalette poco profonde che si diramano da una conca principale profonda alcuni centimetri, per congiungersi a varie coppelle terminali disposte senza apparente criterio.
Baunei Grutta ‘e Janas
Allocazione incerta, da definire. Petroglifo unico Sovrasta la parte alta del centro abitato di Baunei ricalca l’appellativo delle domus de janas. Si tratta di una raffigurazione costituita da un totale di 18 canalette poco profonde che si diramano da una conca principale profonda alcuni centimetri, per congiungersi a varie coppelle terminali disposte senza apparente criterio.
Baunei Grutta ‘e Janas
Allocazione incerta, da definire. Petroglifo unico Sovrasta la parte alta del centro abitato di Baunei ricalca l’appellativo delle domus de janas. Si tratta di una raffigurazione costituita da un totale di 18 canalette poco profonde che si diramano da una conca principale profonda alcuni centimetri, per congiungersi a varie coppelle terminali disposte senza apparente criterio.
Baunei Grutta ‘e Janas
Allocazione incerta, da definire. Petroglifo unico Sovrasta la parte alta del centro abitato di Baunei ricalca l’appellativo delle domus de janas. Si tratta di una raffigurazione costituita da un totale di 18 canalette poco profonde che si diramano da una conca principale profonda alcuni centimetri, per congiungersi a varie coppelle terminali disposte senza apparente criterio.
Baunei Grutta ‘e Janas
Allocazione incerta, da definire. Petroglifo unico Sovrasta la parte alta del centro abitato di Baunei ricalca l’appellativo delle domus de janas. Si tratta di una raffigurazione costituita da un totale di 18 canalette poco profonde che si diramano da una conca principale profonda alcuni centimetri, per congiungersi a varie coppelle terminali disposte senza apparente criterio.
DONNA OFFERENTE DI BONORVA
41) DONNA OFFERENTE DI BONORVA Nome: donna offerente Professione: sconosciuta Altezza: 12,3 cm Vestiario e aspetto: il bronzetto sorge ritto e frontale dal perno di infissione ancora visibile tra i piedi lunghi e sottili. Le due braccia sono protese aperte all'altezza della vita, le mani sono mancanti ma probabilmente reggevano entrambe un ex-voto. Il capo rotondo è coperto da un velo nella parte posteriore mentre la fronte è libera. È presente la solita schematizzazione a T di arcata sopraccigliare e naso, gli occhi sono a globetto, la bocca incisa. La donna indossa tre indumenti: una tunica leggera con una balza frangiata (segnata da rigature verticali e parallele), sopra una veste pesante di lana, infine un manto con collo alto sulle spalle, ripiegato sul davanti in modo da coprire le braccia e lasciare scoperto il corpo in modo da intravedere i globetti del seno. Luogo di ritrovamento: Bonorva (SS), loc. Càntaru Addes (errato Badde Sole) Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari Segni particolari: espressione accigliata e assorta. Entrambe le mani sono mancanti. Curiositá: il manto presenta posteriormente decorazioni ornamentali nella metà superiore: quattro zone orizzontali campite da incisioni e riempite da tratteggio verticale spazieggiato. Un gusto decorativo di contenuto lineare che - per Lilliu - non è privo di significato culturale e cronologico (motivi ornamentali a zig-zag e spina di pesce alternati sono presenti ad esempio anche nella parte inferiore della tunica del bronzetto geometrico da Olimpia) fotografie di R.S. Roberto - gruppo fb Viaggio nelle Antichitá della Sardegna Per approfondimenti: G. Lilliu "Sculture della Sardegna Nuragica" - ed. ILISSO
Comune: BONORVA
Prov:
Autore: RS Roberto
Il Toro o Campanile di Sant’Andrea Priu
Al di sopra del costone che ospita le domus de janas di Sant'Andrea Priu si leva una singolare formazione rocciosa, di circa m 4,40 x 2,50 x 1,90 di altezza, comunemente indicata come Il campanile. Da molti rinominata il Toro sacro per via della forma simile a quella del corpo di un grosso bovino, non di rado si è pensato ad una monumentale scultura, ora mutilata della testa, eseguita in onore della divinità maschile dei popoli prenuragici. In realtà il celebre "toro sacro" è semplicemente un monolito di trachite in parte modellato dagli agenti atmosferici "ed internamente traforato da una cella ipogeica le cui pareti furono sfondate" (A. Taramelli).
Nuraghe Carrarzu ‘e Iddia
Il complesso nuragico di Carrarzu Iddia sorge su di un modesto rilievo delimitato da una cinta muraria che racchiude un protonuraghe e un nuraghe che sembra del tipo a tholos: fra i due edifici un piccolo agglomerato di capanne circolari, alcune delle quali ancora ben conservate. A poche decine di metri il dolmen omonimo, e poco più lontano i nuraghi di Pranu ‘e Ruos e Tittiriolos.
Chiesa di S.Pietro di Sorres
In prossimità dei resti del nuraghe Sorres e di cinque domus de janas, sorge l'ex cattedrale di San Pietro di Sorres. Una chiesa romanica, monumento nazionale dal 1894, che si trova su un colle di origine vulcanica in territorio del comune di Borutta, piccolo centro del Meilogu, in provincia di Sassari in Sardegna. Edificata tra il XII e il XIII secolo, fu cattedrale della non più esistente diocesi di Sorres fino al 1503. Dal 1950 la chiesa e l'attiguo monastero ospitano una comunità di monaci benedettini.
SCROFA GRAVIDA
37) SCROFA GRAVIDA Nome: scrofa gravida Categoria: animale Lunghezza: 4,2 cm Altezza: 2,5 cm Aspetto: suino di piccola taglia e d'aspetto selvatico con coda a riccio, ungulatature nelle zampe, setole sulla schiena (segnate a tratteggio). Testa massiccia con orecchie a punta, occhi a globetto, muso a ventosa dove due forellini ciechi indicano le narici e una sottile incisione trasversale evidenzia la bocca. Luogo di ritrovamento: BUDDUSÒ (OT), loc. Nuraghe Iselle, tomba all'interno del nuraghe Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari Segni particolari: il volume della pancia e l'assenza di connotazioni di genere suggeriscono a Lilliu che si tratti di una scrofa gravida Curiositá: il bronzetto fu ritrovato nel 1819 dentro una tomba all'interno del nuraghe Iselle insieme a oggetti di bronzo (armi, bracciali, spillone) e a stoviglie grossolane che corredavano la sepoltura del defunto. L'animale è di piccola taglia, caratteristica - come riportato da Lilliu - tipica del micromorfismo sardo dovuto a peculiarità climatiche ed ambientali. fotografia del bronzetto di G. Exana Altra fotografia: porcellini in libertà sul Supramonte
Comune: BUDDUSO'
Prov:
Autore: Gerolamo Exana
NAVICELLA NURAGICA CON PROTOME CERVINA, UCCELLI E CANI
20) NAVICELLA NURAGICA CON PROTOME CERVINA, UCCELLI E CANI Nome: navicella nuragica con protome cervina, uccelli e cani (sul parapetto e sulle colonnine) Dimensioni: lunghezza 21 cm. altezza 10 cm. Aspetto: lo scafo é di sezione ellittica col fondo piatto e l'orlo in risalto, protome cervina, colonna centrale con anello sormontato da uccello; sul parapetto sono visibili anatrelle e un cane per parte; la parte destra della struttura e la ramificazione sinistra delle corna della protome erano mancanti (ricostruite in fase di restauro) Luogo di ritrovamento: Bultèi (SS), località si Argiolas o Bonotta Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari Segni particolari: lo scafo affusolato, ben curato per una ottimale funzione idrodinamica, il parapetto sulle murate, il ponte con albero velico benchè corto in questo caso e la protome animale a protezione di una sicura navigazione, tipica di numerosi navigli dell'epoca in tutto il mondo arcaico, fa si che questi meravigliosi bronzetti riproducano autentici navigli della civiltà nuragica, che all'epoca solcavano tutto il mar Mediterraneo e le coste dell'Oceano Atlantico. Curiosità: per anni sono state considerate semplici lucerne...ora per molti studiosi trattasi di navi votive, vere e proprie rappresentazioni delle navi nuragiche utilizzate in epoca lontana; in alcuni esemplari si notano addirittura le cuciture di assemblaggio del fasciame. Fotografie, descrizione e disegno di G. Exana Descrizione della navicella tratta da "Sculture della Sardegna Nuragica" - G. Lilliu http://www.sardegnadigitallibrary.it/…/17_81_20100115162216…
Comune: BULTEI
Prov:
Autore: Gerolamo Exana