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OFFERENTE

86) OFFERENTE
Nome: offerente
Professione: sconosciuta
Dimensioni: altezza 14 cm
Aspetto e vestiario: il devoto é raffigurato con il braccio destro alzato, come per porgere il saluto devozionale alla divinità; con il braccio sinistro piegato al gomito sostiene nel cavo della mano il vassoio dell’offerta.
Indossa una doppia tunica aderente, senza maniche e scollata, e un elegante mantello ripiegato accuratamente e appoggiato sulla spalla sinistra. Il mantello è decorato con orlo a frangia segnata da striature orizzontali. Sul petto porta una bretella con fodero coperto e pugnaletto ad elsa gammata
Il corpo e il viso sono aggraziati: il collo allungato, gli occhi con il contorno inciso (il sinistro è tondo), bocca schematica, acconciatura elegante, corpo longilineo.
Le gambe appaiono invece sgraziate, corte e sottili, con le articolazioni delle caviglie segnate e quasi staccate dai piedi nudi
Luogo di ritrovamento: Sardegna, località sconosciuta
Residenza attuale: Museo Preistorico-EtnograficoLuigi Pigorinidi Roma
Segni particolari: spezzato l’avambraccio destro al polso
Curiositá: il piatto dell’offerta contiene un insieme di oggetti deposti e presentati alla divinità dentro un vassoio piatto, di forma tondeggiante, forse di terracotta.
All’interno sono raffigurati:
– due focaccette rotonde (specie di “pardulas”, dolce di farina mista a formaggio fresco, che ancora oggi si confeziona in Sardegna)
– due oggetti a segmento circolare, ai lati delle focacce… di indefinibile significato
Fotografia dal web
Descrizione e immagini tratte da G.Lilliu, “Sculture della Sardegna nuragica”, 1966, ed. ILISSO

Comune:
Prov:
Autore:
NAVICELLA CON ANIMALI VARI SULL’ORLO

87) NAVICELLA CON ANIMALI VARI SULL’ORLO
Nome: navicella con animali vari sull’orlo
Dimensioni: lunghezza residua 13 cm – altezza 5,5 cm – larghezza 6 cm
Aspetto: la bellissima e interessantissima navicella ha lo scafo col fondo piatto, due peducci nella parte anteriore, l’orlo ribattuto e sporgente ad angolo retto, Il manico a giogo con anello di sospensione.
Sopra l’orlo dello scafo sono raffigurati cinque animali (prima della rottura erano sei), tre da una parte e tre dall’altra, in simmetria.
Non tutti sono chiaramente identificabili, tutti sono posizionati in direzione opposta rispetto a quella della rotta e guardano all’indietrotutti, tranne uno ? quello posto sull’orlo della fiancata destra che guarda a prua
La posizione degli animali é in piedi, con le zampe anteriori tese in avanti, come per sostenersi meglio in piedi a causa del dondolìo della nave…tutti in piedi, tranne uno ? lo stesso animale di prima è accovacciato e disteso lungo l’orlo come se vi si aggrappasse …timoroso del mare
Sul margine DESTRO dello scafo possiamo vedere, in ordine, da poppa verso prua:
1) un quadrupede col muso appuntito, orecchie corte, occhi a globetto e coda levata a riccio
2) un animale che sopporta il giogo costituito da una sbarretta rettangolare trasversale con nel mezzo l’anello di sospensione dell’oggetto. Dall’altra parte si contrapponeva il compagno (ora perduto) per sostenere l’altra estremità del giogo. Davanti al muso dell’animale si osserva, sopra l’orlo dello scafo, due piccoli rilievi che rappresenterebbero due mucchietti di paglia o altro mangime per l’animale
3) un animale selvatico che non guarda a prua ed è accovacciato….lo abbiamo schedato qualche mese fa… Di lui (o lei) sappiamo che ha la coda lunga, striscia con la parte posteriore del corpo mentre si solleva con il collo e la testa; il muso è corto, gli occhi piccoli e le orecchie brevi e a punta, aguzze e tese all’indietro
Nella fiancata SINISTRA si presentano in ordine:
4) un quadrupede con muso appuntito
5) animale mancante, per rottura. Doveva essere però il compagno del numero 2) perchè sopportava insieme a lui il giogo
6) un animale ben caratterizzato da muso a ventosa, dalla schiena setolosa stilizzata in una cresta dentata e dalla coda di riccio….anche questo animale è già stato schedato mesi fa…
Luogo di ritrovamento: Meana (NU), a c.a. 1 km a ovest del paese. La navicella fu rinvenuta nel 1875, a poca profondità, in un ripostiglio insieme a un pezzo di “aes rude” (bronzo non lavorato utilizzato come “moneta”), una piccola lancia e la metà di uno stocco di bronzo.
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: rotte la poppa e la prua a cui manca la protome, rotta la parte sinistra del giogo, fori di rottura sotto l’orso nella fiancata dello scafo, slabbrature sull’orlo
Curiositá: avete riconosciuto TUTTI gli animali???
Ecco le risposte secondo Lilliu:
1) un cane
2) un bue. Esso ha il muso “suino” tutto segnato da striature a spina di pesce e le corna sottili erette verticalmente intorno alle quali si avvolge, come un anello, la fune
3) una volpe (forse); è l’animale che non guarda all’indietro come gli altri e che è accovacciato, timoroso del mare ?. Per Lilliu la postura dell’animale ha qualcosa del “rettile” ma per la lunga coda e la struttura generale somiglia a una volpe. Per lo Spano invece sarebbe una martora
4) un cane (come quello della parte opposta, ma senza coda) per Lilliu. Per lo Spano invece era un montone o una pecora
5) un bue, in coppia con il n. 2)
6) un maialino o un cinghiale
Nota dal web: Aes rude (cioè bronzo non lavorato) è un tipo di pre-moneta costituita da pezzi irregolari di bronzo. Tecnicamente non si può parlare di moneta perché non ne ha la forma, mancano segni che ne identifichino in qualche modo il valore e l’autorità che lo emette.
Fotografia di B.Auguadro
Descrizioni e immagini tratte da G.Lilliu, “Sculture della Sardegna nuragica”, 1966, ed. ILISSO

Comune:
Prov:
Autore: Beatrice Auguadro
BUE SOSPESO SU SPADA

88) BUE SOSPESO SU SPADA
Nome: schema di bue sospeso su spada
categoria: animale
Dimensioni: lunghezza 13 cm – altezza 16 cm
Aspetto: il bue é rappresentato in piedi, di profilo, con le gambe parallele, rigide e geometriche.
Il corpo è cavo internamente e aperto; le zampe invece sono piene e sono ben marcati gli zoccoli e le ginocchia, il collo è molto lungo e stilizzato….quasi di giraffa, dice Lilliu.
La testa ha forma rettangolare, la bocca è un solco, gli occhi sono appena accennati lateralmente sotto le corna che sono ampie, lunghe, dritte e danno uno slancio longilineo allo schema.
Le orecchie “a sventola” ricurve all’indietro sono dietro le corna, parallele ad esse.
Ma la cosa più interessante del bronzetto è il volatile posato fra le corna: forse è una colombetta, che si affaccia tra le corna guardando nella stessa direzione del bue.
Luogo di ritrovamento: Serri (NU), localitá Santa Vittoria
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: zampe posteriori spezzate, il resto del corpo è integro
Curiositá: il bronzetto all’origine era infilato sulla punta di una spada votiva, come dimostra la piccola apertura praticata in fusione sul dorso, vicino al collo.
La colombetta posata tra le corna ricorda il volatile presente in molte navicelle nuragiche. Che significato poteva quindi avere?
Lilliu risponde con un quesito interessante: e se il volatile rappresentasse “un elemento consacratorio dell’animale che si offre alla divinità sostituendo l’offerta reale”?
Oppure – conclude -più semplicemente siamo di fronte a una rappresentazione tratta dall’osservazione della natura e della vita nei campi.
Fotografia di G. Exana
Descrizione tratta da G.Lilliu, “Sculture della Sardegna nuragica”, 1966, ed. ILISSO

Comune: SERRI
Prov:
Autore: Girolamo Exana
Leone

89) LEONE
Nome: leone
Categoria: animale
Aspetto: figurina in bronzo di leone raffigurato leggermente inclinato sulle zampe anteriori.
La testa, girata all’indietro, mostra le fauci spalancate, contornate da una linea incisa.
Luogo di ritrovamento: Orani (NU), tempio nuragico di Nurdole
Residenza attuale: Museo Archeologico di Nuoro
Segni particolari: integro
Curiositá: il leone, finora sconosciuto nell’iconografia dei bronzetti nuragici, si colloca nell’ambito del periodo orientalizzante (VII sec. a.C.)
Immagine e descrizione da “Il museo speleo-archeologico di Nuoro”, 2006, Carlo Delfino Editore

Comune: ORANI
Prov:
Autore:
Codice Geo: NUR5671
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OFFERENTE CANTORE

90) OFFERENTE CANTORE
Nome: offerente cantore
Professione: sconosciuta
Aspetto e vestiario: l’uomo raffigurato è un offerente ritratto probabilmente nell’atto di cantare. Il viso mostra caratteri negroidi con labbra pronunciate. Le gambe sono flesse, il petto nudo, l’uomo indossa solo un gonnellino. Con la mano destra porge un oggetto tondeggiante.
Luogo di ritrovamento: Orune (NU), nuraghe Santa Lulla
Residenza attuale: Museo Archeologico di Nuoro
Segni particolari: braccio sinistro spezzato al gomito, tratti somatici negroidi
Curiositá: le gambe flesse sono ancora inglobate nell’originaria colata di piombo che le fissava sulla base per le offerte del vicino pozzo sacro di Su Tempiesu a Orune (1.000-900 a.C.). Il bronzetto fu ritrovato infatti nel vicino Nuraghe Santa Lulla, posto sul colle che sovrasta il pozzo sacro.
Immagine e descrizione del bronzetto tratta da “Il museo speleo-archeologico di Nuoro”, 2006, Carlo Delfino Editore
Fotografia di Su Tempiesu dal web

Comune: ORUNE
Prov:
Autore:
Codice Geo: NUR5715
> Scheda Geoportale
NAVICELLA CON PROTOME DI MUFLONE (O ARIETE)

91) NAVICELLA CON PROTOME DI MUFLONE (O ARIETE)
Nome: navicella con protome di muflone (o ariete)
Dimensioni: lunghezza 16 cm – altezza 5 cm
Aspetto: lo scafo ha forma ellittica e mostra, oltre al risalto superiore dell’orlo, altri due rilievi longitudinali e paralleli.
Il manico è perfettamente centrato, formato da due ponticelli che sorgono dall’orlo e convergono nel mezzo; esso è decorato sul dorso con un rilievo centrale a forma di spirale contornato da quattro borchie lisce. Altri quattro rilievi a spirale decorano, dalle due parti, i rami a ponticello.
A prua vi è la protome, di cui non si vede il collo perché rivestito da una fasciatura di anelli concentrici in rilievo.
La testa della protome è piccola, quasi in miniatura, col muso rigonfio nel mezzo e a ventosa nella parte terminale; le corna sono rivolte all’indietro.
Luogo di ritrovamento: TULA (SS), località in prossimità dell’abitato
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: la protome non è bovina, come in molte navicelle nuragiche, bensì di muflone o di ariete
Curiosità:
La navicella, dice Lilliu, fu ritrovata nel 1869 in un ripostiglio di una fonderia e bottega di ramaio nuragico, costituita da sei pozzetti cilindrici a muretto di basalto, entro un mucchio di pietreciclopichein forma di “tumulo” (sembrerebbe una capanna circolare in grossi massi a secco).
Note generali: per anni le navicelle sono state considerate semplici lucerne…ora per molti studiosi trattasi di navi votive, vere e proprie rappresentazioni delle navi nuragiche utilizzate in epoca lontana; in alcuni esemplari si notano addirittura le cuciture di assemblaggio del fasciame.
Fotografia dal web.
Descrizione della navicella tratte da G.Lilliu, “Sculture della Sardegna nuragica”, 1966, ed. ILISSO

Comune: TULA
Prov:
Autore:
CINGHIALE IN RIPOSO

93) CINGHIALE IN RIPOSO
Nome: cinghiale in riposo
categoria: animale
Dimensioni: lunghezza 6 cm – altezza 3,7 cm
Aspetto: il cinghiale ha il corpo asciutto e stirato, irsuto, segnato sulla schiena dalla cresta acuta delle setole che si estendono anche ai fianchi come mostrano le fitte striature oblique. L’animale, raffigurato in modo molto realistico, è però tratto un po’ all’indietro, come se si fermasse dopo una corsa travolgente, per riposarsi. Le zampe sono oblique e parallele, piccole rispetto al corpo che a sua volta è sproporzionato rispetto alla testa.
Il testone è “a campana”, grosso e lungo, col muso marcato (bocca a incisione orizzontale e forellini ciechi per le narici); gli occhi sono a globetto, le orecchie sono collocate sotto la cervice arrotondata.
Luogo di ritrovamento: Nurri (NU), localitá Baracci
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: la zampa anteriore destra integra, rotte le altre zampe sotto l’attacco del corpo
Curiositá: il cinghiale è qui rappresentato in maniera precisa e stupefacente, “così com’è nella realtà il corpo del cinghiale” – dice Lilliu – ” una fiera, che non cessa di correre, spesso con violenza cieca e travolgente, spostandosi di luogo in luogo e da montagna a montagna alla ricerca del cibo e per sfuggire alla spietata caccia dell’uomo sardo che lo considera la bestia selvatica per eccellenza (su sirboni…. da “selva”)”.
Fotografia dal web da Monte Prama Novas
Descrizione tratta da G.Lilliu, “Sculture della Sardegna nuragica”, 1966, ed. ILISSO

Comune: NURRI
Prov:
Autore:
MUFLONE STANTE

94) MUFLONE STANTE
Nome: muflone stante
categoria: animale
Dimensioni: lunghezza 13,7 cm – altezza 8 cm
Aspetto: il muflone è rappresentato in piedi in posizione statica, di riposo. Sul corpo cilindrico e sul collo, corto e ristretto verso la testa, sono presenti fini rilievi cilindrici spartiti da un’incisione sulla schiena che raffigurano il vello dell’animale. Le zampe invece sono in parte lisce, nella parte inferiore, e in parte decorate. Le corna sono raffigurate con rigature oblique; sono imponenti, girate sulla fronte all’indietro fino a toccare le orecchie. Caratterizzano l’animale e ne sottolineano la forza.
La coda è aderente al posteriore, il sesso è raffigurato parallelo al ventre, sopra le zampe anteriori si nota la borsa pettorale della pelle. Il lungo muso cilindrico sembra invece devitalizzato, inespressivo.
Luogo di ritrovamento: Olmedo (SS), localitá Camposanto
Residenza attuale: Museo Archeologico di Sassari
Segni particolari: rotta, all’estremità inferiore, la zampa posteriore destra
Curiositá: é noto – dice Lilliu – che il muflone, capo della mandria, sta in ascolto per avvertire del minimo pericolo i compagni. Qui però l’animale è raffigurato col muso rivolto a terra, non si cura di nulla, “come se pascesse tranquillo e pacifico in una radura fra le balze calcari del centro montano dell’Isola, dove la specieendemica del massiccio sardo corso – si conserva ancora, seppure in crescente diminuzione”.
Fotografia dal web, zu@nne73
Descrizione tratta da G.Lilliu, “Sculture della Sardegna nuragica”, 1966, ed. ILISSO

Comune: OLMEDO
Prov:
Autore:
VACCA STANTE

95) VACCA STANTE
Nome: vacca stante
categoria: animale
Dimensioni: lunghezza 6,3 cm – altezza 4,7 cm
Aspetto: l’animale è ritto sulle quattro zampe e poggia su una basetta rettangolare.
La struttura corporea è nel complesso agile e snella, il profilo della pancia e il dorso sono quasi orizzontali, il collo ben sviluppato e la testa molto avanzata rispetto alle zampe anteriori. Il bronzetto appare così molto lungo e sottile.
La coda è ripiegata, in modo naturalistico, sul dorso ma in senso contrario rispetto ad altri bronzetti. Le corna sono ben modellate, ampie e verticali; il volume del capo suggerisce una certa rotondità di forme, il muso è ben modulato dal taglio della bocca (non indicati, invece, gli occhi).
Luogo di ritrovamento: Nulvi (SS), località nuraghe Orku
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: integro, con le zampe anteriori e posteriori ancora fuse con la tavoletta quadrangolare di sostegno
Curiositá: il bovino manca di attributi maschili quindi forse per questo Lilliu lo classifica come esemplare femminile. Nella scheda descrittiva comunque lo studioso non riporta mai il genere dell’animale, la classificazione appare chiara solo dal nome dato al bronzetto.
Fotografia di G. Exana
Descrizione tratta da G.Lilliu, “Sculture della Sardegna nuragica”, 1966, ed. ILISSO

Comune: NULVI
Prov:
Autore: Gerolamo Exana
OFFERENTE CON FOCACCIA, A CAVALLO DEL BUE

96) OFFERENTE CON FOCACCIA, A CAVALLO DEL BUE
Nome: offerente con focaccia, a cavallo del bue
Professione: sconosciuta
Dimensioni: altezza 8 cm – lunghezza 8 cm
Vestiario e aspetto: il bronzetto raffigura un uomo che cavalca un bue e porge l’offerta e il saluto devozionale.
Il bue è ritto in piedi: le zampe anteriori sono più corte e lievemente flesse al ginocchio, le zampe posteriori sono più lunghe e larghe alle cosce e sollevano la groppa. La coda è ritorta sulla schiena, il sesso maschile è ben marcato.
L’animale è piccolo e tranquillo, la testa grossa e squadrata, le corna brevi e ricurve in avanti; sul muso piatto spiccano gli occhi “a grossa pastiglia” e sotto le corna si rilevano le orecchie “a disco”.
L’uomo cavalca a pelo l’animale e le gambe ne stringono i fianchi. La mano destra regge nel palmo una focaccia rotonda con un lieve incavo nella superficie e striature sul contorno; la mano sinistra è alzata per porgere il saluto devozionale. L’offerente indossa solo un corto gonnellino che lascia nude le estremità inferiori e il petto su cui spiccano le mammelle maschili. Nuda anche la testa: la calotta schiacciata che sporge dal profilo della nuca infatti appare a a Lilliu non come un copricapo ma come una folta capigliatura a zazzera.
I tratti fisionomici del viso dell’uomo invece sono alterati, caricaturali, quasi scimmieschi; occhi allungati ed incavati sotto la frangetta frontale, naso adunco, orecchie abbozzate, bocca a taglio largo e profondo.
Luogo di ritrovamento: Nulvi (SS), nuraghe Orku
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: le corna del bue sono spuntate; il braccio sinistro è rotto al polso
Curiosità: l’animaledice Lilliu – è raffigurato mentre muggisce festoso con la bocca semiaperta e “il tono di festa è ribadito anche dal sottile collare di cuoio o di tessuto cordonato a colori che gli cinge il collo robusto”.

Comune: NULVI
Prov:
Autore:
OFFERENTE CON FOCACCIA, A CAVALLO DEL BUE

96) OFFERENTE CON FOCACCIA, A CAVALLO DEL BUE
Nome: offerente con focaccia, a cavallo del bue
Professione: sconosciuta
Dimensioni: altezza 8 cm – lunghezza 8 cm
Vestiario e aspetto: il bronzetto raffigura un uomo che cavalca un bue e porge l’offerta e il saluto devozionale.
Il bue è ritto in piedi: le zampe anteriori sono più corte e lievemente flesse al ginocchio, le zampe posteriori sono più lunghe e larghe alle cosce e sollevano la groppa. La coda è ritorta sulla schiena, il sesso maschile è ben marcato.
L’animale è piccolo e tranquillo, la testa grossa e squadrata, le corna brevi e ricurve in avanti; sul muso piatto spiccano gli occhi “a grossa pastiglia” e sotto le corna si rilevano le orecchie “a disco”.
L’uomo cavalca a pelo l’animale e le gambe ne stringono i fianchi. La mano destra regge nel palmo una focaccia rotonda con un lieve incavo nella superficie e striature sul contorno; la mano sinistra è alzata per porgere il saluto devozionale. L’offerente indossa solo un corto gonnellino che lascia nude le estremità inferiori e il petto su cui spiccano le mammelle maschili. Nuda anche la testa: la calotta schiacciata che sporge dal profilo della nuca infatti appare a a Lilliu non come un copricapo ma come una folta capigliatura a zazzera.
I tratti fisionomici del viso dell’uomo invece sono alterati, caricaturali, quasi scimmieschi; occhi allungati ed incavati sotto la frangetta frontale, naso adunco, orecchie abbozzate, bocca a taglio largo e profondo.
Luogo di ritrovamento: Nulvi (SS), nuraghe Orku
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari
Segni particolari: le corna del bue sono spuntate; il braccio sinistro è rotto al polso
Curiosità: l’animaledice Lilliu – è raffigurato mentre muggisce festoso con la bocca semiaperta e “il tono di festa è ribadito anche dal sottile collare di cuoio o di tessuto cordonato a colori che gli cinge il collo robusto”.

Comune: NULVI
Prov:
Autore:
TORO STANTE

99) TORO STANTE
Nome: toro stante
categoria: animale
Dimensioni: lunghezza 11 cm
Aspetto: il corpo del toro é voluminoso ma allo stesso tempo fluido, mosso, ancora fuso alla base con la piastra quadrangolare di sostegno.
Le zampe sono cortissime e tozze ma ben articolate: quelle anteriori sono dritte e parallele, quelle posteriori sono invece rientrate obliquamente. Chiaramente riconoscibili gli zoccoli bifidi. La coda è girata sulla groppa e termina a riccio. Tra le zampe posteriori sono ben visibili gli attributi maschili dell’animale.
La struttura della testa è piatta, il muso ben caratterizzato, gli occhi a globetto o pastiglia.
Spiccano nella composizione le corna strette e lunghe, protese obliquamente in avanti; terminano con pomelli piatti in sommità.
Intorno alle corna, sulla cervice, si intreccia una fune, “probabilmente il laccio per catturare la preda – dice Lilliulibera nei vasti pascoli degli altipiani sardi”.
Luogo di ritrovamento: Perfugas (SS), localitá Predio Canòpolo
Residenza attuale: Museo Archeologico di Sassari
Segni particolari: integro
Curiositá: “un amico allevatore sostiene che quando i tori tengono la coda poggiata sul dorso, godono di ottima salute e prestanza fisica”. (A. Farina)
Interessante ipotesi. Dato che molti bronzetti di buoi e tori sono raffigurati con la coda ritorta, l’offerta del bronzetto alla divinità potrebbe essere interpretata come richiesta di salute e forza per l’animale.

Comune: PERFUGAS
Prov:
Autore: Antonello Farina